Linea d'ombra - anno VI - n. 31 - ottobre 1988

INCONTRI/HOBAN sere fuorviato dal problema centrale del libro, che consiste nel tradun:e il materiale in parole appropriate al tipo particolare di libro. Goodparley e Orfing diventano parti complementari dell'autorità contro cui Riddley si ribella, Lissener e Riddley quelle della ribellione contro quest'autorità. Riddley stesso rappresenta un aspetto particolare della conoscenza artistica:. Potrebbe chiarire questo punto? Come Riddley afferma nell'ultima pagina del romanzo, è compito suo pensare a certe cose: alla disonestà di Punch e alla ragione per la quale continuerà a cercare di uccidere il bambino. È anche responsabile di molti altri fatti di cui ci parla nel corso della storia: l'unità nella duplicità, il legno nella pietra. È un uomo il cui compito è di fare connessioni. Anni fa ho letto un racconto di fantascienza (scritto da Heinlein, Clarke, Asimov? non so più chi) nel quale un membro dell'equipaggio della navicella spaziale era un "connessionista" - il suo compito era quello di fare connessioni. Questo fece scattare qualcosa nella mia mente e mi rimase impresso poiché il termine "connessionista" andava molto bene e rac- _ chiudeva in sé molti significati. Mi sembra chiaro che tutte le cose sono collegate, e dunque una funzione dell'arte è quella di indagare su questi collegamenti e di occuparsi dell'azione che essi rivelano. Perciò l'artista deve avere una soglia più bassa di assimilazione rispetto al non-artista. Credo che l'artista debba considerare tutti i tipi di sprazzi, guizzi, segnali acustici e barlumi che gli si presentano, senza ignorarne alcuno giudicandolo privo di significato. E secondo me la maggior parte di ciò che ha grande significato non può venire spiegata; di cose come il legno nella pietra presso la foresta di colonne nella cripta di Canterbury, o degli anelli di ferro a Portknockie che cadono come fiocchi di ruggine simili a corteccia si può solo parlare non c'è molto da dire se non: "Guarda!''. Riddley, come una specie di mitografo, se così si può chiamare, giunge al limite di una confusione etimologica radicale. Può dirci qualcosa di più sul perché la corruzione della lingua diventa un argomento così centrale nel libro? Non posso dare una spiegazione razionale, posso replicare con una domanda: perché il linguaggio esprime sempre la volgarizzazione e lo svilimento di ogni cosa, e tuttavia è collegato con la nobiltà e l'esaltazione del passato? La lingua è composta di diversi livelli e in Riddley Walker essa introduce nella storia il fantasma di una tecn.ologia e di uno schema di organizzazione ormai perduti. Sembra proprio che nel libro il linguaggio non possa comunicare alcuna verità concettuale e che le reazioni fisiche debbano venir consideratepiù importanti della deduzione razionale. Suppongo che sia così, nel senso che "il sapere primo" 1di cui parlano Riddley e Lorna Elswint, non è associato al linguaggio, ma è prelinguistico; Certamente la conoscenza ra62 Relax ••• , foto WP 1987. zionale di quale.osa ci porta sempre fino a un_dato punto, e questo punto non è mai abbastanza lontano. Che cosa ci dice di Lissener, il bambino deforme senza occhi? Nella prima versione del romanzo era un uomo perfettamente sviluppato e non deforme, ma a un certo punto volli farlo diventare un bambino di circa la stessa età di Riddley. Volevo che fossero pe!"ò ben distinti l'uno dall'altro. La ricercache tutti i personaggi principali intraprendono è spirituale e materiale allo stesso tempo. Essa tende verso il divino e lo spirituale da una parte e verso la conoscenza e il potere dall'altra. · Sì, è vero, ed esiste una confusione costante tra questi due principi. La società degradata che viene presentata nel libro avrebbe istintivamente cercato di scoprire cosa ha distrutto la popolazione tecnologicamente avanzata che l'ha preceduta ... ''la cosa che ha fatto Bum' '. Riddley sa di essere colpevole_di qualcosa. Credo che Riddley Walker sia un libro religioso, che mi ha portato fino al punto di partenza per il mio nuovo libro. È un libro religioso perché è una risposta e un'offerta al divino che è presente in ogni cosa. La sua religiosità comprende un Dio? Sì, ma non è un dio con la "d" maiuscola; è più che altro una forza che non ha impersonificazione alcuna. Lei si definirebbe un ottimista cosmico? Non so se posso definirmi tale. Nel Pellegrino il protagonista dice che forse lo scopo della vita è manifestare la morte, "poiché Dio non è più agente, anch'egli è stato assorbito nel processo e ci conduce verso l'ignoto ... Si può semplicemente affermare che ii"mondo esiste, ma non è vero. È come -la musica che si ascolta una volta e che si trattiene in mente''. li suo ultimo libro tende verso una sintesi, una filosofia di vita? No, li pellegrino si discosta da Riddley Walker ed è un po' più profondo nella sua essenza. Non credo di poter elaborare una filosofia di vita ... poiché questo libro fa diversi tentativi per spiegare che cosa significhi per il narratore interpretare la realtà a partire da differenti prospettive; alcune possono sovrapporsi, altre possono essere contraddittorie. L'epigrafe che lei ha scelto per Riddley Walker è un versetto del Vangelodi Tommaso, dai VangeliApocrifi. Ha utilizzato deliberatamente nel romanzo la "Storia di Eusa" per analogia con quella del Vangelo? Sì, in parte. Il piccolo Shynin dice: "Tu mi troverai nel bosco, tu mi troverai nell'acqua e nella pietra" e nel Vangelo di Tommaso Cristo dice: "Spacca un pezzo di legno: io sarò là. Solleva una pietra, e lì mi troverai".

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