Linea d'ombra - anno VI - n. 30 - settembre 1988

POESIA/ ADDAMO FELICITA' Sebastiano Addamo Ma va tutto bene. Questa è democrazia .. Qualunque cosa accada questa è democrazia. Puoi andare a Roma, se vuoi. o al Partenone, vedere di notte . le puttane di Amburgo, chi ti può fermare? Ricordati di Whitman. Ricorda il gran poeta. E questi altri omini. Hanno la testa, le vecchie facce, gli occhiali, la notte fanno l'amore, siedono sugli scranni e te li puoi contare se hai pazienza, sugli scranni: tagliati a spicchi, impettiti, un po' curvi e molto attenti, puoi contarli, se vuoi, e ascoltarli, lo sai che sei libero ... Dici che sei occupato? è giusto, del resto, solo nel generale il particolare ha senso, l'armonia è tale esatto equilibrio, uno in tutto e tutto scorre, sei occupato a quadrare i conticini, le rate, le cambiali, le scarpette per i figi( l'impegno è lodevole, fare razza è compito supremo, la pazienza è grande e anche la fede, il sale della terra è sparso per la terra ma almeno hai la casa, tua moglie è ordinata, pulita, sa fare la cresta, e anche di notte fra le lenzuola specie quando immagina di tenere tra le braccia il cavaliere azzurro che ha il coupè, una moglie per molti µsi, acquista i ninnoletti, ti s·batte l'ovetto nel caffé del mattino (principio di conservazione della rendita), vai vai, state uscendo tutti, piattole in mezzo alle strade in mezzo alle piattole, andata e ritorno, ritorno e andata, eccetto la domenica e festività comandate che si va per i prati, attento al bambino se cade, fai a brani il tuo stipendio, il 22% è già tolto (la democrazia è equa), e appena scatta sarà il 25%, gli scaglioni del tuo stipendio, lo stipendio, degli scaglioni, 64 ma almeno ti guardi indietro, puoi contare la tua strada e il cammino e la pazienza, hai la casa, !!hai pagata a sangue, pisciato sangue di notte e di giorno, insomma te la sei fatta, ce n'è voluto di coraggio, ora te la lustri, ci passi l'olio, l'acqua, attraversi i trenta metri per due tutto compreso d'accessori, ci danzi e ti lavi gli occhi puoi danzare quanto vuoi, sei il ré del tuo, hai l'jus, tuo come i coglioni, i tuoi passi ci vanno dentro fra porte e corridoio, le tue mani aprono quel che vogliono, frugano armadi, stipi, buchi e anfratti. .. e non disperare, perché mai d'un tratto in qualche sera grave di vento e di pensieri ti fermi in mezzo al corridoio, fulminato e ammutolito, perché ti sei messo a piangere? Tutto è calmo, in ordine come sempre, come l'orizzonte, tutto è corretto e democratico, e tu hai la casa, lo stipendio al 22%, la moglie, i figli, cosa vuoi di più, questa è la felicità, la felicità, la felicità, fraternamente ti dico che non puoi desiderare più e meglio, sei al meglio, bisogna considerare il punto di partenza per misurare il grado dell'arrivo, soprattutto guardare all'infelicità altrui, questa è saggezza,, graduale, gerarchica, democratica devi, ti dico, devi essere felice. POESIE Alfio Cali Via dal passato Apriti oh cuor! Accoglie nuova vita, spiana le piaghe d'amarezze e tormenti, sfossa le radici, seccali, non dargli covo che di me si nutrano mangiandomi vita. Smiragliati cuor dal pesante ingrommato dolore, sciacqua il resto di polvere in un limpido ruscello e in canti la porta via

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==