Linea d'ombra - anno VI - n. 26 - aprile 1988

NARRARE LA SCIENZ:A/OLSSON qualcosa da guardare, ma qualcosa che si ama quasi fisicamente. Si instaura un rapporto fisico col proprio testo, e in realtà, quando scrivo seriamente e dispongo della pace, della tranquillità e del tempo per farlo bene, è una forma profonda di adulterio e penso che questa sia una cosa da esternare e di cui non vergognarsi. Quindi quello che trovo molto difficile da accettare nei libri sul comportamento e nei libri che spiegano come affrontare la scienza, nei manuali, è che essi pretendono che si diventi più ottusi, più stupidi di quanto non si sia in realtà. lo so che lei e qualsiasi altro è molto più intelligente di quanto non vi sia permesso di rivelare. Il linguaggio stesso è costruttivo in modo da rivelare l'unicità sua e mia e rivela questa unicità perché non vi può essere niente di simile a un linguaggio privato. Così, non appena apriamo la bocca, noi usiamo delle parole e un linguaggio che viene condiviso da altri e non appena si mette l'unicità del proprio essere in tale forma, si distrugge la propria unicità. Questo è il tipo di problema che si è riscontrato di continuo ma che ora sta assumendo una posizione di primo piano e questo fa emergere problemi quali il significato e cose del genere, che sono in realtà permeati di estetica. · Ci siamo fatti un 'idea del suo prossimo lavoro scritto ma, dato che siamo giunti al termine dell'intervista, mi permetta una curiosità: che rapporto ha con gli altri geografi? Lei ha molti amici ma vi sono anche molti geografi che non sono amici suoi. Non mi preoccupo delle persone che non mi sono amiche nel campo della geografia o in qualsiasi altro campo e naturalmente io lo so ma loro no. In realtà sono stato rriolto fortunato a mantenere stretti rapporti di amicizia con le persone con cui sono stato in contatto durante le varie fasi della mia vita e del mio lavoro, e penso che in ciò vi sia qualcosa di importante che ha a che fare con il concetto di compre11sione. Perché nessuna di queste cosiddette fasi che ho attraversato ha portato a un rifiutQ. Quindi, dicendo di non occuparmi più di geografia quantitativa, non voglio dire che l'ho rifiutata. Mi occupo di altre cose di cui però non potrei occuparmi se non avessi quel background. E questo è ben diverso da un rifiuto perché io penso che si rifiuti qualcosa che non si riesce a capire ma si può trascendere qualcosa che invece si capisce. La trascendenza qùindi non è una rottura e perciò è possibile mantenere questi stretti rapporti. Mi ritengo fortunato per essere riuscito a farlo. 78 MICHELTOURNIER IL GALLO CEDRONE Amandine,Don Giovanni, PollicinoR, obinson CrusoeA, bele e Caino... quattordici «fiabe»moderne, quattordicriacconti percorsdi a sotterranee inquietudini e damisteriosa poesia. 264 pagine, 25.000 lire Yves Bonnefoy L'impossibile e la libertà. Saggio su Rimbaud Da Rimbaud a Rimbaud attraverso la scrittura e il sapere di uno dei maggiori poeti contemporanei. •Saggistica» Pagine 128, lire 20.000 Giorgio e Nicola Pressburger L'elefante verde Budapest, ottavo distretto. Un sogno e la sua interpretazione rabbinica si tramandano di padre in figlio. «Narrativa» Pagine 92, lire 14.000 l)1,tr1hu11t1!ll PI) f [)Il I[) (H.11111.1)

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