Linea d'ombra - anno VI - n. 26 - aprile 1988

no, maschio e femmina, biondi e bruni. Di volta in volta ho creduto di essere Giovanni il Battista, Cristo, l'Anticristo, lo strumento di un vendicativo Geova, un melodioso ermafrodito, il Re del Passato e del Futuro, un sacrificio umano, Tiresia: un veggente metà uomo, metà donna. Ho trascinato me stesso, la mia famiglia e i miei amici fino al centro del mio cuore d1tenebra. Non dimenticherò mai la solidarietà, l'affetto e la tenacia che essi mi hanno mostrato quando la luce sparì, come mi sono stati accanto e mi hanno guidato con dolcezza come fossi un bambino. La mia crisi ebbe inizio quando cercai di buttar giù la prima versione di questo articolo. Era la Pasqua dello scorso anno, e io mi trovavo nella regione del West Midlands nel bel mezzo di quel des~rto che il nostro paese sta minacciando di diventare sotto l'attuale governo, in una località in cui soltanto 1 su 10 dei ragazzi di sedici anni che hanno lasciato la scuola l'anno scorso ha trovato lavoro. Avevo scelto come testi di apertura la poesia di Michael Drayton Of the Evi/ Time scritta durante la Guerra Civile inglese e una famosa dichiarazione di Mrs Thatcher del 1979: "Se avete un messaggio predicatelo. Ricordate i profeti del Vecchio Testamento? Essi dicevano: È in questo che io credo". Mi sedetti alla scrivania e iniziai a scrivere e alla fine, dopo molte giornate insonni, sprofondai nel mio deserto interiore. Man mano che sprofondavo scrivevo: La Thatcher e i suoi ladri saranno costretti a restituirci la nostra lingua perché è nostra per diritto e lei non potrà portarcela via. Qualcosa comincia a muoversi nel corpo della nazione quando questa è posta di fronte all'avvilente spettacolo di un governo che mira ad impadronirsi dei diritti sindacali conquistati a costo di immensi sforzi e sofferenze per l'insignificante somma di 1000 sterline (1) come passo indispensabile nel cammino verso la "libertà". Dimenticate l'India. Dimenticate la "gloria" dell'impero. Questo è il vero "gioiello della corona" (2) e il danaro non serve a comprarlo. Man mano che sprofondavo scrivevo: Se una giovane donna come Sarah Tisdall (3) viene imprigionata per aver detto francamente la verità, qualcosa inizia ad ardere nel cuore di tenebra di questi "tempi malvagi". Dimenticate i ragazzi d'oro di Oxford e Cambridge. Dimenticate le vittorie riportate sui campi sportivi d'Inghilterra. Sarà lei a guidare le vostri "Bighe di Fuoco" (4). Le mie non sono parole vuote rubate all'etere. Esse sono ricolme di una sete di giustizia che ha sostenuto generazioni di giusti attraverso i secoli e nessuno può comprarne il silenzio. Man mano che sprofondavo scrivevo: Dove sono le fonti e i mezzi del rinnovamento? Sono qui nella fibra dei nostri corpi, nel vivo e ardente senso di giustizia che giace nascosto nel cuore della lingua inglese. Ma la lingua inglese non è più la lingua di Shakespeare e Cobbett e dei Martiri di Tolpuddle. Essa porta le cicatrici di altre Guerre e il sangue di ben altre battaglie. In essa altre voci chiedono con SAGGI/HIBIDOI forza di essere ascoltate. Man mano che sprofondavo scrivevo: Non è sciocco né assurdo che i sogni dei primi sindacalisti o degli utopisti socialisti continuino a essere vivi in corpi che ora appartengono a donne e hanno la pelle di un colore diverso. Non è certo un modo di denigrare o di considerare superata la tradizione dei Sindacati e del Movimento Laburista affermare che sono nuove forme d'idealismo quelle che si stanno forgiando nei fuochi divampati nelle strade di Brixton e di Toxteth (5) nel 1981, o attorno ai fuochi che ardono nell'oscurità della base di Greenham Common. (6) E quando alla fine sprofondai nello specchio che tiene a bada il mondo, scrissi: I nuovi movimenti non sono, come alcuni sostengono, il verme nella rosa socialista ma piuttosto la spina nella corona del futuro ... Il corpo del socialismo sarà fatto risorgere così come è stato nel passato su basi di passione e compassione ... È lì, tra le tribù che ancora oggi vivono nell'emarginazione, che la fenice sta rinascendo dalle fiamme. Quando la polizia giunse per indagare su quelle urla, mi trovarono rannicchiato in una putrida massa fangosa nel terreno recintato di un boschetto situato alle spalle del College dove insegno. Come un asino che raglia alla luna, in quella mite notte di Pasqua ero profondamente convinto di aver ritrovato finalmente la mia voce. Stavo parlando. Mi sfogavo finalmente. Allora non sapevo che la "piccola voce della ragione" potesse essere facilmentesopraffatta nell'atto improvviso e violento di appropriazione del diritto di parola. Come potevo saperlo? Non c'era alcun "io" a dirmelo. Allora non mi rendevo conto che quello scampanio nelle orecchie non era altro che il tintinnio dei sonagli del berretto da Buffone che indossavo. Come potevo rendermene conto? Alle mie orecchie impazzite i sonagli annunciavano in trionfo una gloriosa ascensione: "Gioite! Gioite!". Questo fu l'inizio della fine dell'epoca di Margaret Thatcher. Poi subentrò la paura. Nei tre mesi che seguirono passai da un ospedale all'altro e lentamente, grazie all'amore e alla pazienza della mia famiglia e degli amici, iniziai il viaggio di ritorno. Certo, ci vorrà molto tempo per ritornare a vedereme stesso come un uomo completo. Le varie parti di me si rifiutano di ricadere nei vecchi modelli ma cerco - se posso - di sognare in una chiave diversa, di sognare me stesso in una forma migliore di prima. Un Nuovo Anno richiede propositi da Nuovo Anno: Dovremo imparare a essere meno difensivi, meno esigenti, più forti e meno potenti, più aperti e meno timorosi di esprimere i desideri. Dovremo imparare dalle donne di Greenham Common che stanno creando un nuovo linguaggio del dissenso con i fili di lana e con le foto delle persone amate che esse appendono alla recinzione che circonda la base, e con gli specchi che usano per 61

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