• e crollando impiastrato. Lei continuava a leccarlo. Poi cominciò a mangiare quel suo stendardo di carne viva e sottile rigonfio di .vento. La lasciammo fare e spruzzammo il disinfettante sul cordone del figlio, pendaglio intriso di sangue e di fango. La lasciammo che ispezionava il nuovo odore. Tutto a Sud-Ovest era nero come la notte. Striscianti vapori di bufera indugiavano sulla brughiera. Imbiancando inclinavano verso di noi. Poi il mondo si offuscò e scomparve sotto una grandine a quarantacinque gradi e raffiche che sbatacchiavano i cancelli. Corrémmo al riparo, lasciando a Dio il vitello e la madre. Un ricordo Sulla tua schiena, ossuta nella maglietta bianca forte come quella di un cavallo china alla tosatura di una pecora il sudore gelava. Freddo sotto la porta soffiava lo spiffero del Levante nella stalla buia come una grotta. La tua faccia ardeva di fiamma è le tue imprecazioni suonavano gutturali come il tamburo di un africano mentre sistemavi la pecora POESIA/HUGHES quasi legassi una smisurata sovraccarica balla. Per quei cambiamenti di posizione la tua immancabile sigaretta adorna di cenere continuava a bruciare accompagnando i gesti - ora dqlci ora d'improvviso violenti - .con cui padroneggiavi l'animale. Eri come un minatore, faccia contro l'ostacolo in una galleria buia, e incurante delle tue superfici lentamente con forza t'inoltravi nell'ora ininterrotta, la tua testa calva, percorsa di rughe, erosa dal tempo china al piacere di quella sigaretta finché con un grugnito ti rimettevi in piedi e lasciavi ~altar via la pecora tosata e libera. Poi con due dita staccavi dalle labbra la cicca e con un'attenzione infinita, calzata di guanti, te ne accendevi un'altra: luccicante di grasso, (trqduzione di Maria Stella) Per gentile concessione della casa editrice Mondadori. Foto di U. Hammerle (Ringier/Graz:ia Neri).
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