Foto di Mario Pravo Neto ( 1980). in una ciotola ricavata da una noce di cocco e gliela mise accanto. Dopo qualche attimo di incertezza, !sabei si tolse gli stivali e si lavò la faccia con l'acqua fresca della ciotola. Si sentiva meglio. La capanna doveva trovarsi ai margini di una radura, poiché attraverso le foglie di banano del tetto vedeva il cielo abbagliante delle tre dei pomeriggio. Si accorse che non c'erano zanzare. - Non ci sono zanzare, disse. ~ So come tenerle lontane, rispose l'uomo, ora impegnato a salare il maiale. Non molto lontano era stesa a seccare al sole la pelle dell' animaie, senza il nugolo di mosche che in condizioni nor- . mali avrebbe dovuto circondarla. Non ci sono nemmeno mosche, pensò !sabei. L'uomo continuava assorto il proprio lavoro, ogni tanto si fermava come per ascoltare i tamburi che risuonavano nella selva. Era molto bello, secondo i canoni della sua razza: il petto sembrava una corazza di muscoli e le mani avevano dita lunghe e fini. Stava mettendo da parte i pezzi migliori del maiale che insaporiva con erbe e alcune bacche rosse, prima di avvolgerli in foglie di banano. !sabei tornò a dirsi che il suo viso le era familiare. · - Lavora a· Las Cameiias? - Io non lavoro. nei posti dei bianchi. Che permaloso, pensò Jsabei guardandosi attorno inquieta. l!a vecchia era sparita e lei era soia, in mezzo alla foresta, circondata da negri. Le pareva che i tamburi si .avvicinassero sempre più. Si pentiva di essere lì e aveva paura, tanto che scoppiò improvvisamente a piangere. L'uomo si alzò e dopo essersi lavato le mani le si avvicinò; dolcemente le sollevò la testa, che lei aveva piegato sulle ginocchia, e cominciò ad asciugarle le lacrime con le dita. - Noç devi aver paura di noi, disse come se avesse intuì- · to i suoi pensieri. Non ti faremmo mai del male. Sei la nipote della piccola Josefa. · - E che avet~ fatto di lei? chiese !sabei tra i singhiozzi. Il Mandinga aveva portato un'altra tazza di acqua e, do~ po averla mescolata con un cucchiaio di legno, ·si era seduto accanto a lei. Ne bevve un sorso e poi gliela porse. - Bevi quest'acqua, ti sentirai meglio. !sabei restò un attimo incerta con la tazza tra le mani. Aveva sentito parlare di'bevande a ba~e di droghe, come. il Siguemejoven, ma non vòieva urtare la suscettibilità dei Mandinga né mostrarsi poco fiduciosa. Bevuti pochi sorsi di quell'acqua azzurrognola, fredda e leggera, con un Vago sapore di menta, quasi fosse sgorgata da una pianta selvatica, sentì come se la combustione di cui il suo corpo era preda si fosse spenta, come una fiammella con un soffio d'aria fresca, sciogliencloleuno dopo l'altro i nodi dell'angoscia. Ormai non aveva più voglia di piangere, ma solo di guardare quell'uomo scultoreo e calmo. - È una storia che inizia molto lontano nel tempo, disse il Mandinga, quando la Marchesa di Arimendi giunse alla fattoria. Juana Maria Arimendi era buona, amava i negri. Tempi duri. STORIE/MORENO Ci portavano qui su grandi navi, con catene che non potevamo spezzare. Sei mai stata a Carùpano? !sabei assentì in silenzio. Aveva preso il pacchetto di sigarette e ne aveva offerta una ai Mandinga. Si misero a fumare passandosi df tanto in tanto la tazza con l'acqua. · - Carùpano e frustate, riprese l'uomo come se stesse rivivendo un ricordo, ficcatelo in mente. Carùpano e dolore. Tu sei bianca, ma se domani ti metto un collare, come un cane, ti dò il suo stesso cibo e ti frusto perché abbai come un cane, tu abbaierai. I Mandinga non erano stupidi. i Mandinga sapevano. Per questo siamo fuggiti. Ci hanno chiamato cimarrones. L'uomo fece un movimento circolare con il braccio in direzione della· sdva. - Tutto questo, disse, terra dei Mandinga. I bianchi non ci entravano. Neanche i mezzadri con i cani. I cani erano i primi a morire. Ammazzagli il cane e il mezzadro è già mezzo morto. Anche il meticcio qui si sente solo. Ha paura dei serpenti, delle piante velenose, dei buio. No, nessuno entrava qui dentro. Lei sì. - Chi? chiese !sabei. • - La Marchesa, la piccola Juana Maria; femmina coraggiosa, montava a cavallo come un uomo. Una schiava a cui voleva bene era fuggita con un cimarron e lei venne a cercarla quando le dissero che stava per partorire. Ti rendi conto?·venne tutta sola. E qui la colse il mal p'amore. - Ma questo è successo duecento anni fa, protestò !sabei. - E continua a succedere, disse il Mandinga. Vengono, amano, se ne vanno. Se ne vanno ma tornano quand'è la loro ora. È stato sempre così, bianca. !sabei rabbrividì. I pezzi del rompicapo andavano ricomponendosi nella sua mente in modo troppo facile per non allarmarla. - Anche la nonna? - Anche la piccola Josefa. - Ma allora, che ne avete fatto del. .. - Josefa è qui, accanto· ai Mandinga che l'ha amata. - Dove? - Nel fiume, in pace. !sabei era stupefatta. La nonna, chi l'avrebbe pensato? Non riusciva a immaginarla giovane, giovane e innamorata. - Hai caldo, disse il Mandinga. Era veto: l'effetto rinfrescante dell'acqua dal sapore di menta era svanito e ora si sentiva bruciare, come se tutto il calore della 51
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