NARRAR■ LA SCIINZA/OUSON "Una mappa ha una propria virtù comunicativa perché è concreta, ma anche degli svantaggi considerevoli, proprio perché è concreta". mare il mondo non consisteva nel dire la realtà scientifica, ma nel fornire intuizioni cambiando contesto, con associazioni insolite e immagini astratte dal loro contesto usuale. Ed è per questo, a proposito, che Marce) Duchamp fu un artista così importante, perché rivoluzionò l'arte togliendo l'orinale dal gabinetto e mettendolo in una galleria d'arte. Questa è un'ottima dimostrazione di come noi creiamo e io sono convinto che anche nella scienza, nella geografia, noi creiamo nello stesso modo. Quindi questo vuol dire che essere creativi ed essere artistici non significa mettere la geografia nei libri di geografia, ma da qualche altra parte. Se si vuole considerarlo da un altro punto di vista, questo è il motivo per cui voglio e cerco - e di solito ci riesco - di far pubblicare i miei saggi e i miei articoli sperimentali non in riviste d'arte o di poesia, ma in riviste di geografia, perché così si rompe quel contesto. Se fossero pubblicati in una rivista d'arte, nessuno li noterebbe e nessuno potrebbe imparare qualcosa da essi, ma così forse sarà possibile. Provo a fare dello humor: allora bisogna pensare che lei sia un vero geografo, voglio dire un geografo all'antica come Strabone, per esempio, perché lei è più di un filosofo. Strabone disse che il primo geografo fu Omero, e lei è in effetti anche un poeta. Ma in età moderna abbiamo avuto solo un esempio di geografo, di pensatore nato come geografo, che cominciò con la geografia di quello che si può vedere e dopo passò a una geografia della mente. Una geografia di come noi vediamo. E questi era lmmanue/ Kant. (risate). Lei ha scritto un libro tradotto ora in italiano con il titolo Uova nell'uccello/Uccelli nell'uovo che (non sono solo io a dirlo) è il più importante scritto sulla geografia di questo secolo. Ma questo è stato diversi anni fa. Cosa è successo dopo? Dopo è accaduto che i problemi relativi al linguaggio sono diventati ancora più importanti perché la sfida scaturita da quel libro consisteva nel raggiungere ancora una volta una certa unità tra i fenomeni su cui si scrive e il linguaggio che si usa per farlo. E da ciò emergono molte cose importanti. Perché nella scienza tradizionale e in gran parte delle conoscenze, il problema principale consiste nel riconoscere qualcosa quando lo si vede per la seconda volta. Noi cioè tentiamo di dire, come risposta: questo è uguale a quello. E naturalmente noi vediamo che questo non è uguale a quello, quindi quando cerchiamo di dire la verità in questo modo, ovviamente mentiamo. Eppure riusciamo a comunicare in questo modo. Questo mi ha fatto interessare a cose quali il modo in cui noi fabbricchiamo e inventiamo la verità e, per esempio, rion è sufficiente aver visto in qualche modo la verità perché se si è soli con la propria verità non si può neanche definirla tale. Questo significa che bisogna convincere gli altri che quanto si pensa è una visione del mondo e che è anche una visione che potrebbe essere condivisa da loro. Quindi il problema non è che io dica logicamente la verità, ma il problema principale è come io posso convincere gli altri di questo. Il che significa che in un certo senso io modifico la loro opinione, come fa il politic0:.:..:.in questo senso si tratta dello stesso gioco. Ma le tecniche per farlo sono molto diverse o forse no, perché anche in questo lavoro scientifico intellettuale la retorica è estremamente importante. Così vediamo come si fabbricano nuovi mondi, non andando in giro con un martello e una scatola di chiodi ma proprio come ha fatto Dio, con le parole. È questo il problema principale per me, e lo è da molto tempo. Eppure quello che si dice ha ovviamente qualcosa a che fare col mondo in cui si vive e che si comprende, e questo mi ha di recente fatto interessare al problema estetico dei rapporti tra la copia e l'originale, una "rappresentazione" (representation) del problema, in un certo senso. E la stessa parola "rappresentazione" ci fa capire · di cosa si tratta, perché "ra" si riferisce al passato e "pre" al futuro. In questa parola, in questi prefissi, sta la chiave per comprendere quello che facciamo. Ma come convinciamo? Ho detto che lo facciamo senza parole, ma questo non è completamente vero; noi cominciamo con tutto il nostro corpo e penso che, anche se chi ha seguito questa intervista forse non ha capito tutto quello che ho detto, dal modo in cui muovo le mani o dal tono della voce, spero che nessuno· penserà o dirà che sto mentendo. Questo quindi pone l'accento sul modo di espressione stesso e sulla sperimentazione. Ma una cosa estremamente importante a questo proposito è che questa non è una tecnica che si può apprendere dall'esterno. Non è una tecnica che si può imparare così da iniziare a manipolare se stessi, perché in tal caso anche un giudice inesperto si accorgerebbe che si tratta di menzogne. Ciò significa che in questo particolare contesto forse la miglior prova di verità è la realtà esterna, non è nella nostra mente, ma nel nostro corpo. E ogni artista lo sa bene, perché sa che è lavorando con le espressioni fisiche che può esprimere nuovi significati. Quindi essere creativi in questo contesto non significa avere un'idea in cerca della sua espressione - equesto è il primo passo - ma eseguire un lavoro tanto stringente e rigoroso con le proprie espressioni da far sì che siano le espressioni ad andare in cerca del proprio significato. Questo vuol dire essere creativi! Se si fa bene questo, si riuscirà a purificare le proprie espressioni a tal punto che esse arriveranno a contenere effettivamente diversi tipi di significato. Ritornando all'esempio di Shakespeare, è proprio questo quello che ha fatto! Il suo genio sta nell'esser stato capace di farlo con molto meno lavoro di quanto non dobbiamo fare lei o io. Qui è importante rendersi conto che non possiamo convincere intenzionalmente. Quindi, se si decide di farlo, gli altri si accorgeranno che lo si è deciso e che li si manipola e che perciò li si usa e, di conseguenza, che si sta mentendo. Cosa significa questo? Per me indica che una strada molto importante verso la verità sta nell'unicità dello stesso corpo umano. Alla persona amata, si può dire quello che si vuole con la bocca, ma il modo in cui le si tocca una mano le dirà se si sta dicendo la verità o meno. Quello che spero è che in ogni tipo di lavoro intellettuale che svolgiamo, noi si ammetta questo e lo si prenda sul serio, cosicché un testo non sia solo 77
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