Cari lettori, non è facile riuscire a fare una bella rivista, come dimostrano le tante brutte che ci sono _ingiro. Non è facile perché di idee nuove nel "bel Paese"ce ne sono in giro poche; perché bisogna, numero dopo numero, dedicare energie molto maggiori alla soluzione di problemi economici e organizzativi che a testi e contenuti; e non è facile soprattutto perché manca o scarseggia quel tanto di sentimento di appartenenza a una collettività, di fiducia nellepossibilità di cambiamenti in meglio, _disintonia con progetti generali e con qualcosa di più che dei "lettori". La pigrizia morale, la soddisfazione generale che ci v_ediamoat- -torno; e laformidabile sintonia tra certi "intellettuali" e certo ''pubblico", molto maggioritari e contenti di sé - finiscono spesso per farei chiedere: vale proprio la pena continuare? per chi? e per cosa? E tuttavia, alla fine, si tiene duro: e si è perfino in grado di annunciare qualche piccola novità. · Dal numero scorso, per esempio, -la nostra rivista è stampata su carta riciclata una scelta di coerenza, che ci permette anche un piccolo risparmio e un "look" adeguato alle nostre convinzioni. Ai primi di novembre (v. a pagina 18) ci sarà a Mi- - /ano un incontro-convegno su Aldo Capitini a vent'anni da/fa morte, che speriamo primo di manifestazioni similari, su molti temi e in altre città. A gennaio-!ebbraio partirà una piccola collana di opuscoli che si chiamerà "Aperture", in cui proporremo o riproporremo testi del pensiero radicale dallaJi- - ne dell_'Ottocento a oggi, nella cui utilità fortemente crediamo. · Per Natale, contiamo injine di poter offrire ai lettori un omaggiosignificativo: la raccoltain unaplaquette ben curata e bene illustrata di alcuni testi di Elsa Morante non reperibili in volume. Un 'altra piccola novità è interna all'organizzazione-deinumeri.:la distinzionepiù netta tra "testi" e "contesto", con una migliore organizzazionedi quest'ultimo, anche grafica, che permetta un intervento più sistematico su quanto, dell'attualità politica e culturale, ci sembra più sollecitante o provocatorio. ·· Quanto ai "testi", prosegue la nostra ricerca di riflessioni ugualménte attuali - su temi gravi e a opera di studiosi italianie stranieri a noi congeniali - ma prosegue altresì laproposta di testi inediti di grandi teorici trascurati dal conformismo epocale. E sul piano lette2 rario, senza ottuse chiusure ma anche fuori dal ricatto delle mode editoriali, gli incontri con autori vecchie gio~ vani che hanno qualcosa da dirci e sanno dircelo efficacemente: In questo numero sono presenti gli inglesi Hoban (l'autore del Diario dellà tartaruga) e Graham Swift, di cui abbiamo già pubblicato un'intervista (in generale, dedichiamo molto interesse alla odierna cultura inglese, che ci pare attraversata da contraddizioni assai più vitali che le altre europee, o la statunitense); iniziamo una nostra carrellata sulla cultura araba (anche di lingua francese) partendo dai maggiori, e dopo Yacine ci saranno l'egiziano Mahfouz, l'iracheno al-Tekerli, il palestinese Kanaf ani eccetera; proseguiamo nella scoperta e valorizzazione di · scriitori africani, .con alcuni scritti di Bessie Head, e l'attenzione per il "terzo mondo" è dimostrata anche da un bel racconto ''politico" guatemalteco di Dante Liano; proponiamo un giovane autore italiano che esordisce nel racconto con particolare vigore, la fiorentina Monica Sarsini. Eccetera, eccetera. Numero dopo numero, la galleria di autori che è stata "Linea d'ombra" a proporre per prima o a rilanciare secondo linee di scelta -raramente seguite dall'editoria e dalla stampa, quan~ do non osteggiate per la loro "diversità", prosegue _ostinata avvalendosi di segnalazioni, proposte, contatti, traduzioni, presentazioni di collaboratori nuovi, che siamo ben felici di potere utilizzare. (E sarebbe bello se altri ne arrivassero, e se i lettori ci segnalassero quali autori vorrebbero veder tradotti o riproposti: non assicuriamo di poter rispondere a tutti, perché in redazione siamo pochissimi e il tempo è pochissimo, ma assicuriamo che le loro idee verranno vagliate con la massima cura.) - Molti testi importanti abbiamo pronti per i prossimi numeri, sperando che molti prossimi numeri possano esserci. Ogni nuovo fa.scicolo è per noi una scommessa. È per questo che abbiamo bisogno del sostegno dei lettori e del con/ orto della loro assiduità, e chiediamo loro il piccolo impegno di aiutarci a conqùistarne altri. (disegni di Da\'id Schcr)
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