In realtà è per amore di una migliore tecnica narrativa che lei giudica William e Neaera come un unico personaggio diviso in due unità. Si potrebbe obiettare che esiste un'unica coscienza e che ognuno di noi ne fa parte.;. e che i due siano solo due facce della stessa medaglia, ma che non hanno nulla a che vedere l'una con l'altra. L'avventura che Williain e Neaera intraprendono per liberare le tartarughe non presenta loro alcun ostacolo. È un 'esper-ienza esilarante da leggere, e lo sfondo emozionale e psicologico della loro esperienza è allafine importante quanto le loro azioni. Entrambi i protagonisti, per esempio, dopo l'impresa provano un senso di inerzia e disappùnto. Ma entrambi sono meglio disposti a continuare. Non ho letto molto Kierkegaard, ma in Timore e tremore parla della paura del possibile e credo che nel Diario de(la tartaruga sia William sia Neaera temano ciò che potrebbe accadere. Noi non abbiamo paura di ciò che non possiamo fare, ma temiamo ciò che possiamo fare. Neaera ritrova alla fine una nuova vita con George Fairnbain ... Diciamo piuttosto che non trova una nuova vita con George, ma che ne trova una in cui egli è stato il catalizzatore. Mentre l'effetto su William sembra essere più ambiguo, poiché eglipassa attraverso un 'altraprovà, quella in cui combatte contro Mr. Sandor. Neaera dice in un precedente capitolo: "Talvolta credo che la più grande differenza tra uomini e donne consista nel fatto che un maggior numero di uomini sente il bisogno di scovare qualcosa di tremendame.nte nascosto nell'esistenza, per buttarcisi sopra ... Le donne sanno dove questo qualcosa si trova, ma lo lasciano stare". Sandor è la mostruosa sfida di William. Ma le tartarughe non rapf!resentavano una sfida mostruosa? Non allo stesso modo di Sandor. Esse non erano le dirette antagoniste di William, non si ponevano come il nemico contro cui doveva combattere. Ci sono situazioni nella vita contro le quali l'unica reazione soddisfacente è la violenza. Se non si reagisce in questo modo, si rivivrà continuamente · la situazione irrisolta. William ha reagito con violenza; io non l'ho fàtto o l'ho fatto molto raramente, e per questo sono condannato a rivivere 'le situazioni irrisolte della mia vita. Ciò che George Fairnbain offre a Neaera è un'accettazione della vita paradossalmente molto vicina alla resa e all'indifferenza ... un'esistenza passiva, accettata senza lottare. In un certo senso sembra che lei rinunci a combattere e preferisca invece vivere secondo le condizioni poste da George. Neaera non rinuncia a combattere, arriva anzi al punto in cui non ha più bisogno di false battaglie. INCONTRI/HOBAN Gillian McMahon-Hill ha osservato quanto William sia più vicino alla sua personalità di Neaera, ma mi chiedo se questo è del tutto vero. Mi sembra che Neaera offra percezioni fondamentali anch.e al suo stesso pensiero.· "qualcosa è qualunque cosa accada... " Niente da perdere, il presente da conquistare, l'integrazione co/'presente così a lungo ritardata" ... "le cose che contano non hanno necessariamente senso" .. . Sia William che Neaera rappresentano entrambi una parte di me. Per me scrivere un libro significa ricorrere agli elementi maschili come a quelli femminili - quelli maschili sono attivi e penetranti, quelli femminili passivi, penetrabili. È possibile che nel Diario della tartaruga gii elementi più forti abbiano 1a che fare con quelli passivi. Talvolta ciò che consideriamo particelle di una realtà - la sua- forza primigenia - ha a che fare con l'elemento passivo. Pensavo a William e a Neaera come a due aspetti di un'unica entità. Arte e sopravvivenza Nel caso di Riddley Walker; l'eroe eponimo combatte per un 'organizzazione interpretativa.della propria esperienza, ma ciò che il libro sembra mettere in discussione è la nozione stessa di una verità sistematica. Quello che viene rivelato alla fine è che Riddley vede se stesso come qualcuno per cui le cose che accadono non sono facilmente spiegabili. In un certo senso il libro rappresenta un esercizio di logomachia. Si presenta in un inglese molto corrotto. Aveva deciso di utilizzare un particolare gergo quando iniziò la stesura del romanzo? No, la prima versione fu iniziata in un perfetto inglese e procedetti in questo modo fino a pagina 500. Non avevo fatto alcun progetto sull'uso del linguaggio, ma mentre procedevo ho decisamente abbandonato l'uso dell'inglese standard e ho utilizzato un linguaggio spurio. Ora che ci ripenso I'lori riesco a capire come sarebbe potuto essere altrimenti. Il linguaggio è un veicolo archeologico, ricco di reperti vivi e morti; contiene civiltà e tecnologie perdute l:! sepolte. La lingua che usiamo è un palinsesto di sforzi umani e storici. Quella parlata nel mondo futuro, svilito e degradato, in cui Riddley vive, è ovviamente zeppa di retaggi e reperti del passato ormai incomprensibili; sarebbe stato ridicolo scrivere il romanzo in un inglese comune. Un metodo che credo avrebbe funzionato sarebbe stato quello di portare il lettore al livello di Riddley, al suo stesso livello di apprendimento; il lettore avrebbe dovuto procedere con fatica, parola per parola; per assimilare la storia insieme a lui: Nella prima versione c'erano troppi personaggi e accadevano troppe cose; capii che l'intreccio doveva essere più sintetico, con un minor numero di protagonisti. Credo di essere tornato 14 o 15 volte a pagina uno prima di raggiungere una versione che andasse bene. Si trattava di dividere un'azione più ridotta tra un esig1:10numero di personaggi. Aun certo punto mi sono reso conto di essere troppo interessato al movimento, di es61
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