Linea d'ombra - anno VI - n. 30 - settembre 1988

sbagliare. È questa l'educazione al mondo. Adesso so che il maggio fino a stasera potrà darmi molti papaveri verso Foggia e questa tenue luce padana scomparirà naturale con le sue ombre di alberi a spalliera. Occhi ovidiani del vivere. Produzione e consumi, terre e acque, grano e alberi cambieranno ed io vedrò passarmi la vita che si fa - piano d'ombre filare dopo filare da nord a sud nel desiderio crescente della stagione che naviga e semina il suo furore. • • • Ristoranti riviera vicino ai campi di grano i gabbiani fermi sui moli stupiti della prima nudità adriatica degli uomini pachidermi ancestrali scesi dalle montagne fra le case costiere senza storia che solo il maggio illumina con qualche suo colore, fiore, graminacea, gemma addolcita dal sole fra le case uguali gli uomini uguali, i balconi anonimi sbiaditi alla vita, crudele a chi è nato qui e deve consumare la sua economia carico di voglie, attese rabbie e conoscenze che questo mare non può condannato al te deum. E l'erba appena mossa dal vento si rallegra fra le ferraglie del paesaggio depredato relitto, carcassa di vacca. È morta la vita 'dunque nei fiumi nel marefiume fango, nella defecatio tristizia delle alghe rosse radioline petulanti bagnati self service e quant'altri rifiuti che rinforzano le serpi nei gabbiani. POESIE Giorgio Manacorda • • • Se dalla mia scrittura si vede la paura non scrivo più POESIA/MANA CORDA a mano: solo con !'olivetti. È inutile che aspetti, con l'elettronica non mi potrai più leggere i movimenti della mano. Leggére le dita scorrono sulle tastiere ad ultrasonica velocità e il pensiero perde la sua identità grafica - inafferrabile sono felice. Ma lei mi conduce dove gli istinti stanno invisibili e duri circondati da muri su cui, piano, ancora scrivo a mano. • • • Se le ferite medico con la mia bava, se si rapprende in corazza e in questa bara vivo da morto, se la rete che mi circonda getto sugli altri come un gladiatore, non è per trasformarmi in un eroe. Trattasi di pura prevenzione, difesa dall'altrui passione. • • • una donna che cura fa paura, perché anche nel film il bel guerriero dev'essere curato per essere ammazzato. • • • Mi tormenti con i tuoi lenti movimenti dentro di me, scavi scopri e mi abbandoni come una fossa vuota in cui mi butto e aspetto che qualcuno ricopra il mio esitante cadavere vivente. Nascondere un'indecenza per trasformarla in apparenza. • • ·* Se la bambina va a fondo, l'inseguo e la raggiungo e poi la spingo su ma torna giù 69

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