INCONTRI/MAHFUZ anche non capir niente di quel che gli succede intorno ... La sua vita e i suoi scritti hanno per sfondo Il Cairo:perché questo grande amore per la città? Sono nato nei quartieri vecchi del Cairo e li amo molto. Penso che alla base della scrittura ci sia una sorta d'amore: per un luogo, per delle persone, per un ideale. Questi _vecchi quartieri per me sono tutto, come una sposa unica. E dunque normale che il teatro delle mie esperienze si trovi lì, e che non mi senta mai così a mio agio come quando scrivo di un vicolo. Il vicolo è diventato il simbolo del mondo intero, e di questo simbolo ho potuto servirmi a mio piacimento. Uno dei suoi critici ha detto che lei mette il male nei suoi personaggi perché non /{ama. È l'amore del luogo a distrarla da quello per gli uomini? I personaggi che ho creato hanno tutti in sé una parte di male, ma questo dipende dalle circostanze in cui si trovano, non da loro medesimi. Non ho mai creato un personaggio con l'intenzione di farlo detestare dal lettore. Nella loro personalità ci sono sempre Iati positivi, quale che sia la bruttezza degli altri lati. Non ho avversione per le persone, riesco a capirle solo nella loro verità, nella loro realtà più dura, e le amo anche, nella loro realtà più dura. Dicono di lei che non sa parlare della sua scrittura, che è meglio leggere i suoi libri che stare a sentire le sue opinioni in proposito. È vero. Spesso ci si fanno domande delle quali ·ignoriamo la risposta. Che fare, allora? Si cerca di riflettere come si fosse estranei alla questione e delle volte ci si riesce, delle volte no. Molti mi fanno domande alle quali starebbe a loro rispondere, non a me. Nei suoi romanzi c'è molta sensualità, e una certa ricerca del piacere sotto tutte le.sueforme. Eppure, quelli che la incontrano dicono che nella vita lei è ùn uomo rude, un asceta. È vero? Quelli che lo dicono mi incontrano in un caffè: come potrebbero pensare che non sia né rude né asceta? (Si rende conto che ci troviamo in un caffè e si mette a ridere). Per tutta la vita ho fatto il funzionario; i funzionari hanno tradizioni proprie, modi propri di vivere. Gli altri hanno altri luoghi ... Lei dice di essere sempre stato un funzionario; ma questa vita di funzionario, apparentemente così limitata, le ha comunque permesso di'comprendere le trasformazioni della società egiziana, prima della rivoluzione del '19 efino ai nostri giorni. La vita la si conosce o in profondità o in S\lperficie. Ho amici che conoscono ogni metro quadrato dell'Egitto. Io no, io ne conosco solo un pezzettino, Ma si può capire in profondità la personalità egiziana attraverso un gruppo di persone, anche poco numerose, anche se appartenenti allo stesso 40 Strada del Cairo (foto Yves-Guy Berges/ Sygma/Graz:ia Neri). strato sociale. Ci sono differenze al livello più superficiale, non in profondità. E si può arrivare alla grande dimensione attraverso piccoli pezzi così come attraverso campi vasti e sterminati ... Ho perso molto, non viaggiando, certamente ... Le capita di rimpiangere quel che non ha fatto? Posso dire di no, che sto bene come sto. Ma speravo in altre cose. Due giorni fa mi trovavo in un gruppo di persone tra le quali Yusef Idris, e oggi leggo nei giornali che si trova a Parigi per non so che occasione. Poi lo si vedrà a Mosca, in Africa, in altri posti ... Ed è bello. Lei ha creato personaggi femminili bellissimi ma i suoi eroi più importanti sono comunque degli uomini. Il suo mondo è un mondo "maschile"? Il nostro è un mondo "maschile", e ci è impossibile immaginarlo altrimenti. La realtà si"impone da sola e costituisce il riferimento comune. La nostra società, almeno fino a questo momento, è una società maschile. li sistema solare ruota attorno al sole non attorno alla luna, per quanto bella possa essere e per quanto importante possa essere la Terra. La donna lotta accanitamente per partecipare. alla vita sociale, ma io non sarei capace di descrivere un mondo nel quale la donna avesse il ruolo dell'uomo. Nella mia Trilogia, per esempio, prenda Ahmed Abd El Gawwad e sua moglie Amina. Alla fine, è lei a uscire e a portargli le notizie da fuori, ed è lei che si è sempre assunta tutte le responsabilità familiari. Nella Trilogia il personaggio di Ahmed Abd El Gawwad conduce una doppia vita: una vitapubblica austera e una segreta, del tutto diversa. Ha vissuto anche lei questo tipo di dualismo? Il 90% della gente conduce una doppia vita e fa come Abd El Gawwad; le nostre tradizioni non ci permettono di confessare le sfaccettature della nostra personalità. La distinzione tra le due vite di Abd El Gawwad-è però nettissima ... Certamente. L'epoca in cui vive gli impone di essere in casa rappresentante delle tradizioni e della morale, per poterla reggere, quella casa, ma fuori vive come vuole lui. Se tornasse a casa ubriaco la famiglia intera andrebbe a picco ... E lei, come ha vissuto lei questo dualismo? (Ride) Qui da noi un giovane non può permettersi di dire a suo padre: "Porto in casa la mia amica". In Francia o altrove è possibile mettere sullo stesso piano le diverse sfaccettature della propria vita. Qui· non è possibile, le nostre tradizioni sono molto severe. Lei tiene nascosto tutto ciò che riguarda la sua vita privata o pubblica? No, non fino a questo punto. Ho raccontato il mio itinerario personale alla radio, in un libro con Gamal El Ghitani e
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