prepotenza maschile esercitata sulle donne come sulla natura. Non a caso infatti, insiste la Merchant, la natura è sempre stata associata alla figura femminile: alma mater per una tradizione contadina legata direttamente ai nutrimenti della Terra. "La inetafora della terra come alma madre era destinata a svanire gradualmente come immagine dominante, di pari passo col successo della rivoluzione scientifica nel meccanicizzare e razionalizzare la visione del mondo ... Man mano che la cultura occidentale, nel corso del Seicento, andò sempre più orientandosi verso il meccanicismo, lo spirito della terra femmina e della terra vergine fu -assoggettato dalla macchina" (pag. 38). Un'altra delle transizioni fondàmentali fu infatti quella della rappresentazione della natura: da organismo a macchina. Esistevano fino al '600 numerose filosofie che attribuivano alla natura le proprietà di un organismo: la teoria del geocosmo, la filosofia naturale di Bernardino Telesio, Tommaso Campanella, Giordano Bruno, Girolamo Cardano, Mar- -silio Ficino, la tradizione atchemica. "In generale, secondo la visioné rinascimentale, tutte le cose erano permeate di vita, non esistendo un metodo adeguato per distinguere l'inanimato dal vivente". Non à caso ancora oggi i giacimenti di metalli si chiamano vene: "Scavare nelle matrici e nelle sacche della terra alla ricerca di metalli era come scavare nella carne femminile alla ricerca del piacere". Le trasformazioni socio-economiche, il passaggio al commercio, l'insorgere delle prime forme di capitalismo, facilitarono il successo delle filosofie meccanicistiche, tese allo sfruttamento illimitato delle risorse naturali. L'ordine meccanico imposto da Cartesio sopra la qatura aiutò a scomporre, dividere e manipolare; la nascita della scienza sperimentale, operativa, l'affermazione della razionalità matematica, nel cui linguaggio Dio avrebbe scritto il mondo, sono parallele alla nascita di poteri centrali e di stati nazionali, dotati di spirito dell'amministrazione. Uno dei protagonisti della Rivoluzione scientifica, il fisico e chimico inglese Boyle, conferma: " ... ci sono due fini molto distinti che gli uomini possono proporsi nello studio della filosofia naturale. Alcuni uomini si preoccupano infatti solo di conoscere la natura, altri desiderano comandarle e rendere la natura servizievole in vista dei loro fini particolari, siano essi di salute, di ricchezza o di piacere dei sensi''. La metafora contiene allusioni sessuali neppure celate, che trovano riscontro nell'evoluzione dell'iconografia naturale. Un altro dei pregi del lavoro della Merchant sta proprio nello straordinario apparato iconografico, che permette di vedere l'evoluzione dell'idea di natura rappresentata. Una ricerca che si conclude con la scultura dell'artista francese Louis Ernest Barrias; La natura svela se stes- •Sa, in cui una giovane donna ormai rassegnata (col capo chino e gli occhi bassi) si spoglia e si offre alla scienza. Particolarmente avvincente la rilettura delle utopie cinque e seicentesche, in cui scienza, filosofia, politica, etica, si fonIL CONTESTO devano per dare vita a città ideali di grande carica suggestiva e comunicativa. Così ne La morte della natura si ritrovano La città del sole di Campanella, Christianopolis di Andreae e la terribile Nuova Atlantide di Bacone. Alle prime due, animate da intenzioni egualitaristiche e da una sensibilità naturnle "olistica", si contrappone in modo violento l'utopia baconiana della città stato di Bensalem; qui la massima istituzione è la casa di·Salomone, abitata dai padri, gli scienziati, i saggi depositari di un sapere iniziatico e incomunicabile, responsabili delle scelte politiche in nome di principi etici solo a loro accessibili. La Casa di Salomone nella sua descrizione assomiglia moltissimo a un moderno istituto di ricerca scientifica; soprattutto ne ricorda l'organizzazione, del lavoro e del sapere. La scienza viene usata per rimuovere ogni vincolo etico ·nella manipolazione della natura, per affermare il potere dell'Homo faber, capitalista e moderno, dotato di un senso del progresso necessario, immanente: "Poiché solo seguendo, o per così dire incalzando, la natura nelle sue peregrinazioni, si impara a ricondurla sulla via consueta ... Né l'uomo deve farsi scrupolo - continua Bacone - di entrare e penetrar.e in questi buchi e cantucci nella ricerca del vero ... " I padri della Casa di Salomone davvero ricordano in modo impressionante le figure di scienziati moderni descritte dal comunista Jacques Monod nel suo Il caso e la necessità, che termina con la celebrazione della conoscenza come valore guida sopra ogni altro. Ma il conflitto non è -definitivamente spento. Ancora oggi si assiste al risorgere di forme di conoscenza scientifica antitetiche, nelle linee ispiratrici, a quelle dominanti; ancora si vedono degli sforzi per giungere a una forma di sapere sulla natura non di tipo vessatorio e operativo. "La Terra non appartiene all'uomo, l'uomo appartiene alla Terra. Tutto è collegato, come il sangue che ci unisce tutti". È con la saggezza di un altro capo indiano che recentemente, a Perugia, nel corso di un convegno, la microbiologa Lynn Margulis ha concluso il suo intervento. Era dedicato all'ipotesi di Gaia, una teoria scientifica in cui la Terra torna a farsi organismo, in cui i feed-back tra pianeta e biota (l'insieme del vivente) determinano la costruzione di un sistema cibernetico planetario, in cui tutto è collegato. Per molto tempo bollata di misticismo, del tutto a torto, questa idea sta tornando ad affacciarsi sulla scena della scienza moderna, con effetti sulla politica, sulla filosofia, sulla nostra sensibilità per l'ambiente. Un modo diverso di guardare alla natura che affonda le proprie radici lontano nel tempo e recupera una tradizione ricchissima. Non so se la Merchant apprezzi l'ipotesi di Gaia, ma certamente condivide di essa un'ecologia delle idee, in cui scienza, filosofia, politica, etica, comportamenti individuali, rapporti tra i sessi non sono falsamente divisi, ma vivono in un gioco di continui rimandi. -- -- IL LATO DELL'OMBRA collana di narrativa Lewis Nkosi SABBIE NERE Il racconto di un giovane intellettuale nero sudafricano rinchiuso in carcere con l'accusa di stupro di una donna bianca. Olive Schreiner 1899 Una scelta delle migliori prose brevi della famosa scrittrice bianca sudafricana, incentrate sul tema della guerra angloboera e sull'apartheid. Maryse Condé LE MURAGLIE DI TERRA Le drammatiche vicende della famiglia Traoré sullo sfondo della conquista islamica della città di Segù e della tratta degli schiavi. Thomas Moto/o CHAKA L'originale storia epica del fondatore dell'impero zulu narrata dal famoso scrittore nero sudafricano. Amadu Hampaté Ba L'INTERPRETE BRICCONE La storia di Wangrin che riesce a raggiungere successo e ricchezza grazie al suo lavoro di interprete, entrando in conflitto con la sua identità culturale d'origine. EDIZIONI LAVORO Via Boncompagni, 19 - Roma T el. (06) 4951885-4 7 46420 27
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