Linea d'ombra - anno VI - n. 27 - maggio 1988

varare ai forni Martin delle acciaierie Poldi, e così il mio gioco con le· frasi riceveva uno stile del tutto diverso ... La lirica si ribaltò lentamente in un realismo totale senza che io neanche me ne accorgessi, perché il lavoro vicino ai fuochi e il milieu dell'acciaieria coi rudi operai e le loro chiacchiere, tutto ciò mi sembrava superbello, come se lavorassi e vivessi nel cuore stesso dei quadri di Hieronymus Bosch ... E come mi tagliai via dal mio passato, in qualche modo quelle forbici mi rimasero realmente tra le dita, e a quel tempo cominciai a usare le forbici per scrivere testi, lavorando sul testo con la tecnica "Cutter", come fosse un film. Emanuel Frynta scrisse del mio stile che si tratta di un "Leicastyl", che io afferro la realtà nei momenti culminanti della conversazione e poi ne faccio un testo ... E io l'ho considerato un onore, perché a quel tempo già avevo i miei lettori e i miei ascoltatori, perché - come mi dicevano - riuscivo a leggere senza pathos ... E così a quèl tempo continuavo a scrivere con le forbici tra le dita, alla fine giunsi persino a scrivere solo per aspettare l'istante in cui avrei potuto tagliuzzare il testo scritto e comporlo in qualcosa che mi sbalordiva come un film ... E poi cominciai a lavorare come imballatore di carta vecchia, e in seguito come macchinista teatrale, e ogni volta non vedevo l'ora di avere del tempo libero per poter scrivere per me stesso e per i miei amici, per comporre da testi diversi delle specie di samizdat, e insomma ero uno scrittore, un originale e quattro copie. E poi divenni uno scrittore autentico, dall'età di quarantott'anni cominciai a pubblicare un libriccino dopo l'altro, e per ogni libro quasi mi ammalavo perché mi dicevo: ecco, adesso pubblicano quello che io pensavo fosse soltanto per me e per un paio di amici. .. E, invece, di lettori ne avevo e ne ho a centinaia di migliaia, e leggono i miei testi come fossero le "Notizie dello sport". E io ho continuato a scrivere, ho persino imparato a pensare solo attraSAGGI/HRABAL Foto GammalGrazla Neri. verso la macchina da scrivere, il mio gioco continua a proseguire già con una certa sfumatura di malinconia. Per intere settimane sto ad aspettare fino a che dentro di me non si accumulano le immagini, e poi giunge quell'ordine, quando devo sedermi alla macchina da scrivere e rovesciare sulle pagine ciò che sta lì lì per sgorgarmi fuori..., e io scrivo e continuo ad essere onorato dallo scrivere, anche se dopo una simile cerimonia mi sento come se avessi partorito dei capretti ... E adesso ormai posso permettermi il lusso di scrivere di getto, di usare le forbici il meno possibile, di far sì che quel mio lungo testo sia in effetti l'immagine di ciò che ho dentro di me, e che io, con la punta delle dita, ho rovesciato interamente nella macchina da scrivere ... Adesso che sono ormai vecchio posso davvero permettermi il lusso di scrivere solo ciò che ho voglia di scrivere, adesso, se mi osservo con lo sguardo di oggi, mi accorgo che quei miei lunghi testi premier mouvement li scrivo e li ho scritti allo stesso modo come respiro, come se in quell'istante in cui con la bandierina mi do il segnale di partenza avessi inspirato le immagini che mi obbligano a scrivere, e le avessi poi a lungo espirate attraverso i tasti della macchina ... e di nuovo inspiro quel mio interiore album a fisarmonica, e di nuovo lo espiro attraverso la scrittura ... così, quasi al ritmo dei polmoni, al ritmo di un mantice da fabbro, io stesso ritmicamente mi agito e mi tranquillizzo, per cui la mia scrittura segue il movimento di un grande gioco, così come lavorano le quattro stagioni. .. Soltanto adesso mi accorgo che la scrittura mi ha portato la conoscenza, che soltanto· adesso ho raggiunto l'essenza del ludibrionismo che è l'essenza della filosofia di Ladislav Klima ... Penso che soltanto attraverso la scrittura sono riuscito, in questa mia vita,.a raggiungere più volte la capacità di essere identico alla trascendenza malinconica, così come si incastrano uno nell'altro e si chiudono i bottoncini automatici koh-i-noor Waldes. Mi dà grande gioia vedere che al mio dimagrire attraverso la scrittura corrisponde un mio aumentare, per cui sono un perenne dilettante il cui sostegno è la parola Diletto ... e quindi l'amore ... E che anche i dolori e i colpi del destino li considero un gioco, perché nella letteratura la cosa più bella è che in fondo nessuno è obbligato a scrivere. Per cui, dov'è il dolore? Ogni cosa non è che un grande gioco da uomini, l'eterna imperfezione nel diamante di cui scrive Gabriel Marce!... Quando avevo iniziato a scrivere era stato solo per imparare a scrivere ... Soltanto adesso, però, so col corpo e con l'anima quello che mi ha insegnato Lao-tze, che la cosa suprema è sapere di non sapere ... E quello che mi ha suggerito Nicolò Cusano, la docta ignorantia ... Adesso che con la scrittura ho raggiunto il culmine del vuoto, spero che mi venga concesso nella mia lingua madre di scoprire alla fine, attraverso la scrittura, e non solo in me ma anche nel mondo, quello che ancora non so ... (traduzione di Giuseppe Dierna) da Una vita senza smoking, Praga 1986, di prossima pubblicazione presso E/O 41

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