Linea d'ombra - anno VI - n. 31 - ottobre 1988

delle quali può sussistere tra individui esistenti ad un certo momento e i loro posteri. In base al presente argomento non si nega tanto che vi possano essere relazioni eticamente rilevanti tra individui appartenenti a generazioni tra di loro distanti, quanto piuttosto che possa sussistere, tra gli individui esistenti ad un certo momento e i loro lontani discendenti, quella relazione di empatia che è vista come il presupposto di ogni agire moralmente responsabile. Il fautore di questa posizione potrà anche concedere che non tutti gli obblighi morali sono di natura relazionale, potrà per esempio far valere che vi è un obbhgQ morale, il cosiddetto obbligo di beneficenza, il quale non presuppone alcuna particolare relazione e che prescrive semplicemente di perseguire il bene, o di tenere presenti gli interessi del nostro prossimo (vicino o lontano) - almeno ove ciò non richieda sacrifici troppo gravosi per il soggetto agente. Ma per poter agir_ec_onformemente a quest'obbligo occorre un certo grado di identificazione con gli altri, una certa capacità di empatia, di vedere le cose ponendosi dal loro punto di vista. Ove manchi questa capacità di identificazione è difficile vedere che cosa possa motivare un comportamento aperto al bene o agli interessi del nostro prossimo·. E la riostra capacità di identificazione con gli altri non è illimitata. Potrà magari essere sviluppata mediante opportuni metodi educativi e altre misure sociali, ma non però tanto da renderci capaci di identificarci con coloro che abiteranno il nostro pianeta tra duecento o duemila o ventimila anni. E non essendo in grado di identificarci con essi ci vien meno quella motivazione che è necessaria per poter· deliberatamente agire in conformità con quelli che sono i dettarpi dell'obbligo di beneficenza nei confronti delle geSAGGI/PONTARÀ Ancora i bambini di MadMax. nerazioni future: ultra posse nem o obligatur. 3.9. L'argomento della identità Il nono argomento in favore della tesi della non responsabilità è quello che fa valere che quale che sia la politica (energetica, sociale, economica, demografica ecc.) che viene adottata nell'ambito di una ~erta generazione, essa non peggiora né migliora la sorte di alcun membro di alcuna generazione non immediatamente futura, ragion per cui nelle nostre • scelte, sia a· livello individuale sia a livello collettivo, possiamo tranquillamente ignorare il futuro remoto. Si tratta di un ;;trgomento piuttosto complesso e che può essere scomposto nei seguenti momenti: · (i) prima premessa morale: se una certa azione non peggiora la sorte di alcun individuo quell'azione non è moralmente errata, vale a dire è moralmente permessa; (ii) seconda premessa morale: peggiorare la sorte di un certo individuo, P, facendo una certa. azione (o omettendo ·di fare una certa azione) implica rendere la vita di P peggiore di quello che sarebbe stata se quell'azione non fosse stata compiuta (fosse stata compiuta); . quindi (in forza delle due prime premes~e) (iii) se ima certa azione A comporta che un certo individuo P esistente in un certo momento futuro t sarà danneggiato (per esempio se A comporta che P soffrirà) e l'omissione di A (o il compimento di un'azione alternativa ad A) comporta che al momento t esisterà un altro individuo Q (diverso da P), allora l'azione A, pur danneggiando P non ne peggiora però la sorte (perché se A. non fosse stata compiuta P non sarebbe esistito); · (iv) premessa empirica: se nell'ambito di una certa generazione viene adottata una certa politica (energetica, industriale ecc) piuttosto che un'altra, allora gli individui che esisteranno nel. futuro non immediato saranno tutti diversi da quelli che sarebbero esistiti se fosse stata adottata una qualche politica alternativa (ciò in forza dei cjifferenti effetti che politiche alternative hanno sui rapporti sociali ed umani); segue quindi da (iii) e (iv) che (v) se viene adottata una certa politica piuttosto che un'altra, ciò non comporta comunque che la sorte di alcun individuo esistente nel futuro non immediato sarà peggiorata; ergo (vi) non vi è. alcuna politica o azione che debba essere scelta a preferenza di altre in vista delle conseguenze che essa ha per individui appartenenti a generazioni non immediatamente future. (J9J 3.10. L'argomento della nostra ignoranza Il decimo e ultimo argomento in favorè della tesi della non responsabilità è quello ,che fa leva sulla nostra ignoranza. Il problema della nostra responsabilità nei confronti delle generazioni appartenenti al futuro non immediato è quello 35

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