Linea d'ombra - anno VI - n. 31 - ottobre 1988

cui l'odierna cultura letteraria non può che scaturire. Il tutto avvolto in un'immagine di contemporaneità (e di milanesità) orrenda, del tutto incapace di riguardare a se stessa con il coraggio dell'autocoscienza. Eppure ha un bel dire Testori che lo sfarinamento dell'arte e dello stile non lo preoccupano più di tanto. In realtà ciò che esce·da queste pagine è una soluzione linguistica assai compatta, controllatissima ed espressivamente efficace. Il "latinorum" unito al dialetto milanese, i più radi francesismi, i cultismi insieme alle necessarie scelte gergali, alle sistematiche fratture sintetiche e lessicali, producono una sonorità drammatica che quasi mai si perde nell'insignificanza. Certo, il personaggio di Gino Ribaldi, con il suo ingiustificato ma tenace attaccamento alla religione dei padri, palesa un di più di programmatico e di cercato. E verrebbe da chiedersi cosa sarebbe cambiato, da un punto di vista morale, se in fondo al cesso della Centrale fosse . finita la testa agonizzante di un emarginato senza nemmeno quel retaggio tradizionale che la provincia lombarda offriva sicura, un tempo, ai propri figli. Ma questo è un po' il prezzo che Testori paga da alcuni anni alla sua arte. Per quanto già profondamente caratterizzata in senso viscerale,. l'intensa socialità che emergeva dai suoi romanzi e racconti degli anni Cinquanta e Sessanta non si può dire certo peccasse di prospettivismo. Nel fuoco della civiltà neoindustriale, il vuoto di aspettative concrete e l'ansia di valori più totalizzanti, già travalicava gli aspri confronti tra cultura marxista. e tradizione cattolica. Tuttavia questa specifica inclinazione ideologica (perché anche la convinzione del nulla è da considerarsi tale) si depositava allora in rappresentazioCONFRONTI · RileggendoKerouac Mario Corona A trent'anni esatti dall'edizione originale I vagabondi del Dharma sono stati riproposti da Garzanti al lettore italiano, che ha così modo di tornare a un'opera di Kerouac uscita, sì, dai più fondi Anni Cinquanta, come li definiva J-ames Baldwin, eppure tra le più serene dell'autore e del periodo. Chi sono, innanzitutto, i "Dharma bums", questi vagabondi (ma anche pezzenti, scrocconi, barboni) della Verità? Sono un gruppo di amici (maschi) americani - poeti scrittori artisti - che inseguono una loro "beatitudine" interiore girando per l' America e per il mondo, simili, per certi versi, ai mistici vagabondi che percorrevano l'Europa medioevale. Al centro del gruppo si colloca, ancora una volta, una· coppia virile, figura classica dell'immaginario americano da Cooper a Melville a Twain ai western cinematografici e ai telefilm polizieschi. La coppia è formata in questo caso da un "religious wanderer" (il narratore Raymond, IL CONTESTO ne concreta di psicologie e personaggi vivi. Ora, ristrettosi nella tragedià sempre inconclusa della carne e della coscienza, il discorso testoriano si è fatto sempre più enunciativo e predicat9rio. Il Verbo gli si è fatto sempre più incandescente tra le mani. Tanto che, per farlo adeguatamente risuonare, necessita di un pubblico immediato e di un pulpito teatrale, più che di una prosa distesamente narrativa. Così, a Gino Ribaldi resta l'incanto di una "morte in diretta", antispettacolare certo, antimediale ed espressivamente convincente. Gli. manca quello spessore che riesca a sostanziare l'evanescenza di piccoli squarci di memoria ossessiva, anch'essi insidiati sempre dalla didascalia accusatoria. Bastino in questo senso le parti dedicate a sputtanare l'istituzione scolastica (perché atea) .e ad esaltare in Vincenzo Muccioli l'ultimo santone perseguitatò dallo stato. Personalmente, si sarà capito certo, avrei preferito Testori ripartisse da quell'altro, lon- . tano Ribaldi; dal giovane protagonista del racconto Lo scopo della vita (ora in li ponte della Ghisolfa, Garzanti 1985).E pur aggiungendovi tutte le convinzioni trascendenti che l'autore ha poi conquistato negli anni, sia chiaro. Aggiornare quel linguaggio, quelle situazioni, lungi dal tacere dell'orrore che le circondano e che le rendono ve(e, avrebbe avuto altro sapore davvero. Ma già, nessun artista torna mai indietro. E Testori, per via teatrale, .sembra proprio passato da un intenso sperimentalismo a una ritrovata avanguardia letteraria. Chissà che da qui - a opera di chi sinceramente balbutisce le proprie inquietanti certezze - non scaturiscano altre strade d'uscita che volino finalmente oltre la stagnante narratività cosiddetta post-moderna. detto Rày sicché meglio traspaia 1'omen "ray" = '.'raggio") e dal suo maestro J aphy Ryder, più giovane del discepolo ma di lui più saggio ed esperto perché già molto avanti sulla strada della meditazione e di quello che oggi chiameremmo free climbing. Non per nulla si chiama Ryder, che è quasi "rider", ovvero uno che va forte, a cavallo o in moto. Ryder va forte in montagna e, puro cavaliere dell'ideale, lungo gli invisibili sentieri della spiritualità. La marcata assonanza del suo nome con quello di Gary Snyder ci costringe a varcare subito l'infido . confine tra narrazione e realtà fattuale, e a riconoscere nel maestro di Ray i lineamenti del poeta che fornì a Kerouac e agli amici beat molte informlizioni di prima mano sulle filosofie ·orientali. Alla maniera dei lavoratori migranti di fine Ottocento (gli hoboes descritti da Jack London in La strada nel 1907), Ray arremba i treni merci per spostarsi da un punto alLe Ellissi RICHARD P. FEYNMAN «STA SCHERZANDO, MR. FEYNMAN!» Vita e avventure di uno scienziato curioso 28 000 lire Serie di Architettura NORMAN FOSTER a cura di Aldo Benedetti SA 24, 15 000 lire Opere di consultazione Zanichelli DIZIONARIO ETIMOLOGICO DELLA LINGUA ITALIANA di Manlio Cortelazzo e Paolo Zolli Cofanetto di cinque volumi 150 000 lire ogni volume 30 000 lire · L'INTERO DIZIONARIO È ORA DISPONIBILE ANCHE IN COFANETTO DI 5 VOLUMI LESFAUAXMIS AUXAGUETS ~-__J'------- AMERCIAN IDIOMS ILGOULD CHIAMPO 480 pagine 28 000 lire West's LAW & COMMERCI DICTIONARY 1856 pagine, 80 000 lire Zanichelli

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