e magica Spie/geschichte (Racconto speculare), Heinrich Boli - che aveva già avuto un considerevole successo con i suoi racconti percorsi da una sottile vena umoristica e che lo avrebbero ben presto reso famoso in tutto il mondo-, Martin Walser, Giinther Grass e altri ancora, per arrivare a Peter Bichsel e all'ultimo Jiirgen Becker con le sue liriche oppure al grande poeta della Repubblica Democratica Johannes Bobrowski, prematuramente scomparso. Tutti si attennero ai principi di una letteratura essenziale, realistica, non ostentata e non declamatoria, e credo che il progetto di modalità espressive e finalità rinnovate, sia stata inizialmente l'unica scelta possibile per il Gruppo 47. A questo proposito ritengo di poter dire due cose: forse con una sola eccezione, tutti i premiati del Gruppo 47 lo furono meritatamente e penso di non dire nulla di nuo~ vo affermando che anche l'olandese Adrian Morrien, premiato nel 1954, scrisse un testo insolito, indubbiamente significativo e degno di nota, ne sono convinto, diversamente da coloro che gli furono contrari sia prima che dopo. Non credo che nel gruppo qualche talento sia passato inosservato e in ogni caso non saprei quale futuro genio letterario sia rimasto inascoltato. Sin dall'inizio ci furono alcuni scrittori che consapevolmente scelsero di non far parte del gruppo pur simpatizzando dall'esterno con le sue iniziative, come Wolfgang Koeppen e naturalmente Max Frisch. A questo punto ci dobbiamo chiedere perché, vent'anni fa, tutto fini. Riflettendo sugli avvenimentipenso che due siano stati i motivi: in primo luogo il cambiamento della struttura del gruppo stesso e in secondo luogo l'esistenza di una situazione radicalmente nuova nella quale non era più possibileportare avanti i principi del Gruppo 47, anche sotto l'aspetto letterario. Il gruppo era divenuto così importante e alcuni dei suoi componenti così straordinariamente famosi, che un invito agli incontri aveva come immediata conseguenza la comparsa di tutti i media, della televisione, delle case editrici, impedendo così all'autore di sentirsi veramente indipendente. Nel 1966, in occasione dell'incontro - che doveva rivelarsi fatale - di Princeton, un gruppo di scrittori autorevoli partì per gli Stati Uniti con i testi che avrebbero dovuto essere letti; i manoscritti rimasero però nelle valigie, gli autori si rifiutarono di leggere i loro testi e nonostante le preghiere di Richter si irrigidirono sulle loro posizioni. La confusione fu enorme, troppe cose erano in gioco, e in quel momento la loro libertà interiore non poteva più essere garantita. Il ricordo del 1968 è il ricordo di una tappa importante, di una nuova cesura: un periodo del dopoguerra si era concluso. Si verificò ciò che potrebbe essere definito un processo di espulsione inteso come esorcismo, snidamento, rivolta; snidamento dei residui fascisti presenti nella realtà tedesca e rivolta appoggiata da alcuni autori che affermavano: "A cosa servono le letture, a cosa serve la poesia, chi ne ha bisogno? La letteratura non è morta, ma da ora deve diventare letteratura della rivolta, della ribellione, dell'impegno, del commitment". Tutti abbiamo vissuto quel momento. L'esistenza del Siegfried Lenz, Martin Walser, Peter Welss e Arno Schmldt. SAGGI/MA YER Gruppo 47, per motivi sia esterni sia interni, si svuotava dunque di senso e perdeva il suo scopo. Accettare questa idea fu per Hans Werner Richter una grande sofferenza. L'esperienza d'allora non è più riproponibile nella stessa forma e vorrei aggiungere che la decisione di smettere fu presa al momento giusto, avendo poi assistito ai tentativi fatti per ripresentarla con l'ausilio dei media, della televisione, dell'ufficio turistico in Austria o chissà dove. D'altra parte, è anche necessario ricordare che il Gruppo 47 esercitò la sua influenza in molti altri paesi, basti citare il famoso Wiener Gruppe con Hans Cari Artmann, Konrad Weyer che nel '63-64 fu anche membro del Gruppo 47 e altri; naturalmente, poi, non vanno scordati gli autori della DDR. Sin dagli inizi del gruppo, Richter scelse di invitare gli autori della DDR e specificatamente della letteratura ufficiale, in un periodo in cui nella RFT simili decisioni erano viste con grande disappunto; gli scrittori partecipavano agli incontri con le loro letture: in questo modo il Gruppo 47 ha contribuito a realizzare ciò che oggi definiamo l'unità della letteratura tedesca, quando tutto stava a indicare, particolarmente dopo il '45, che una sua evoluzione congiunta non sarebbe più stata possibile, con gli emigrati, le quattro zone d'occupazione, gli austriaci, gli svizzeri, i tedeschi che vivevano ormai altrove, decisi a non più ritornare. A questo punto vorrei concludere questo mio intervento dicendo che oggi, contrariamente alla tesi ufficiale sostenuta dalla politica culturale della Repubblica Democratica sull'esistenza di due stati e di due letterature tedesche, si è affermata la realtà opposta in quanto, come nel passato, abbiamo raggiunto un obiettivo che senza il Gruppo 47 sarebbe stato impensabile, e cioè l'unità della letteratura tedesca. In una situazione disperata abbiamo creato alcune opere letterarie di grande valore ed è nella lingua letteraria tedesca che sono apparse opere come Stiller di Max Frisch, i pezzi teatrali di Diirrenmatt, un capolavoro come Marat-Sade o un libro fondamentale come Asthetik des Widerstandes (Estetica della resistenza) di Peter Weiss. Alla domanda sui quattro autori più importanti dopo il '45, considerando a parte la presenza morale di Heinrich Boli e quella sempre più significativa della mia ex-allieva Christa Wolf, dovrei rispondere che uno soltanto non ha avuto contatti con il gruppo, per il particolare isolamento, la scelta di chiudersi su se stesso e sulla sua opera; sto parlando di Arno Schmidt. È piuttosto difficile riuscire a trasmettere a un pubblico non tedesco la grandezza, il significato e la singolarità di un autore come Arno Schmidt, ma forse potrei aiutarvi paragonandolo a un grande autore italiano, a un milanese come Carlo Emilio Gadda, che pur su di un piano completamente diverso, nel suo solipsismo e nella sua tensione per il sapere erudito e la precisione linguistica, nella sua italianità, potrebbe costituire un pendant dell'autore tedesco. Gli altri tre hanno fatto parte del Gruppo 47 e sono Giinther Grass, Uwe Johnson e uno scrittore che vi è probabilmente 4S
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