Linea d'ombra - anno VI - n. 28 - giugno 1988

SAGGI/PAVIC bero che può crescere in altezza, verso la luce e il cielo, solo per quanto le sue radici penetrano in profondità, nell'oscurità e nell'inferno. ( ... ) È forse il momento di attirare l'attenzione sul fatto che l'economia di cui si è parlato, è stata realizzata anche grazie ai cerchi tematici. All'ossatura tematica ho dato una direzione ricorrendo a un piccolo trucco che ha richiesto molta fatica. Vediamolo, come esempio, in quella parte dei materiali che si riferisce al XVII secolo. Tenendo conto della psiche dei miei eroi, che dev'essere della loro epoca, ho voluto che loro e io avessimo una visione delle cose un po' di sbieco, adatta a personaggi bizzarri come Avram Brankovic, Cohen o Massoudi. Per questo motivo ho evitato come fonti delle loro informazioni i dogmi ufficiali delle tre tradizioni religiose, islamica, cristiana ed ebraica; ho voluto che si fondasse piuttosto sulle tradizioni eretiche o ermetiche. Sulla tradizione ermetica di medicina dell'Islam, sulle raccolte di sentenze di celebri giudici israeliti del XVI e XVII secolo e, quando si tratta del cristianesimo, sui catari e i bogomil. Ho evitato di cercare informazioni su queste tradizioni nei manuali e nelle elaborazioni del XX secolo, basandomi invece su opere e manoscritti del XVII secolo e, in questo modo, l'esperienza dei miei eroi è rimasta autentica, non ci sono in essa anacronismi nel modo di pensare, o non sono molto grandi. Diviso in tre libri, il Dizionario càzaro dà nel libro rosso le fonti cristiane sulla questione càzara, nel libro verde le fonti islamiche e nel libro giallo le fonti ebraiche. Per esempio Massoudi, suonatore di liuto turco d'Anatolia, doveva avere ed ha avuto una sua visione del mondo niente affatto barocca. L'educazione islamica, il clima nel quale si muoveva, la vicinanza alla coppia Brankovic-Cohen, mi hanno permesso di mettere in rilievo la sua particolarità. Beninteso Brankovic e Cohen non hanno uno stesso senso dell'epoca. L'ebreo di Ragusa Cohen, subiva lo stile dell'epoca come estraneo; solo Brankovic resta dunque un vero e proprio signore del barocco europeo, e l'epoca barocca si riflette nella sua sconsolatezza, con le superstizioni che scuotono i Balcani, da Dubrovnik dove si fanno i processi alle streghe fino alla Valacchia dove nasce e cresce il mito di Dracula. Tra questi diversi livelli di civiltà si stende lo spazio delle parole mai pronunciate fino in fondo, di quei bianchi di cui già si è parlato, e in questa parte non-scritta del libro si intrecciano, s'incrociano o si annullano tre tradizioni-culturali: Islam, Cristianesimo e Giudaismo. Qui la parte non-scritta del testo lavora in favore della parte scritta ed è probabilmente questo che un critico ha sentito nel libro come "una fantasia ecumenica". (... ) Diciamo infine ancora qualcosa sull'autore del Dizionario càzaro. Non è uno e unico. Si è fatto un tentativo di intravvedere attraverso il tempo tutte le mani che hanno, una a una, scritto questo libro - dalla principessa Ateh nel VII o nel IX secolo, passando per le versioni del XVII che appartengono a Theoctista di Nikolje come redattore, Daubmannus come editore e Cohen, Massoudi e Brankovic come compilatori, fino all'autore del XX secolo che ricostruisce le edizioni scomparse del passato. Ed è ancora possibile immaginare continuatori che aggiungeranno in futuro altri testi al Dizionario càzaro. A questo proposito i lettori mi fanno spesso la domanda: cosa c'è di vero e cosa c'è di inventato nel Dizionario càzaro? Potrei risponder loro parafrasando Einstein: tutto ciò che si riferisce alla realtà è inventato, tutto ciò che non si riferisce alla realtà è la verità. Qual è la verità sull'autore del Dizionario càzaro? È che egli è uno storico della letteratura serba del XVII e XVIII secolo, che è professore all'Università di Belgrado e che nel Dizionario càzaro c'è naturalmente anche della metaprosa, parti che tentano di pre72 sentarsi non come un romanzo, ma piuttosto come un tessuto nonnarrativo. Lo strato barocco nel Dizionario càzaro è conseguente alla formazione professionale dell'autore, che ha pubblicato la Storia della letteraturaserba nell'epoca barocca (1970)e curato testi di quell'epoca. E alla fine si potrebbe porre la questione che mi aveva posto il professor Radmila Marinkovic, specialista di letterature serba antica, in occasione di una conferenza da me fatta alla società di letterature comparate a Belgrado: "Ci sono nel suo romanzo dei risultati scientifici? E quali?" Restringerò sull'argomento la risposta a un solo punto. In nessun luogo della letteratura ho incontrato un esame serio sulla questione della educazione iconoclasta e sull'orientamento ideologico contro il culto delle icone nella formazione degli apostoli slavi Cirillo e Metodio, i due fratelli di Salonicco. Non c'è dunque nessun dubbio sul fatto che appartenessero al cerchio degli iconoclasti di Salonicco. Il Dizionario càzaro fa rivivere quest'atmosfera e li vede in questa maniera. Ho pensato spesso alla opportunità di scrivere un saggio sulle missioni càzare di San Cirillo e di Judas Halévy, un saggio che rientrerebbe nella storia comparata delle religioni. Ho scritto invece il Dizionario càzaro e ne sono felice. (traduzione di Saverio Esposito) Dai "Cahiers de Poétique Comparée", n. 15. Copyright Milorad Pavic. li "romanzo" Dizionario càzaro viene edito in Italia da Garzanti. DONNE NELNUMERODI GIUGNOIN EDICOLA Le scrittrici La testimonianza di un'esule Un raccontodi OliveSchreiner ABBONAMENTO PERUNANNO L. 40.000 C/C60673001INTESTATOA COOPERATIVA LIBERASTAMPA, VIATRINITÀ DEIPELLEGRINI, 12 00186ROMA

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