Linea d'ombra - anno VI - n. 32 - novembre 1988

IL CONTESTO complessivo esistente nella struttura sociale ed economica degli anni Trenta: essa fu accompagnata da una trasformazione radicale sia del potere che dell'ideologia, trasformazione spesso superficialmente negata sulla base di una continuità nominalistica e formale. Alla rivoluzione politica del '17 subentrò, per Lewin, una "t ase di rivoluzione industriale dopo la quale non fu più legittimo parlare di rivoluzione. Le trasformazioni industriali produssero unà notevole acculturazione ma anche un'autentica controrivoluzione culturale" (p.60). Se si confronta lo spessore culturale degli studi di Lewin, che non rifugge certo da una valutazione·"contemporanea" e "politica" della storia e della recente cronaca sovietica, con quello che passa in Itaiia per dibattito intellettuale sullo stesso tema, non si può non indulgere a una crìsi di sconforto. Una disamina anche approfondita dei quotidiani e dei settimanali degli ultimi mesi (la sede, purtroppo, che ha ormai monopolizzato la discussione culturale, e a cui si sono prontamente e furbescamente piegati intellettuali di ogni colore e sfumatura per i quali, come insegna la tradizipne culturale nazionale, onori e denaro valgono più di coerenza e impegno) è in proposito disarmante. Filosofi, storici, economisti, tuttologi e autodidatti del pensiero, per non parlare dei politici veraci o di quelli "in prestito" dal mondo della cultura, si sono succeduti l'un l'altro a raccontarci ovvietà è amenità su Togliatti e Bucharin con una povertà di idee e con un disinteresse per la storia da fare invidia ai giornalisti professionisti. La più becera polemica politica sembra ormai lo · scenario obbligato entro cui devono agire impersonando la parodia di se stessi le grandi firme della cultura nostrana che sempre più hanno invaso le pagine dei quotidiani e dei settimanali. Fare una graduatoria delle stupidità succedutesi sarebbe probabilmente impossibile oltre che fatica sprecata. Un'osservazione, comunque, sembra scaturire con forza da questa monotona lettura. Sembra infatti ormai permessa l'enunciazione di qualsiasi corbelleria senza che ciò susciti la benché minima reazione. Non che manchino le polemiche, . tutt'altro. Manca invece la pretesa di una soglia minima di informazione e di discorso; tutti se hanno un "nome" possono dire e scrivere ciò che passa loro in mente sicuri di ·venir presi sul serio e controbattuti con osservazioni ugualmente peregrine. I mass media, insomma, sono riusciti _inquella omogeneizzazione della cultura nazionale (una omogeneiz~ zazion_edi fondo in quanto a valori, atteggiamenti, obiettivi; che ha tuttavia bisogno di polemiche e giudizi contrastanti) che è da più di un secolo la speranza dell'establishment conservatore italiano. • La seconda osservazione: la mancanza di una voce critica (nòn "contraria", che è tutt'altra cosa), che affronti cioè con curiosità, passione, mente sgombra, i problemi storici che sempre più la cronaca spicciola riporta alla ribalta e alla riflessione, sembra ormai una necessità congenita al ruolo antieducativo sempre più sfacciatamente ricoperto dagli organi di stampa. Né importa stabilire se ha più colpa il mondo dei giornali o quello degli intellettuali. Nemmeno sotto il fascismo il livello di analisi dell'Unione Sovietica e della sua storia era così petulante e scontato come quello attuale. Il libro di Lewin, che potrebbe costituire il punto d'avvio di un dibattito rinnovatore e fecondo, cade purtroppo in un clima ben poco congeniale a questo tipo di opere. C'è solo da sperare che non venga utilizzato per suffragare proprio quel tipo di ragionamenti contro i quali è stato pensato e scritto. Feltrinelli · · DORIS LESSING Il quinto figlio MARGUERITE DURAS EmilyL. FERNANDO PESSOA Il poeta è un fingitore Duecenro citazioni scelte da Antonio Tabucchi ANTONIO TABUCCIIl I dialoghi mancati CLARICE LISPECTOR La mela nel buio RICHARD SENNETT Palais-Royal JAROSLAV HASEK Il buon soldato Sc'vèik LUIGI BOBBIO Storia di Lotta continua F~IEDRICH DURRENMATI' Racconti JOSÉSARAMAGO La zattera di pietra JACQUES ROUBAUD Il rapimento di Ortensia Traduzione di Stefano Bermi GIULIANO SCABIA Fantastica visione NINA BERBEROVA Alleviare la sorte DENIS JOHNSON Fiskadoro RUTHPRAWER JHABVALA Tre continenti JULIA KRISTEVA Sole nero . - ----- soggettodonna Ce,:itro Documentazione Donne di Bologna Ragnateledi rapporti patronage e reti d1relazione nella storia delle donne a cura di Lucia Ferrante, Maura Palazzi e Gianna Pomata Centro Documentazione Donne di Bologna Donnedi scienza: esperienzee riflessioni a cura di Rita Alicchlo e Cristina Pezzoll Laricercadeìledonne studi femministi in Italia a cura di Maria Cristina Marcuzzo e Anna Rossi oorla Libreria delle donne di Milano Noncrederedi averedeidiritti la generazione della libertà femminile nell'idea e nelle vicende di un gruppo di donne MarilaideGhigliano Vita,morte miracoli immagini di donne Rosenberg &_ Sellier Editori in Torino; 21

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