SAGGI/PONTARA · gono dietro un "velo di ignoranza" che ha il_preciso scopo di garantire che i principi scelti siano del tutto imparziali ..Tuttavia, come Rawls stesso sottolinea, gli individui nella situazione originaria sono (pensati come) contemporanei, appartengono alla stessa generazione, e questo fatto a loro è noto. Essi non sanno però a quale generazione appartengano. Ma, come Rawls sottolinea, ciò non ha alcuna importanza. Strettamente, in base alla teoria contrattualista da cui egli muove, non si può fondare alcuna responsabilità nei confronti di alcuna generazione futura, neanche di quella più immediatamente futura. Infatti, o le generazioni precedenti hanno fatto dei risparmi a favore di quelle future oppure no: in ·ambo i casi non è nell'interesse degli individui contraenti nella situazione originaria mettere da parte n_ullaper le generazioni future. Vi sono due modi, secondo Rawls, di' modificare la situazione originaria sì che essa non generi questa conclusione. Il primo consiste nel considerare le parti contraenti come rappresentanti di tutte le generazioni; è come dire che nella situazione originaria tutte le generazioni sono pensate come compresenti, o nel senso che "l'assemblea generale include ad un certo momento ogni individuo che vivrà in qualche tempo", o nel senso, ancor più lato, per cui.all'assemblea è (pensato) presente "ogni individuo che potrebbe vivere in un qualche momento''. < 14 l Ma, come Rawls stesso sottolinea, "interpretare la posizione originaria in questo mod~ significherebbe estendere la fantasia un po' troppo; una siffatta concezione cesserebbe di essere una guida naturale alla nostra intuizione."< 15 l Inoltre, l'assunto della compresenza di tutte le generazioni - ivi comprese quelle soltanto possibili - crea problemi teorici e metafisici che hanno tutta l'aria di essere insormontabili. Tra l'altro, i principi su cui le parti contraenti si accordano possono p.oi richiedere che venga adottata una certa politica demografica o create e mantenute in vigore delle istituzioni le quali a loro volta incidono, non soltanto su quante generazioni esisteranno, ma anche su chi esisterà in ogni generazione. E; indubbiamente, vi è qualcosa di profondàmente paradossale nell'idea di una situazione contrattuale' originaria in cui sono (pensati) presenti degli individui i quali si accordano su principi che poi comportano che alcuni di essi non saranno mai messi al mondo!<16 l Il secondo modo in cui, nell'ambito del contrattualismo ideale· di Rawls, si può tentare di evitare la conclusione che non vi è alcuna responsabilità nei confronti delle generazioni future, nemmeno di quelle immediatamente future, consiste nell'introdurre l'assunto (di natura psicologica) per cui le parti contraenti, appartenenti tutte alla stessa generazione, sono capi di famiglia cui sta a cuore il benessere dei propri figli, e magari anche quello dei propri nipoti. È questa la via scelta da Rawls il quale clice appunto di assumere che "ciascuna persona nella posizione originaria•ha a cuore il benessere di qualcuno dei membri della generazione futura", sì che "per ciascun individuo della prossima generazione vi è un individuo nella presente generazione che ne ha a cuore il benessere. "<17 l Senza questo assunto non vi è modo di far 34 valere, entro il contrattualismo rawlsiano, alcuna responsabilità nei confronti delle generazioni future: ''Coloro che si trovano nella posizione originaria sanno dunque che sono contemporanei e così, a meno che si preoccupino dei loro immediati successori, non hanno akuna ragione di accordarsi di mettere da parte alcunché" per le prossime genernzioni.<18 l Non si vede tuttavia perché si debba concedere questo assunto. In primo luogo, nell'ambito della generale concezione rawlsiana della situazione originaria e delle parti contraenti come "mutualmente disinteressate", esso ha tutta l'aria di essere un assunto ad hoc. In secondo luogo, vi sono varie ragioni per dùbitare che esso sia vero, cioè che sia vero che per ogni individuo nella prossima generazione vi è·un individuo nella presente che ne ha a cuore il benessere. Infatti, in ogni generazione molti non hanno né figli né nipoti; inoltre, come purtroppo sappiamo, molti non si curano affatto del bene futuro dei propri figli (e neanche del proprio - e se l'agomento dell' aprudentialism sopra accennato è valido, questo atteggiamento non può nemmeno.essere caratterizzato come "irrazionale"); e, in terzo luogo, tra coloro che non hanno figli né nipoti molti, con tutta probabilità, non si curano gran che di quello che succederà ad individui appartenenti anche alle più prossime generazioni. Supponiamo tuttavia, per puro amore dell'argomento, che l'assunto psicologico, da cui muove Rawls, sia valido. In base ad esso si potrà allora forse far valere, come in effetti fa valere Rawls, che le parti contraenti nella situazione originaria si accorderanno su di un principio di "giusto risparmio" che impone come obbligatorio ad ogni generazione mettere da parte risorse e beni in favore della prossima o delle prossime due. Ciò tuttavia non serve a rifiutare la tesi della non responsabilità; infatti essa riguarda gli obblighi nei confronti di generazioni non immediatamente future ed è difficile vedere come, in base all'assunto psicologico da cui parte Rawls, si possa validamente far valere che vi sono precisi obblighi morali nei .confronti delle generazioni di individui che vivranno in un futuro remoto. È vero che il principio del giusto risparmio vale per ogni generazione, dato che Je· parti contraenti non sanno a quale generazione appartengo- -no; tuttavia ciò non comporta che vengano presi, e t·anto meno che debbano.essere presi, in considerazione gli interessi di generazioni non immediatamente future. Per quanto mi è dato di vedere, è compatibile con il principio del giustò risparmio, come interpretato da Rawls, che la nostra generazione faccia certe scelte irreversibili (per esempio in sede di politica energetica)., le quali beneficeranno le prossime due o tre generaziorì.i, ma che avranno effetti deleteri per quelle susseguenti, o per una certa generazione che abiterà il nostro pianeta tra trecento o tremila anni. 3.8. L'argomento della identificazione L'ottavo argomento in favore della tesi della non responsabilita è quello che fa leva sui limiti della nostra capacità di identificazione con gli altri. Ho accennato precedentemente alla posizione per cùi tutti ,gli obblighi morali presuppongono certe relazioni, nessuna
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