SAGGI/GADDA I quattro Luigi: Luigi XIV La personalità di Luigi XIV occupa e contraddistingue gli anni che corrono dalla morte di Mazarino (1661) alla pace di Utrecht. Luigi accoglie ed elabora le "istanze" della politica francese (unità, ordine, potenza), imprime loro il carattere della grandezza e in più d'un caso (massime nel periodo delle "réunions", cioè delle annessioni) il tono dell'arroganza. Talora in dissidio aperto con Roma, revoca (d'altra parte) l'editto di Nantes, la carta delle libertà ugonotte. Sovviene Racine ma persegue il giansenismo. Accudisce a montare pezzo per pezzo la gran macchina dell'amministrazione, raggiunge la potenza e i debiti, annette l'Alsazia alla Francia. Si vale di collaboratori geniali, instancabili: Colbert, Louvois. Ai suoi biografi Luigi XIV appare una figura non totalmente espressa, e talvolta enigmatica. Le imprese e le opere che egli ha potuto compiere e ha saputo inspirare non arrivano a descriverci la oscura e quasi dolorosa ascesa del suo animo verso la felicità e la grandezza. Egli è, forse, maggiore dell'opinione che si ha di lui, anche dagli storici "imparziali". Fasto e regale messinscena, Versailles e la corte, non furono se non le dimensioni immediatamente visibili della sua condotta, mentre dai più obiettivi resocontisti vengono poste in luce la dedizione al dovere "monarchico" e l'assiduità continua agli uffici di governo. Tenne dalla madre, Anna d'Austria, non dal padre morto di tubercolosi intestinale a 42 anni, la sua esuberante vitalità. Di costituzione sana, di spirito forte, pieno d'appetito e di sangue, i divertimenti, le feste, le cacce, la vita militare, la vita all'aria aperta, l'amore stesso, furono le discipline formative del giovane: le sale dei faticosi Consigli e la scrivania del re-funzionario parvero l'officina dell'uomo di lavoro, onnipresente nei vari scomparti dell'amministrazione. Un pensiero vigile e accentrante sotto la gran parrucca, su un seggiolone dorato. Luigi XIV amò appassionatamente diverse donne, salvo la moglie (la ex-infanta Maria Teresa, figlia di Filippo IV). Suo amore a vent'anni, fu la bruna Maria Mancini, la vivace nipote del cardinale Mazarino: mentre la rossa vedova del commediografo Scarron arrivò ad essere (sposata segretamente) la compagna e in certa misura l'inspiratrice della tarda maturità e della vecchiaia. Tra l'una e l'altra, diverse favorite dominarono il cuore del re: così madama De la Vallière (leggermente zoppa) e la opima e splendida Montespan. La vita di Luigi XIV, il regno, la Corte, hanno conosciuto ore drammatiche: i tumulti e la contesa civile della Fronda, anzi delle due Fronde, la umiliante fuga a Saint Germain della regina madre col re fanciullo e con il fratello di lui, non ultima causa del formarsi di quel desiderio di "ordine accentratore", desiderio, oltre che del re, di tutta l'opinione francese, a un certo momento: e poi le guerre in continuità, la insu;rezione dei Camisards delle Cevenne durante la lotta per la successione di Spagna. 38 Da giovane, il re-soldato assediò cittadine olandesi traendo la Corte incipriata e piumata negli alberguzzi delle retrovie, trascorrendo il giorno nella mota delle trincee, la notte nel tàlamo. Il re-costruttore, da uomo, profuse miliardi nei giardini di Versailles o per le colonne e le sale della Magnificenza Suprema. Luigi decade, come tutti, verso la minorità totale della morte: lega al futuro lontano della Francia superbi atti e pensieri. Muore stanco, a 77 anni (reagisce fino all'ultimo alla propria stanchezza), in anni rotti e non più suoi ormai, sulla soglia di una età colma di critica come di un acido che tutto corrode, e "perniciosamente" (o felicemente) avviata al trionfo di quelle idee che il suo istinto di ordine, alquanto duro e opaco, aveva avuto in così tenace avversione. I quattro Luigi di Francia: Luigi XV Quando Luigi XIV si spense, il primo settembre 1715, l'unico suo erede diretto era il pronipote Luigi (secondogenito del nipote Duca di Borgogna), nato a Versaglia il 15 febbraio 171O. Il Gran Delfino era mancato nel 1711, il Duca di Borgogna figlio del Delfino nel 1712, il Duca di Bretagna, pronipote primogenito del Re Sole, pure nel 1712, a sette anni di età. Poiché un b_ambinodi cinque anni non poteva governare la Francia, una nuova Reggenza le fu data, la Régence per antonomasia, dopo le tre di Caterina e di Maria de' Medici, di Anna d'Austria. Filippo, già Duca di Chartres e dal 1701 (mortogli il padre) Duca d'Orléans, fu il Reggent,e. Nel 1723 Luigi XV è salutato Re, avrà il titolo di Amatissimo: Louis le Bien-Aimé. Il 4 settembre 1725, caduta l'idea di un matrimonio spagnolo, avrà in moglie Maria Leszczynska figlia di
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