Linea d'ombra - anno VI - n. 32 - novembre 1988

STORIE/SWln ritto di trovarmi là dov'ero. Le minuscole dita continuavano a stringere l'Orologio. Attraverso la catena d'oro, avvertivo il debolissimo accenno a tirare compiuto da un bimbo. E unà cosa miracolosa - come la resurrezione alla vita di questo neonato - accadde. Lo registro adesso come fatto degno d'essere impresso nella memoria. Alle sei e trenta di un pomeriggio di luglio, appena una settimana fa, la mano di un bimbo (quale titanica energia doveva esserci in quelle dita, quale equivalente represso di anni e anni di tempo accumulato!) fermarono l'Orologio del bisnonno che aveva funzionato dal settembre del 1809senza mai bisogno che mano d'uomo lo ricaricàssé. La paura - la sensazione d'essere assalito dal di dentro - m'agguantò con maggiore intensità. Quella stanza della casa del bisnonno, in cui i miei stessi antenati si erano invisibilmente ·radunati (erano, gli spiriti esorcizzati, già svaniti?), non era più il mio sacrario, ma il centro di un deserto. Con una forza ·uguale a quella che era stata capace di tenere in vita il bambino; gravava su di me lo squallore del mio futuro: sempre più vecchio, ma mai abbastanza, sempre più debole, avvizzito, sempre più simile a un insetto. Allentai la presa sulla catena. Appoggiai il Grande Orologio nelle mani di un neonato. Ero rannicchiato accanto al materasso; mi alzai. Guardai la madre. Come avrei potuto spiegarmi anche se avessi parlato la sua lingua? Il bambino respirava: avrebbe vissuto. Anche la madre ce l'avrebbe fatta. Lo sapevo più di qu.alsiasidottore. Mi diressi verso la porta e me ne andai. La vista mi si annebbiò. Scesi barcollando le scale sino alla porta d'ingresso. Una volta fuori, trovai i.ma cabina telefonica e, fornendo le notizie essenziali, chiamai un'ambulanza per la madre e il bambino. Poi seguitai a camminare alla cieca. No, non verso Deboral;i, se è a questo che state pensando. Né verso il Tamigi, non tanto per gettar via l'Orologio, ma per lanciarmi io stesso nella corrente tenebrosa per unirmi a mio padre che il mare aveva trasformato. Non in una qualche-precisa direzione. Non ce n'era bisogno. Pochi minuti dopo, infatti, per le storiche strade di Whitechapel, fui colpito, non da un omnibus, non dalla freccia di un lampo, non dalle granate delle corazzate del Kaiser, ma da un attacco interno misterioso e devastante, un atta·c- .CO che non abbatte o divelle alberi della foresta, ma quelli genealogici. Non per una madre e il suo bambino, ma per me, un'altra ambulanza percorse Stepney Way gemendo. E ora sto a letto, sotto le coperte, febbricitante: Dai volti indifferenti' anche se perplessi dei medici (che indubbiamente non giudicano il tempo al modo degli orologiai), dagli sguardi delle formose infermiere (ah, Deborah!) che si chinano sul mio letto, mi sollevano il polso fiacco per controllare la regolarità dei battiti ai loro orologi regolamentari - posso dire che anch'io ho le ore contate. (traduzione di Giovanni Pillonca e Giovanna Cimino) Copyright Graham Swift 1988. GLI AUTORI DI QUESTO NUMERO Dietrich Bonhoeffer (Breslavia 1906Flossenbiirg 1945), pastore protestante e teologo, destituito dall'insegnamento nel 1936 e impiccato dai nazisti perché implicato nella congiura di Canaris. Sostenne · un'interpretazione "non religiosa" del cristianesimo nel rifiuto del Dio "tappabuchi" della tradizione: "Non sono i compiti infiniti e inaccessibili che sono trascendenti, ma ·il prossimo che è posto nel nostro cammino". In italiano le sue opere sono edite per la maggior parte dalla Quer in ia na di Brescia: Sanctorum Communio (1930), Creazione e caduta (1933), La vita comune (1939), Gli scritti 1928-1944, L'etica ·(Bompiani 1949), Resistenza e resa (Bompiani 1969 e Paoline 1988), L'essenza della chiesa (1971). Su di lui: I. Bethge, D.B., una biografia (1975), I. Mancini, B. (Vallecchi 1969). Erwin Chargaff (Czernowitz, oggi Ucraina 1905) è un biochimico austriaco che dal 1935 lavora alla Columbia University di New York. Padre della biologia molecolare, ha dato fondamentali contributi alla conoscenza del DNA. Scr~tore c&ustico e brillante, si è sempre preoccupato "dei terribili effetti che lo sviluppo delle scienze na1 urali ha avuto sulla mente umana". (Ha detto: "In una società in cui gli uo111inisono stati degradati a una massa di. consumijtori programmati, perfino la biologia ha cominciato ad assumere il carattere di assalto colonialistico alla natura".) Ha raccontato la sua vicenda umana e scientifica in // fuoco di Eraclito (Garzanti 1985). Gualtiero De Santi (Urbino 1941), insegna Letterature comparate all'università di Urbino. I suoi interessi vanno dal teatro alla storia del film, dalle arti fiiiurative alla critica letteraria. Tra le principali pubblicazioni: Sandro Penna (La Nuova Italia 1982), L'Angelo della Storia (Cappelli 1988), Lo spazio della dispersione (Acropolis 1988), Louis Malie (La Nuova Italia 1977), Sidney 'Lumet (La Nuova Italia 1987). Riccardo Duranti (Terni 1949) insegna al Dipartimento di anglistica dell'Università di Roma. Ha tradotto poeti, drammaturghi e narratori inglesi, americani e sudafricani. Sue poesie in italiano e inglese sono state pubblicate in Bivio di voce, Empiria 1987. Tra le traduzioni più recenti, Signorina Cuorinfranti di Nathanael West, E/O 1988. Fulvio Ferrari (Milano· 1955) traduce dallo svedese, dall'olandese e dal tedesco. Dirige la collana "Letture" della casa editrice il Quadrante. Marcello Flores (Padova 1945), insegna storia dei partiti e dei movimenti politici all'università di Trieste. È nella redazione di "Movimento operaio e socialista" e collabora a "11.manifesto". Giancarlo Gaeta (Roma 1942) è professore di storia deÌle origini del cristianesimo a Firenze e curatore dei Quaderni di Simone Weil per Adelphi, in corso di pubblicazione dal 1982. Vive a Bologna. Elvio E. Gandolfo (Rosario, Argentina. 1947), poeta, critico letterario, traduttore, direttore di riviste di poesia. Ha pubblicato vari libri di poesia, i racconti Ù reinade las nieves (1982) e Nada que pèrder (I 987), influenzati dal "noir" americano. Vive a Montevideo (Uruguay). Paolo Giovannetti (Milano 1958) ha lavorato nell'editoria ed è attualmente insegnante. Ha pubblicato saggi sulla canzone d'autore e sulla poesia e la metrica italiana del Novecento. Naghib Mahfuz (Il Cairo 1912) esordi con dei romanzi storici e dei racconti nel '38-'39, ma è dal '45, con il realistico la nuova Cairo, che si afferma come grande narratore dell'Egitto di questo secolo, della sua piccola borghesia nelle spire della storia. Celebre la trilogia i cui volumi prendono il nome da vie e vicoli del Cairo ( 1956-57: Bayna a/-Qasrain, Oasr ash-Shawq, asSukkariyyah) e ancora: Galleriadei miracoli (1947), Il ladro e i cani (1962, in traduzione per le Edizioni Lavoro) e// caffè degli intrighi (di imminente uscita per Ripostes di Salerno). Per il cinema, ha collaborato coi maggiori registi egiziani (Saliìh Abu Saif, Tawfik Siìlah, Yusiif Shahin) con soggetti e sceneggiature; quasi tutti i suoi romanzi sono stati adattati per lo schermo. Premio • Nobel 1988 per la letteratur.a. Marvel Moreno (Barranquilla, Colombia) è vissuta dopo i 26 anni a Mallorca (dove è stata vicina a Robert Graves) e vive attualmente a Parigi. Ha pubblicato •iI primo racconto nel 1968, la prima raccolta nel 1980 (A/go tan feo en la vida de una sefiora bien, tradotto in francese dalle Editions des femmes) e il primo romanzo nel 1987 (ed. it. 1988 presso Astrea,Giunti: In dicembre tornavano le b,:ezze). Gian Luca Potestà (Genova I~52) è ricercatore presso l'Università Cattolica di Milano e redattore di "Cristianesimo nella storia". Si occupa di stç>ria della teologia me(lioevale ed è autore di Storia ed escatologia in Ubertino da Casale (Milano 1980). Henri Raczymov (Parigi 1948) è professore di lettere e direttore di una biblioteca municipale. Autore del romanzo la Saisie (1973) e dei r,acconti Scènes (Gallimard 1975), da cui è tratto la scena inca. Clemente Rebora (Milano 1885 - Stresa 1957), poeta, fu ufficiale di fanteria nella prima guerra mondiale ed entrò nell'ordine rosminiano nel I 931, sacerdote dal 1936. Autore di Frammenti lirici (1913), Canti anonimi (1922), Ca'!li dell'infermità (1957); la sua opera poetica è disponibile in un volume Garzanti-Scheiwiller uscito da po_co. Graham Swift (Londra 1949) è autore dei romanzi The sweet shop owner (1980), Shulllecock (1981) e Water/and (I 983; tradotto in italiano da Garzanti come Il paese dell'acqua) e del recente Out of this world (in trad. presso Garzanti). Il racconto che pubblichiamo è tratto dalla raccolta learning to swim. Nel nostro n. 22 (dicembre '87) abbiamo pubblicato una lunga intervista con lui su "romanzo e storia". Di Simone Weil (Parigi 1909- Ashford, Kent 1943) "Line11 d'ombra" ha pubblicato nel n. 5/6, estate 1984, Riflessioni sul servizio civile, Dopo la visita di una miniera e lettera a un 'allieva. Glialtriautoridi questonumerosono collaboratoriabituali o redauori della rivista. Di.essi abbiamo già dato le indicazioni biografiche in numeri precedenti. . 79

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