Linea d'ombra - anno VI - n. 32 - novembre 1988

NARRARE LA SCIENZA/CHARGAFF Se tutte le religioni del mondo non sono abbastan,za forti da ergersi contro. una diabolica concatenazione di cattivi mezzi e temibili fini, cosa può fare il singolo se non dire ciò che vede e teme? delle due eliche. EE: Ma contro le tue ipotesi che prova migliore di quella della produzione di bambini vivi da embrioni congelati? EC: Te l'ho appena detto. So che le scienze biologiche attuali si basano sulla strana nozione che due esperimenti paralleli che danno lo stesso risultato stabiliscono una legge di natura. Ma, come non posso fare a meno di sottolineare sempre, l'uomo non è un coniglio o un topo, il suo destino è a mala pena iniziato quando nasce. La vita dell'uomo è una cosa fragile: meno ci si intromette, meglio è per tutti. L'uomo ha un cervello, ma può anche perderlo; ha una vita, ma può anche porvi fine. Che cosa ne so io di quello che può essere rivelato, anche dalla statistica, fra trent'anni? EE: Se i nostri genitori avesser,oavuto simiii scrupoli, tu e io non saremmo nati. Considero le tue paure assolutamente insane e anche non scientifiche. ~ EC: Può darsi. Ma la tua leggerezza non- sorprende certo in un paese in cui solo rettili sorridenti possono arrivare ai posti più elevati. I nostri tempi - quasi in antitesi, per esempio, con quelli vittoriani - si devono classificare come tempi poco seri, tempi in cui si sogghigna stupidamente. In altri periodi, far venire· al mondo un'anima era considerato della massima serietà. Il 13 novembre 1854, Kierkegaard scrisse nel suo diario: "Di tre cose ringrazio Dio: 1) Che nessun essere umano debba a me la sua esistenza". Tralascio gli altri due punti, perché ci porterebbero troppo lontano. Ti basti sapere qual era il numero 1 per quel pensatore profondamente religioso. EE: Mi domando cosa gli passasse per la mente. Che cosa lo rendeva tanto sicuro che il suo Dio, che nei suoi voluminosi scritti chiaramente sosteneva lafertilità, avesse sospeso l'ingiunzione proprio nel caso suo, di Kierkegaard? E magari i suoi bambini avrebbero ereditato il suo genio. EC: Le ricchezze sono ereditabili, non il genio. Ma una · discussione fra te e Kierkegaard sarebbe inutile. È meglio che · tu mi dica perché si congelano gli embrioni, visto che non si vendono come fagioli o lamponi. EE: Chi l'ha detto? Questa inveceèproprio la ragioneprincipale perché lo fanno. Si potranno comprare scegliendoli in un catalogo: "Diteci come lo volete e noi ve lo procuriamo". Così si eiiminano tutti gli elementi casuali: bambino o bambina, biondo o bruno, e così via. EC: Questo significa che niente è lasciato al futuro tranne tutto. Le cose che hai citato sono delle banalità. L'uovo da cui è uscito Edipo non gli aveva ancora detto che avrebbe ucciso suo ·padre e sposato sua madre. Ma che mondo, quello in cui sono possibili tali orrori! EE: Stai parlando di Giocasta e di Edipo? EC: No. Dei bambini ordinati per posta. È questo il risultato di 400 anni di grande ricerca scientifica? EE: Non ti sei ancora abituato all'idea che viviamo in una economia di servizi, che le leggi del mercato hanno sostituito i Dieci Comandamenti. Se ci sono dei consumatori, ci sono dei fornitori. EC: O forse è meglio dire che se ci sono dei fornitori, si creano i consumatoii. Vorresti sostenere che il braccio curativo della medicina arriva così lontano? EE: Perché.no? Se c'è un mercato per i bambini, vuoi che i medici ne restino fuori? Dopo tutto, ci vuole qualcuno coscienzioso che sorvegli. Ma comincio ad averne abbastanza. Hai qualcos'altro da dire? EC: Sì, molto. Per esempio, a proposito delle cosiddette madri in prestito, degli uteri in affitto. Non riesco ad abituarmi ·all'idea che una donna sopporti nove mesi di gravidanza e poi si lasci togliere il suo bambino. EE: Tanto per cominciare, f)Onè il suo bambino. Lei hà solo fornito lo spazio - uno spazio che aumenta-· e l'ha fatto per una cifra molto generosa. Sarebbe come compiangere il proprietario di un motel perché, poveraccio dove affittare le sue stanze a degli estranei. Gli affari sono affari. EC: Eppure, io non posso farne a meno. Forse sarò di-. ventato un piagnone, un romantico lacrimoso; ma una volta c'era qualcosa che si chiamava istinto materno. Il bambino e la madre erano uniti da legami di un tipo speciale, non definibile scientificamente; e ho sentito anche dire che quei legami non si potevano mai spezzare per tutta la vita del bambino. Quella bellissima scena della seconda parte del Faust in cui sono descritte "Le Madri" è una delle più profonde che Goethe abbia scritto. Sarebbe stato lo stesso se Faust fosse stato mandato nella terra dalle "Madri in affitto?" EE: Non vedo nessuna differenza fra un bambino adottato e un.bambino di una mamma in prestito. Noi viviamo, come ti ho già detto, in una economia di servizi. Ogni cosa ha il suo prezzo, e basta. Inoltre, le persone sono più malleabili dell'argilla. A lungo andare non farà più nessuna differenza quale utero il bambino avrà occupato per quei nove mesi. Solo i ficcanaso con i paraocchi e gli autonominatisi filantropi vedrebbero la differenza. EC: Temo che tu abbia ragione. Prima quelli che fanno_ del bene e poi quelli che fanno anche meglio. Il progresso che ha come propellente il profitto è una potenza malefica e mostruosa che non solo uccide i suoi avversari ma, contemporaneamente, li fa anche sembrare stupidi. Mi piacerebbe solo sapere che cosa ha fatto sì che i nostri tempi siano quelli che sono. Tutti sono condannati, ma nessuno ha provocato la condanna; tutti sono colpevoli, ma non c'è colpa. Veloci idioti danzano sulle rovine che ai tempi di Orazio uccidevano gli intrepidi. Ma adesso non si ha più ·paura, perché tutti hanno c;omprato le polizze di assicurazione. EE: È inutile che mi citi Orazio. Te l'ho detto prima, la filosofia non mi interessa. E poi mi sembra che la nostra discussione non ci porti da nessuna parte. Sospetti o ti prendi gioco di qualsiasi cosa io dica, come se tu non Sapessiche tutto nella vita è pericoloso o quanto meno rischioso. Non ti rendi conto quanta devozione richiedeun lavoro come questo, quanto rispetto si debba ·a un desiderio così umano di avere dei figli? Forse i medici non sempre dicono agli eventuali genitori quanto sia bassa laprobabilità di successo; ma lofanno solo 35

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