Nella pagina di fronte: una foto di Tom Hanley/Camera Press/Grazia Neri. Di fianco: foto di Jacques Pavlovsky/ Sygma/Grazia Neri. incoraggiare questo tipo di letteratura significherebbe che la riconosciamo ufficialmente. Non possiamo assumerci questa responsabilità". Era perfettamente concepibile nell'Egittodegli anni Quaranta, quando questa-storia è accaduta. Ancora oggi ci sono grandi film che non si possono .proiettare da noi perché vi si mostra molto sesso. Questo, da noi, provocherebbe delle catastrofi: il cinema verrebbe incendiato, per esempio ... Insomma, abbiamo le nostre costrizioni. E la libertà non può giustificare che si lasci il paese dilaniarsi internamente ... Il miraggio è stato pubblicato molti anni dopo. Forseperchè non era più un argomento proibito? Sì, è stato pubblicato, ristampato molte volte, e adesso è considerato un classico! (ride) Molti suoi romanzi sono stati portàti al cinema e spesso più o meno traditi... (Interrompendo) Il cinema egiziano ha presentato i miei romanzi in maniera realistica, e con successo. Un romanzo è scritto per qualche migliaio di lettori colti; il cinema lo mette alla portata di milioni di spettatori, di cui il 70%, non lo dimentichi, sono analfabeti. L'immagine impone alcune modifiche artistiche e commerciali. Anche la realtà ne impone. Lei non può presentare la Rivoluzione francese allo stesso modo all'università e in una scuola elementare. La Rivoluzione resta la stèssa, ma- si è costretti a modificare il modo di presentarla. Da questo punto di vis,ta ritengo che ciò che il cinema ha fatto delle mie opere è molto buono, e molto riu'scito. Quelli che dicono che il cinema arabo ha tradito i miei romanzi sono gente colta che vorrebbe ritrovare nel film il romanzo che ha letto. Se con questi spettatori soltanto il film potesse· avere successo dal punto di vista commerciale, verrebbe fatto diversamente; ma essi non bastano a riempire una sola sala cinematografica, neanche per una sola settimana. Dunque quel che il cinema ha fatto è giusto: ha fatto conoscere i miei romanzi a quelli che non potevano leggerli, nel modo più adatto per loro. Va a vederli, i fatti tratti dai suoi romanzi? Ci andavo. Ma oggi non sento più niente, quando vado al cinema. I miei problemi di salute mi impediscono perfino questo ... Lei conduce una vita molto regolare: si dice che nasconda una vita interiore caotica. Mi sono organizzato quand'ero studente, per via delle mie numerose attività. Volévo eccellere, e dunque dovevo lavorare molto. Mi piace giocare a calcio, andare al cinema, sentire Um Kalsum, ricevere i miei amici ... Per riuscire a fare tutto questo ho dovuto dividere il mio tempo in modo molto preciso. Molti miei amici erano bravissimi al calcio e un disastro a scuola. Oppure studiavano tanto da non aver più tempo libero. Io mi sono organizzato, e sono and?tO avanti INCONTRI/MAHFUZ così, e le mie giornate si sono riempite di attività molto diverse. Senza organizzazione, la giornata scorre via senza che tu riesca a· riconoscerne l'inizio o la fine. Così la sua regolarità non è dunque una specie di fuga, come alcuni sostengono? Le ho appena dato la spiegazione di superficie. Se c'è una spiegazione nascosta, solo Dio la conosce! La spiegazione superficiale mi soddisfa e dunque mi considero dispensato dalcerca_rneun'altra.· Lei pone dei limiti strettissimi alla sua vita pubblica. Per fortuna non succede lo stesso con la sua opera. L'uomo in società è diverso da colui che scrive. Quello che scrive è un uomo, semplicemente un uomo. Come si svolge la giornata di lavoro di Naghib Mahfuz? Esco molto presto t: cammino circa un'ora al giorno. Poi mi reco al caffè Alì Babà. Ho scoperto al primo piano una saletta in cui posso star solo a leggere i giornali prima di rientrare a casa. A casa scrivo fino a mezzogiorno, poi mangio e dopo la siesta occupo la seconda metà della giornata a leggere. E viene finalmente l'ora in cui guardo la televisione. Scelgo in generale un film straniero: non sentendoci bene, posso leggere i sottotitoli! Adesso che ho tempo per dormire, non riesco più a farlo, mentre quando ero studente non pensavo che 43
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