IL CONTESTO Al tempo di Stai.in Marcello Flores Nei saggi di Moshe Lewin, un modo di confrontarsi con la storia sovietica che le nostre "grandi firme" si guardano ben_e dall'imparare. Fin quando la dura evidenza della realtà non ha costretto tutti quanti a valutarla con criteri più elastici e meno prevenuti, l'Unione Sovietica aveva conosciuto il triste primato di venir considerata immobile e perfettamente nota, tanto dai suoi più accaniti detrattori che dai suoi più fanatici ammiratori. La stragrande maggioranza dei libri, opuscoli, inchieste, servizi giornalistici dedicati negli. ultimi vent'anni alla "patria del socialismo" brillano come monumento alla superficialità e al pregiudizio, all'ottusità ideologica e alla totale mancanza di curiosità. Quanto più le esperienze storiche di un paese hanno significato e ignificano per le vicende del mondo intero, tanto più sembra prevalere, nella variegata tribù di chi ha voce per parlarne, la pulsione a giudicare invece che a comprendere, la tendenza a riaffermare le proprie convinzioni passate invece che la spinta a verificare senza sosta gli assunti di osservazioni necessariamente provvisorie. L'unica eccezione a questo stato di cose (per quanto riguarda l'Unione Sovietica; ma si tratta di un costume intellettuale prevalente in genere) l'ha costituita negli ultimi vent'anni una ristretta cerchia di storici "revisionisti", per lo più di area anglosassone; che del rifiuto delle facili certezze hanno fatto un principio per indagare con un'ottica sempre più ampia gli inesauribili interrogativi che una storia come quella dell'Urss pone a qualsiasi mente non pigra. Tra questi storici, il più intelligente e anomalo è senza dubbio Moshe Lewin; ebreo polacco fuggito in Urss con l'occupazione nazista e trasferitosi in Israele fino al 1956, · studioso di storia sovietica in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, autore recentissimò di un pamphlet (La Russia in una nuova era, Bolla- ·· ti Boringhieri, 1988) che meglio di chiunque altro ha sistematizzato nel suo contesto storico mate!'iale le vicende della perestrojka e degli anni di Gorbaciov. Proprio di Lewin, tra l'altro, Laterza pubblicò nel 1968 un libro destinato a essere importante punto di riferimento (L'ultima battaglia di Lenin) per chi rifiutavaJe leggende neoliberali e neostaliniste con cui le forze politiche e culturali dominanti cercavano di comprendere la complessa e drammatica storia sovietica. Di Lewin Einaudi pubblica adesso Storia sociale dello sta- ./inismo (a cura di Andrea Graziosi, pp. 390, lire 50.000), un insieme di saggi apparsi nel corso di oltre vent'anni su riviste specializzate, capitoli ideali di una ricostruzione della società sovietica negli anni Trenta ancora da compiere in modo . definitivo e coerente. · _ Il saggio che costituisce l'introduzione (Crisi sociale e strutture politiche in Urss) riassume i significati più rilevanti e durevoli dei diversi contributi, offrendo loro una cornice metodologica che è .una indiretta risposta al modo di trattare l'Urss che ha dominato nell'ultimo ventennio e che spesso continua, pur con altro segno, a caratterizzare soprattutto l'intervento dei grandi media. Lewin ricorda come sia stata la politica "a formare i luoghi comuni che dominano la mentalità occidentale, ostacolando gravemente lo studio della · Russia" (p.4), e come essa concretasse in forme impoverite e settarie fenomeni più comt)lessi (propaganda, conflitti, immagine dell'Altro, "offesa" per i tradimenti rivoluzionari, eurocentrismo culturale), avallando interpretazioni spesso opposte ma tutte contrassegnate da una scarsa attenzione alla storia. È invece a essa, e cioè alla cultura, alle tradizioni, ali' economia, alla struttura sociale e al contesto internazionale, che Lewin cerca di tornare: non per dimenticare il ruolo tradizionalmente riservato all'ideologia, allo stato, ai dirigenti, ma per inserirlo in un contesto relazionale più ampio che è l'unico capace di dar conto in maniera non approssimativa ai problemi interpretativi che contrassegnano la storia russa almeno a partire dalla rivoluzione del 1905. Il fascino costituito dagli interrogativi che riguardano le continuità storiche di lunga durata, i meccanismi del cambiamento sociale, le tradizioni culturali più introiettate nella vita di un popolo, rappresenta lo sfondo entro cui Lewin tenta di ridefinire quel fenomeno storico concretissim·o e delimitato che fu lo stalinismo: senza prenderlo a incarnazione né del bo!- Foto L'ill"stration/ Sygma/Grazia Neri. 19
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