Linea d'ombra - anno VI - n. 31 - ottobre 1988

c'.era, prima, un primum, l'originale non esiste, come non esiste Dio né Babbo Natale, e al loro posto, simulacro di un simulacro, ultimo che è sempre primum, copia che manca di originale, in un mondo nel quale tutto è copia, è sempre Eco, al di là di ogni metafisica superstizione. Eco è sempre esistito. • Ma oltre a essere dei metafisici, i denigratori di Eco sono anche dei sentimentali e dei romantici. Pe,rché credono che esista il Diverso, sognano di incontrare il Diverso. E invece sono necessariamente destinati a incontrare sempre e solo l'Identico. Credono e sperano di incontrare qualcosa di diverso da Lui, e invece sono destinati a incontrare sempre e solo Lui: medioevo e età moderna, chierico vagante e libertino, teologo e enciclopedista. Ma ogni volta che si cade nella trappola di inseguire enumerativamente la vertiginosa pluralità della mente di Eco ci si deve presto ritrarre scornati: siamo di fronte all'inesauribile. Qualsiasi enumerazione non farebbe che riprodurre l'enumerazione che l'opera di Eco è già in sé di per se stessa. Enumerazioni sintetiche e scorciate suonerebbero pleonastiche e superflue. Già Eco enumera. Se anch'io mi mettessi a enumerare tutto ciò che lui enumera non farei che fargli eco. .Eppure sono così affatturato da tutto ciò che Umberto Eco sa far comparire già in questo primo capitolo del libro ( mise en abfme dell'intero libro) che devo, pro memoria, tentarne l'indice. Leggendo -Umberto Eco si è subito presi, infatti, dall'istinto del magazziniere. Si vorrebbe accumulare, conservare e mettere sotto chiave tutto. Come lui. "Fu allora che vidi il Pendolo". Mi ero sbagliato a sottovalutare questo inizio. In verità non si può leggere una frase simile senza sfregarsi le mani, in veste di lettori. Ah, come mi sento interamente "lector in fabula". Quel "fu"! Quell' "allora"! Quel "vidi"! Quel "Pendolo"! Tutto è così... così remoto, così naturale, così visivo, così scientifico, così fallico! Fu. Allora. Che. Vidi. Il. Pendolo. Il mistero e la forza evocativa del passato remoto ("fu"). La perentoria determinazione dell'avverbio di tempo ("allora"). La vivida presenza della rivelazione diretta in prima persona ("vidi"). E infine la Cosa che dà nome al libro, quell'ineffabile oggetto sferico in oscillazione, lucente e implacabile come una Legge assoluta installata nel cuore di ciò che è transitorio e relativo: il mondo terrestre. Mondo terrestre percepito nella sua collocazione celeste. Seguono, poi, enciclopedicamente parlando, moltissime cose: la radice quadrata, il pi greco, l'unità, la dualità, la perfezione del tre, la natura tetragona del quattro, la perfezione del cerchio! Un po' di geografia delle migrazioni preistoriche. Il Centro del Mondo. Il Tempio di Salomone. Il Polo. Il Punto Fermo dell'eternità al di sopra di tutte le galassie. Il sistema solare, le nebulose, i buchi neri. Il Piano, il Complotto Universale. Il Gioco, la Verità. La Verità scoperta per Gioco. La chiave di volta. Il mistero dell'ogiva, le colonne che spingono verso l'alto i costoloni e i costoloni che spingono a terra le colonne. Gli insetti e i rettili giurassici. Le macchine con i loro motori, gli aerei con le loro ali ed eliche. La Ragione e la Tradizione, la Scienza e la Sapienza. La Rivelazione e l'Informazione. Francesco Bacone e la Citroen. La statua della Libertà e il "Lusitania". Cielo e Terra. Mùtori e chiese gotiche. Il motore a gas di Lenoir e la macchina di Watt. Empedocle sull'Etna, James Frazer a Nemi, Sam Spade e Il falcone maltese. Il Medioevo arabo e il . Secolo dei Lumi. L'eone, il demiurgo e l'arconte. Rue Vaucanson e rue Montgolfier. Respirazione profonda e concentrazione. Simsum e Tiqq,un, solitudine e ritorno. IL CONTESTO Infine il protagonista e narratore. È un curioso e un intraprendente. Cerca qualcosa, qualcosa di nascosto da svelare. Come Indiana Jones, archeologo, avventuriero e indagatore; il protagonista-Eco pratica l'autocontrollo e l'erudizione, è un uomo razionale che conosce il mondo delle Scienze occulte. È, in breve, l'uomo occidentale europeo e americanizzato sul modello Sam Spade, che risolve enigmi e rebus. Che osserva, indaga, interpreta, si nasconde, sfida le tenebre. Il luogo è ben scelto. È il Museo parigino delle Arti e Mestieri, museo rivoluzionario installato dentro un'abbazia gotica, di fronte a cui si ergevano una volta la torre e le fortificazioni dell'Ordine monastico-cavalleresco dei Templari. · · Anche qui c'è tutto. Che altro manca? Il Tempio, l' Abbazia, il Museo. La devozione cristiana, la guerra santa, la· scienza applicata, la rivoluzione illuminista. A Parigi. Nel centro culturale europeo più prestigioso e longevo (fi.noa oggi, o a ieri), Parigi città-museo della vecchia Europa. Parigi, la sola capitale europea che gli americani abbiano veramente, intensamente rispettato e amato. Parigi che è stata la sintesi, agli occhi degli americani, del meglio della cultura europea. ·Perché Umberto Eco, questo scrittore istintivamente programmato, quando scrive sa sempre che cosa sta facendo. Segue un programma ben preciso, un metodo rigoros_o.I suoi. Sotto e a pagina 3: Umberto Eco visto da Giovanni Giovannetti. 5

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