MOORTOWN Ted Hughes Da un anno di vita come allevatore le poesie sugli <;1nimalidi un grande poeta: le forze oscure della. natura, i gesti di un elementare sapere contadino. Nato nel 1930 nello Yorkshire, Ted Hughes resterà tutta la vita immaginativamente legato al suo paesaggio originario: la terra delle brughiere brontiane, ricca di stratificazioni culturali che vanno dall'antico passato celtico alle più recenti vestigia dell'industrializzazione primo-ottocentesca. È un paesaggio che affiòra già dalle prime poesie diThe Hawk in the Rain (]967)fino ai saggi di Poetry in the Making e allepiù recenti raccolte dtRemains of Elmet (1979) e Moortown (1979), caricandosi nel tempo di connotazioni diverse, ma restando comunque centrale nella sua produzione. Trasferitosi a Londra, dove eserciterà i mestieri più diversi, Hughes si dedica dapprima a studi letterari, poi etno-antropologici:_inf/uenza, questa, destinata a restare altrettanto importante sul suo immaginario. Gli anni "americani" e il sodalizio poetico con la moglie Sy/via Plath segneranno le raccolte dal 1960 al 1962. Alte tragiche vicende biografiche (la morte della Plath e della sua seconda compagna) fa seguito un periodo di silenzio destinato a riaprirsi sulle _notecupe e nichilistiche della raccolta Crow (1970), che ne consacra definitivamente la fama di poeta della violenza e della tragicità contemporanea. Le raccolte successive, tuttavia, vedranno un 1avoro di approfondimento e stilizzazione continuo sul linguaggio poetico, destinato ad aprire la via verso nuove forme, oraprosastico-descrittive, ora mitico-allusive. In questo dualismo di forme si col/Ocano anche Cave Birds e Moortown. Tra le altre opere di questo periodo Gaudete (1977), Adam and the Sacred Nine (1979), River (1980). Dal 1965 Hughes cura la rivista "Modern Poetry in Translation ". È autore d1numerosi racconti e poesie per l'infanzia, di cui ha curato anche edizioni televisive. Nel 1970 ha sposato Caro/ Orchard da cui ha avuto d1'efigli. Nel 1974 gli è stata conferita la Queen 's Go/d Meda/ f or Poetry. Una selezione di poesie di Hughes daf{eprime raccolte è stata tradotta in italiano da Carni/lo Pennati per lo Specchio Mondt1dori, col titolo Il pensiero-volpe ed altre poesie (1973). Sempre da Mondadori saranno pubblicate le traduzioni complete di Moortown e Cave Birds a cura di Maria Stella. La raccolta Moortown (1979) prende il nome dalla fattoria di Jack Orchard (suocero di Hughes e dedicatario.in memoriam del libro),dove Hughes ebbe per un anno l'esperienza diretta di farming e-crrtévamentodel bestiame registratanellecomposizioni che nefarlno parte. 'La nascita dellepoesie da un diario in prosa ove Hughes annotava minuziosamente /'"evento" che lo colpiva, rende conto solo in parte del caratterefortemente descrittivo, visivo (iper-realistico, quasi) assunto dai suo/ versi. In realtà l'approdo a questo tipo di linguaggio (così diverso da quello riccam.enteallusivo e simbolicomitico delle raccolte precedenti) testimonia di una ricerca interna alla sua produzione assai complessa e articolata, che risale addirittura alleprime raccolte, laddove l'osservazione dell'animale si snodava, assoluta e incommentata, nel verso, con effetti analoghi a quelli prodotti dall'immagine "fotografica" di Moortown. La muta immagine della natura, trasformata in linguaggio, si dispone qui su una superficie piana e continua, senza allusioni; si offre allo sguardoprecostituita e inquadrata secondo coordinategeometriche precise; invita a unti lettura compressa come una fotografia: "Il toro lacrimai Il trogolo solidifica. I Il fagiano ha scordato le sue figlie". Nell'oggettività dell'elenco di azioni, nella linearità della comunicazione, si spassiona e si occulta il lavoro di formazione dell'immagine da parte dell'autore; si azzera, net·tettore, ogni bisogno interpretativo: "Non avevo alcun desiderio di effettuare una sintesi soggettiva di quei dettagli esterni: tutto quel che volevo era la registrazione, quegli esterni ben netti". Il punto d'osservazione privilegiato, il luogo da cui il testo si dice non è più, dunque, quello separato - eroico - definito dall'intensa aggressività de/- l'occhio (l/eye) del cacciatore (come in The Hawk in the Rain), quanto piuttosto quello - elegiaco - delineato dall'intervento ottuso ma efficace del farmer. Wordsworthiana figura di mediazione tra le forze oscure della natura (l'eliottiano birth, copulation and death) e i gesti di un ele- _inentaresapere contadino (gesti di una cultura "femminile": aiutare a nascere, allattare, nutrire, pulire), il narratore-allevatore si costituisce come soggetto solo in quanto sottomesso, soggiacente alle stesse leggi della materia che operano nel mondo della natura. Leggi che non a caso sono le stesse che regolano la materia linguistica di cui sono costituite le poesie stesse: l'emergere di una esperienza di morte come atto consustanziale alla lettura, fa. de/l'immagine poetica il luogo di una commemorazione, de/l'elaborazione di un lutto. Un lutto che nella raccolta è letteralebiografico (lafigura del suocero Jack Orchard dà luogo ad alcune delle elegie più intense del libro) ma, al tempo stesso, sovrapersonale e collettivo, celebrazione di quel destino di morte, stoica rassegnazione e nudo esistere che lega l'uomo alle bestie, allapianta, a/l'universo tutto che ruota intorno e dentro Moortown. Sicché an-. che nell'impasto linguistico della raccolta risulta impossibile separaremondo e linguaggio:·"La neve/le sta cancellando, imbiancando gli spazi vuotÌ/contro uno sporco biancore". La riflessione metapoetica fa tutt'uno con l'iperrealismo della descrizione, spalancando prospettive allucinate e visionarie nella realtà del quotidiano: "Tagliai la gola all'agnello, feci leva con un coltello/tra le vertebre e staccai via la testai afissare la madre, le arterie poggiate sul fango/ l'intera terraper corpo". L'intenso lavoro operato sulla lingua e sul ritmo, la ricchezza di determinazioni enunciative, il complesso intrico sintattico, gli scarti semantici e ritmici introdotti dai numerosi "compounds", evidenziano una doppia tensione del linguaggio hughesiano - proiettarsi sul mondo e contemporaneamente a interiorizzare quest'ultimo in sé - che ne fa il luogo di un unico atto conoscitivo, "forte" e problematico al tempo stesso. Invertendo apparentemente, in questa raccol(a, il percorso stilistico che lo avevafinora caratterizzato come creatore di comp/es~ se figurazioni mitico-antropologiche, Hughes approda, come ha ·notato Agostino Lombardo, a una "capacità della parola di 'par-· lareanimale', di individuare e rappresentarelafisicità dolorosa della realtà, ripercorrendo il cammino dello Shakespeare del Re Lear" e opponendo "alla cancellazione dei 'valori' tradizionali, alla distruzione, la capacità di sopravvivere: quella endurance che troviamo in certi racconti di Hemingway e soprattutto di Faulkner". Una tendenza; questa, che pare confermata anche nelle raccolte successive a Moortown, soprattutto in River (1980) e in Flowers and Insects (1987). Maria Stella 35
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