Linea d'ombra - anno VI - n. 31 - ottobre 1988

••• e presidenti te Reagan avrebbe citato, nel discorso .di sostegno e commiato, una frase di John Adams nella quale "Facts are solid things (i fatti sono cose-concrete)", scivolando in un lapsus dove so/id diventa va stupid? E senza dimostrare il minimo imbarazzo. Tutto programmato, tutto programmato. Reagan ha recitato un magnifico discorso infiorettato di uscite da bu.on cowboy dei film anni Quaranta. Bush l'ha seguito con un disèorso dove le battute erano da preppie anni Cinquanta. A questo punto, l'elettorato· dei quarantenni aspettava con ansia che i repubblicani candidassero un residuato bellico degli anni Sessanta, pronto a ricordare con nostalgia, in diretta, fantastici trip a base di mescalina e memorabili fumate di marijuana. Wow! Per cui i cuori si accendono di speranza quando compare lo sconosciuto Quayle, che ha l'età giusta, è cresciuto proprio negli anni delle rivolte, e si viene a sapere, ad opera dei giornalisti senza dubbio istigati dall'incauto staff democratico, che il candidato alla vicepresidenza si è imboscato per non fare la guerra in Vietnam. Marisa Caramella Se saremo fortunati, il nostro futuro presidente sarà Mich!lel Dukakis, non George Bush. Il problema, con l'elezione del presidente degli Stati Uniti, e del mondo occidentale, è sapere quanti degli aventi diritto al voto si presenteranno alle urne. Se l'affluenza sarà st1periore al 40%, se voteranno cioè i disere- . dati potenzialmente democratici, dicono gli esperti, la vittoria arriderà a Dukakis. E alla Convention di Atlanta, i democratici hanno fatto di tutto per convincere neri, donne, chiunque, si suppone, abbia interesse a votare per loro, a correre alle urne. Per cui via libera (senza arrivare a posizioni estremistiche, come proporre la di lui.candidatura alla vicepresidenza) a )esse Jackson, che ha cercato di incantare la nazione schierando sul ring una famiglia invidiabilmente unita nel segno della normalità più assoluta, e a bionde signore sorridenti e dotate di senso dell'umorismo perfettamente a loro agio nel ruolo pubblico, e con ogni probabilità altrettanto disinvolte in cucina e in salotto. I repubblicani, invece, consapevoli del pericolo costituito da un'inattesa affluenza alle urrie, hanno fatto di tutto per convincere neri e donne a starsene a casa, e lo hanno fatto con metodi decisamente nuovi, imprevedibili, frutto, probabilmente, delle più recenti tecniche di convincimento elaborate dallo staff del vicepresidente Bush. Ad esempio, per quale altra ragione, se non per intimidire e rimettere al suo posto l'elettorato di colore, Bush avrebbe sussurrato al proprio addetto stampa, indicando i nipotini schierati in attesa, tra i quali campeggiavario alcune faccine innaturalmente abbronzate: "Portatemi i bambini, quelli più scuri"? Di certo Bush sapeva di essere visto e ascoltato, non può aver commesso per la seconda volta l'errore di non rendersi conto di essere in diretta: come gli accadde dopo aver subito," gloriosamente sostenuto, e rintuzzato il serrato attacco verbale di un famoso giornalista televisivo: alla fine della trasmissione, ad audio ancora aperto, l'ignaro vicepresidente commentò davanti alla nazione: "Gliel'ho messo in culo, a quel bastardo". Questa volta gli esperti di comunicazione al suo servizio devono aver pensato che far scivolare dentro il discorso Auellafrasetta sui nipotini, figli di un figlio che ha sposato una messicana come ne // gigante, avrebbe convinto la nazione dei diseredati che nemmeno le faccette nere sangue del suo sangue sono al riparo da manipolazioni e strumentalizzazioni, figurarsi le altre. Buoni a casa, era il messaggio nascosto, e se sarete fortunati potrete sposare uno dei miei figli e comparire in televisione. Non dubitiamo che il messi;iggio sia giunto alle schiere dei cofored già sconcertati dall' ottimismo perbenistico di Jackson. Anche tutta una serie di gaffes, alcune delle quali puntualmente riportate dalla stampa italiana, devono esser state accuratamente studiate ·con analoghi propositi. Perché mai, se non per far capire che con i' repubblicani c'è poco da scherzare, il presidenCi si aspetta che compaia in TV con i capelli lunghi, le perline al collo e il distintivo dei pacifisti. E invece niente: all'ultimo momento i servizi segreti gli danno qualche droga, e lui arriva coi capelli corti, l'aria perbene e gli occhi a palla di chi ha assunto sì qualche sostanza psicotropa, ma Elezioni USA: una foto di Owen Franken. IL CONTESTO di carattere istituzionale, di quelle che probabilmente ormai prendono tutti, prima della diretta, per ottenere il famoso effetto "ora ti faccio l'incanto come il serpente" già sperimentato' con sicuri risultati dal colonnello Oliver North l'anno scorso. Stupisce quindi che l'elettorato femminile non si sia fatto incantare immediatamente, e abbia invece. protestato per la voce messa in giro dai repubblicani, con sospetta spudoratezza, che "la quaglia" era stato scelto per far colpo sulle donne, notoriamente, in America, affamate di idoli.sessuali. Pare che folle di elettrici ormai incontinenti abbiano assalito il quartier generale repubblicano reclamando con cartelli e striscioni "William Hurt", o "Kevin Costner for vicepresident". Comunque, se saremo fortunati, vincerà Dukakis, e chissà che Bush, .perdendo il ben di un intelletto per ora molto solido, rion lo aspetti· fuori da un bar, nell'Upper East Side, naturalmente, invece che a Harlem, e gli pianti un bel cazzotto in faccia, come ha fatto Tyson con Green, per andare poi a schiantarsi in auto contro un albero con propositi suicidi. Peccato che le dichiarazioni che la signora Bush non mancherà di fare dopo la disgrazia non abbiano alcuna chance di far salire l'indice di ascolto, come quelle della signora Tyson: Mrs. Bush non è telegenica, e sembra (è, dicono gli esperti democratici) oltre che la moglie, 1a madre del vicepresidente. 21

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