Linea d'ombra - anno VI - n. 27 - maggio 1988

POUIA/KUZMIN cedono in arte momenti di rottura, irruzioni del caos, "invasioni barbariche" (6). Ma questi momenti di rottura servono tuttavia ad aprire la strada, a rendere possibile la formulazione di una nuova arte. Per questo articolo alcuni vollero etichettare Kuzmin come il fondatore di un non meglio definito '~Clarismo". Dopo la rivoluzione Kuzmin creò bensì una forma russa dell'espressionismo tedesco che battezzò "Emozionalismo" e cheper un breve periodo ebbe un suo organo nell'almanacco Abraksas (1922-23). Non vifurono, a parte Kuzmin, esponenti di rilievo, al punto che B. Ejchenbaum li bollò "gli inesistenti emozionalisti". li ciclo di poesie La trota spezza il ghiaccio èfra i prodotti maggiormente degni di attenzione di questa fase della produzione poetica di Kuzmin. Nella parte conclusiva del ciclo è il poeta stesso a esprimere stupore per il suo cambiamento, per quel suo "cuore leggero" che gli aveva una volta ispirato canzonette alla moda e libretti d'opera e che gli si è ora appesantito. Non c'è più "chiarezza", non più semplicità, ma una complicata struttura poetica, una complessa moltitudine di piani e dissonanze di stile. L'opera di Georg Hamann (1730-1788), teologo e filosofo tedesco, il "Mago del Nord", amico di Goethe e di Herder, apprezzato da Kierkegaard, che gli espressionisti tedeschi riscoprirono, aveva interessato Kuzmin fin dall'inizio del secolo. Sempre attento agli svolgimenti della cultura tedesca, Kuzmin ammirò molto i/film espressionista di Robert Wiene, li Gabinetto del dottor Caligari, e li dottor Mabuse di Fritz Lang. Nel 1925,nell'articolo li pathos dell'espressionismo, prese spunto da una recensione al dramma di Ernst Toller li mutilato Hinkemann (1923)per definire la sua concezione della nuova tendenza artistica: "una protesta contro il vicolo cieco delle scienze esatte, contro il feticismo razionalista, contro la meccanizzazione della vita, una protesta nel nome dell'Uomo" (7). Dell'espressionismo nei versi della Trota adotta l'atteggiamento critico verso il romanticismo wagneriano:il leitmotiv "La verderegione oltre il vapore azzurro" è un chiaro richiamo al Tristano e Isotta ("Wo dort die gruenen Fluren dem Blick noch blau sich farben ... "): riferimento e al tempo stesso demistificazione data la diversità del contesto evocato da "vapore" che poco ha a che fare con brume romantiche e simbolistiche nebbie. Per ultimo: Anna Achmatova gode oggi di una fama che, se meritata, sembra ingiustapensando all'oblio in cui si è lasciato cadere Kuzmin. I due poeti si erano conosciuti nel 1910. Kuzmin annotava nel suo diario: "Sulle prime è manierata, ma poi si lascia trattare" (8). li primo volume di poesie dellapoetessa, Sera, uscì nel 1912 con una prefazione di Kuzmin chefu di efficace richiamo. Poi i rapporti fra i due si raffreddarono. Pare che l'Achmatova si fosse scan 54 dalizzata per quella che le era sembrata indifferenza daparte di Kuzmin verso la morte di Knjazev, il poeta che nel 1913si era sparato alla tempia per amore della bella Olga Afanas'eva GlebovaSudejkina, la Manon Lescaut di Pietroburgo. Per seguirla, Knjazev aveva abbandonato Kuzmin. L 'Achmatova si trovò coinvolta marginalmente nella vicenda, amica com 'era della GlebovaSudejkina epare anche un po' invaghita di Knjazev. Di questo suicidio il poeta scrisse per la prima volta solo nel 1927, nella Trota appunto (9). Nel 1936Kuzmin moriva di polmonite in un ospedale di Leningrado; nel 1938 il suo ultimo compagno Jurij Jurkun veniva arrestato e fucilato insieme ad altri letterati di Leningrado. Nel 1940 l'Achmatova lesse il volume di poesie La trota spezza il ghiaccio che nell'insieme non le piacque molto: "In questo libro tutto deriva dall'espressionismo tedesco" come disse all'amica Lidja Cukovskaja dopo averle narrato della sua antipatia per Kuzmin (10). Fu allora che la poetessa cominciò a comporre Poema senza eroe, in cui prendeva bensì spunto dal ciclo di poesie in cui Kuzmin ricorda il tragico evento del 1913. Pia Pera Note 1) John E. Malmsted, Mixai! Kuzmin: a Chronicle of his Life and Time, pp. 7-319nel terzo volume di M.A. Kuzmin Gesammelte Gedichte, Monaco, 1977, pp.293-94. Cfr. anche, di George Cherson, Mixai! Kuzmin and the oberiuty: an overview, pp. 87-105di "Wiener Slawistischer Almanach" Band 12, 1983, e dello stesso autore, alle pp.107-9 della stessa rivista: Kuzmin's Forel' razbivaet led": the Austrian connection Marina Cvetaevaparla degli occhi di Kuzmin nella.poesia Nezdesnyi Vecer. 2) "Zvezda", N. 5,1929. 3) Nina Tumarkin, Lenin lives! The Lenin Cult in Soviet Russia, Harvard U.P.Cambridge, Mass.1983, pp.179-182. 4) M.A. Kuzmin, Uslovnosti: stat'i ob iskusstve, Pietrogrado, 1923, p. 879. 5) L. Trockij Literature and Revolution, New York, 1957,p.29 (pp. 192-194 di Literatura i revoljucija, Mosca, 1924). 6) M.A.Kuzmin, O prekrasnoj jasnosti. Zametki o prose in "Apollon ", gennaio 1910, n.4, pp.5-10. 7) "Novaja Rossija", N. 5(14), 1925. 8) Cfr. J.E.Malmsted, op.cit., p.135. 9) lbidem,pp.178-186. 10) L. Cukovskaja, Zapiski ob Anne Akhmatove, Parigi 1976,p.166. Disegni di Vladlmlr Mllasevskll

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