tortura? (6) "Della fabbrica non so niente e questa mattina ... giravo intorno inutile e come bastonato. Nego di avere la possibilità di intendere tutti i particolari della fabbrica" (7). "Sono stato in fabbrica per due ore ho respirato gas nella sala dei motori. Energia del càpo macchina e del fochista davanti al motore che per un motivo inesplicabile non vuole accendersi. Fabbrica miserevole" (8). La crisi è tale da rasentare il suicidio, finché l'intercessione della madre non gli ottiene la promessa di un esonero (9). Certamente Kafka ricorda anche i visi di quelle operaie, quando scrive la lucidissima analisi-denuncia a proposito dei danni che la guerra meccanizzata, già nel 1916, ha prodotto sul sistema nervoso dei soldati ... Così come negli ultimi decenni di pace l'intenso impiego di macchine ha messo in pericolo, scosso e danneggiato, in misura infinitamente maggiore rispetto al passato, i nervi delle persone addette al loro funzionamento e dunque ... "coloro che vediamo tremare e sussultare, per disturbi nervosi, nelle strade delle nostre città, non sono che i messaggeri relativamente innocui dell'immensa schiera di sofferenti" (p. 129-130). Eppure Kafka amava il lavoro manuale: prima che il padre lo mandasse in fabbrica" ... nel pomeriggio, dopo le ore d'ufficio, va a prendere lezioni dal falegname Kornhauser". "Lavorare in un'officina polverosa non è certo piacevole" gli dice Gustav Janouch. "Lei s'inganna. A me piace lavorare nell'officina. L'odore del legno piallato, il canto della sega, i colpi del martello, tutto mi affascinava ... ". "Sarà stato molto stanco". "Sì, ma anche felice. Non c'è niente di più bello che un mestiere puro, tangibile, di utilità generale ... " (10). Da questo amore perduto per la falegnameria Kafka seppe trarre esperienza, conoscenze tecniche e un grande dominio dei problemi del rischio lavorativo. 3) Negli ultimi cinque anni, nel Regno di Boemia 600 fra lavoratori del legno e colleghi del suo amico falegname hanno subito orrende mutilazioni alle mao.i, solo a causa di fresatrici e piallatrici a motore. Kafka, poiché l'Istituto deve intervenire energicamente, si fa carico della questione. E lo fa con le due Relazioni degli. anni 1909-1910, dense di dati tecnici, corredate di illustrazioni efficaci e raccapriccianti, sorrette da logica rigorosa. Su queste macchine, dice la Relazione del' 1909, "Un operaio oltremodo prudente poteva certo Dal "Diario" di Kafka (Febbraio 1912). Ieri, in fabbrica. Le ragazze coi loro abiti sciolti e.insopportabilmente sudici, con i capelli scarmigliati co-· me al momento di svegliarsi, con l'espressione del viso trattenuta dall'incessante rumore delle cinghie di trasmissione e dalla singola macchina, automatica bensì, ma incalcolabile nei suoi arresti, non sono creature umane; nessuno le saluta, nessuno chiede scusa quando le urta, se sono invitate a fare un piccolo lavoro lo eseguono ma ritornano subito alla macchina; con un movimento del capo si indica loro dove devono intervenire; sono in sottoveste, in balia del più piccolo potere e non hanno nemmeno abbastanza cervello tranquillo per riconoscere questo potere con sguardi e inchini e conquistarne la simpatia. Quando poi sono le sei e se lo comunicano a vicenda, si sciolgono il fazzoletto dal collo e dai capelli, si spolverano con una spazzola che fa il giro della sala ed è invocata dalle più impazienti, si mettono la gonna infilandola dalla testa, e quando alla bell'e meglio hanno le mani pulite finiscono, nonostante tutto, con l'essere donne, sanno sorridere ad onta del pallore e dei denti guasti, scrollano le membra irrigidite, .non si può più urtarle, guardarle o fingere di non vederle, ci si addossa alle cassette unte per lasciar loro via libera, ci si leva il cappello quando dicono buonasera e non si sa come prenderla quando una tiene pronto il nostro pastrano per aiutarci ad infilarlo. ILCONTESTO fare attenzione affinché lavorando, ossia facendo scorrere il pezzo di legno ... le falangi non sporgessero oltre il pezzo in lavorazione. Il pericolo di fondo, tuttavia, si faceva beffe di ogni cautela. Anche la inano dell'operaio più prudente, non poteva non andare a finire nella fessura della lama se il legno scivolava o:.. rimbalzava all'indietro. Un incidente del genere però non si verificava senza che diverse falangi, o anche intere dita, venissero amputate" (p. 62-63). "Chi possiede la mano magica da infilare nel-macchinario senza che sia dilaniata da mille lame e dispersa?' 1 Si chiede metaforicamente Kafka nel 1913a proposito del desiderio impossibile di far risalire integre le figure dal profondo del1'immaginazione (11). Dunque.il pericolo è ineluttabile, i danni irreparabili, signori di Gablonz: "mente e occhi" non servono a nulla, occorrono rimedi oggettivi. E i rimedi ci sono: gli alberi cilindrici e le protezioni, costruiti da ditte di Praga e di Dresda, esposti anche nel piccolo museo della prevenzione che i giovani dell'Istituto hanno organizzato. E poi questi dispositivi di sicurezza rendono la macchina più silenziosa e consentono di produrre di più e meglio, cosicché la loro adozione "non deve neppure fare appello alla sensibilità sociale e politica degli imprenditori" (p. 62). Ma, mentre in Germania· praticamente non ci sono più fresatrici pericolose, in Boemia "regna ancora ... una parsimonia del tutto fuori luogo" (p. 76); alcuni imprenditori hanno adattato in qualche modo le macchine per risparmiare e ciò determina intasamenti e blocchi e l'operaio deve neutralizzare la protezione. Ma, avverte Kafka, (p. 88) l'iniziativa sulle macchine per legno non è che un momento di una più vasta azione per la sicurezza in tutte le categorie industriali: nell'Impero Asburgico si è in grave ritardo perché la sicurezza del lavoro è lasciata alla facoltà degli imprenditori e ovviamente essi scelgono di non accollarsi spese per la prevenzione, ritenendo che basti assicurarsi per gli infortuni (p. 89). Questa, dunque, la verità sui dispositivi "impossibili" e sulle leggi "insopportabili". Quando poi il Governo mùove i primi passi verso una legislazione vincolante, gli imprenditori non solo protestano (Gablonz) contro le ispezioni a sorpresa, ma operano in concreto; per esempio impediscono agli ispettori del lavoro di· controllare i ponteggi "facendo sparire prima dell'ispezione le scale che consentono l'accesso" (p.117). 21
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