Linea d'ombra - anno VI - n. 29 - lug./ago. 1988

IL CONTESTO MEMORIA L'OSSOELAPOLPA Goffredo Fofi La laica vitalità di Manlio Rossi-Doria ha avuto sempre un grande fascino su coloro che l'hanno frequentato, formata com'era di un'attenzione concretissima al "ben fare" (e subito, non per i posteri) e di alternativa rasserenante alla cupezza lenin-stalinista dei suoi contemporanei, anche di quell'Emilio Sereni, pur grande colto, con il quale divise un'intensissima giovanile amicizia e una vocazione scientifico-pratica allo studio-trasformazione dell'economia agraria e del nostro Sud contadino. Entrati assieme nel PC clandestino, provarono entrambi la galera fascista, ma ancora negli anni Trenta RossiDoria fu tra i primi ad abbandonare il comunismo, scegliendo per il suo futuro una militanza di riformatore il più possibile indipendente nell'analisi e nel giudizio, secondo quei sani criteri di alto individualismo di cui, credo, aveva in Salvemini, come molti della sua generazione, un forte modello. Nel bellissimo libro L'orologio, forse il miglior "romanzo politico" della nostra letteratura, Carlo Levi descrive il giovane Rossi-Doria nel personaggio che si chiama, mi pare, Marco Valenti: pagine rivelatrici di un carattere determinatosi sulla scelta di una solida linea di condotta, di lucidità di visione e chiarezza d'intervento. Oggi che la parola laico suona per noi quasi insulto (la usano infatti per definirsi Craxi come Scalfari, Agnelli come Pansa) è difficile ricordare ai più giovani cosa potesse un tempo significare: quando si era schiacciati tra le due chiese rossa e bianca, comunista e cattolica, tra Stalin e Pio XII, tra Togliatti e De Gasperi. E quanta indipendenza di giudizio, libertà di pensiero richiedesse definirsi tali. Ho usato prima per Rossi-Doria la parola riformatore, e non riformista; forse per un residuo di pregiudizio "rivoluzionario", ma forse anche perché di veri riformisti, tra tanti che si dichiarano tali, ce ne sono in giro pochini, e forse anche perché la parola riformatore mi pare inglobare una visione più alta, un atteggiamento più accanito, una morale più rigorosa, una scelta più strenua, un giocarsi più profondo che ben si addicono alla biografia di Rossi-Doria. Quando egli si schierò dentro un partito (il PSI) o si assunse incarichi paragovernativi, lo fece da "azionista", dichiarando una scelta contingente, un modo di agire che aveva bisogno, per ottenere i suoi risultati, di quella specifica alleanza o di quella specifica corresponsabilizzazione. 16 Nelle foto esemplari che pubblichiamo sopra, vediamo Rossi-Doria compiere l'ultimo atto, attorno al '50, di una lunga lotta anche personale culminata nella riforma agraria in Calabria, la distribuzione per sorteggio delle parcelle di terra ai contadini della Sila. Il suo ultimo libro pubblicato è, se non erriamo, la breve Relazione sullo stato delle zone colpite dal terremoto, con tutte le proposte pratiche che ne conseguivano, edita da Einaudi. Aveva 75 anni ed era già un pensionato, quando era accorso, da privato cittadino, in Irpinia, a verificare, studiare, progettare ... Fondatore e direttore, creatore dell'osservatorio di economia agraria di Portici, ha formato intere generazioni di operatori, che sono oggi tra le rare "forze sane" dell'intellighenzia del Sud. E tante cose andrebbero ancora ricordate di lui, dal sodalizio con i due eccezionali lucani Rocco Scotellaro e Rocco Mazzarone (quest'ultimo vivo e vegeto, uno di quei personaggi di cui la cultura italiana dovrebbe vergognarsi di non averli mai "diffusi" e onorati: ma ci risiamo: i riformatori "di base" non sono mai stati amati dai potenti della politica e della cultura delle grandi Chiese comunista, cattolica, laico-capitalista), alla incessante attività polemica ma sempre motivata nei confronti dei politici e dei loro consiglieri. Rossi-Doria fu scienziato sociale non meno che riformatore, e fino all'ultimo presente al proprio tempo e alle sue rinnovantesi responsabilità. Egli, che aveva stabilito e diffuso negli anni Ciquanta una distinzione "classica" su cui il pensiero meridionalista continua tut-

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