DUEPOESIE Michael Hamburger Gatta, che invecchia I suoi anni misurano i miei. I suoi modi così finemente accordati che indovina, subodora ogni cambiamento nella q1sa, nel clima e me lo segnala seppur con un guizzo dell'orecchio soltanto, un fremito della coda. Predice rivolgimenti, partenze, temporali col suo non esserci, nascosta dietro al radiatore. A volte ancora gioca, fa la gattina, o va a caccia; ma poi raccoglie ogni movimento, ogni vanità nella sua grande calma che la contiene tutta insieme alla sua specie. Se ci rimane, muore, e proverà così la mia mortalità. Sarchiatura I. Ed eccomi ancora qui con falce, zappa e vanga a decidere di vita e di morte, a presumere di chiamare questa pianta "erbaccia" e quella "fiore", eserçito la prerogativa d'Adamo, potere ereditario cui non posso rinunciare. Eppure lo so, lo so bene che un unico generatore le guida tutte e guida pure le\mia mano assassina a mettere ordine. Queste digitali, questi papaveri rossi, li lascio stare, anche se non li ho seminati. Taglio i rovi fruttiferi, sradico il sambuco, il convolvolo, l'ortica pungente, i veri rivali, invasori dalle radici vaganti che rapinano o strangolano quelle più delicate di altre piante o forse è proprio la loro forza che mi punge sul vivo e mi fa competere con loro per lo spazio, resistere alla loro avanzata. 2 Mi fermo. Lascio cadere la vanga. Mi asciugo la faccia, rifletto: chi ha irivaso la terra, anzi, l'ha quasi esausta? Chi la farà esaurire? Chi la scava e la· sventra, l'inquina e la muta, POESIA/HAMBURGER la corrode e l'esplode? Ogni foglia che ho buttato a terra la nutrirà, trasformando la morte in vita. Se il cielo si spezza di chi è la colpa? 3 Tornerò d{ nuovo nel prato rigoglioso con falce, zappa e vanga, ma non userò erbicidi, per quanto selettivi, niente prodotti chimici, né macchinette. Già le ortiche, il sambuco e il convolvolo rialzano il capo: è una bella lotta, finché non vince nessuno. Ci sono frutti da raccogliere, senza veleno, erbacce da guardare. Io le chiamo "fiori selvat_ici". (traduzione di Riccardo Duranti) Copyright Michael Hamburger, dal volume Real Estate, Carcanet Press, Manchester 1977. POESIE TchicayaU Tam'Si * * * Merda alla vita potrò dire e andarmene con il cuore a pezzi nessuno m'accuserà d'aver tradito le rondinelle e le pulci d'acqua ultime mie compagne per irrisione estrema. L'une son ballerine e l'altre malandrine. E allora mi lasciavo invecchiare il cuoio e il pelo. Me ne andrò solo se sarò invecchiato come nel fusto di rovere il rum. L'anima asciutta prepotente la bocca asciutta strafottente. Prestatemi il vostro amico il cranio suo o il suo grugno il grugno suo o il suo cranio. (Lasciatelo dormire domattina, con la bocca impastata, fino à mezzogiorno). • · 55
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