sembravano le assistenti del Comune. Mi hanno spiegato che erano quelle che mi avevano disturbato senza sapere di farlo, che erano mortificate e dispiaciute, e se potevo farle entrare a casa cinque minuti per la parola del Signore. Io non volevo farle entrare, ma mi parse male, avevano la faccia veramente di persone sante e così le ho fatte entrare. Mi dissero che lo sapevano che io facevo una vita brutta e difficile. Quello che mi parve strano fu proprio questo. Perché le persone che lo sanno o te le dicono per ingiuriarti e metterti sotto i piedi, oppure non ti dicono niente e fanno finta di non saperlo; ma appena ti giri ti sparlano. Poi non vogliono che i figli o le figlie si avvicinano a noi come se ci attacchiamo la sifilide solo a guardarli. Invece loro me lo dissero chiaro e tondo che lo sapevano; ma non parlarono né di strada né di porcherie. Non mi dissero che ero buttana e porca, mi dissero solo che facevo una vita brutta e difficile. Io lo so benissimo che è una vita brutta. È una vita difficile perché tutti ti trattano male. Insomma, si sono messe a parlare del Signore, di qua, di là, ma nemmeno una volta mi hanno detto, come facevno , i preti a Natale e a Pasqua, ''Figlia mia devi cambiar vita, · e non lo devi fare più". Non me l'hanno detto mai, mi hanno solo detto che Dio c'è per tutti e mi ama. lo lì mi sono ribellata, perché io Dio lo bestemmio giustamente, perché lui non mi ha guardata mai, e quando mi portarono in mezza alla strada io ero tanto fissa che manco me n'ero accorta, e mi veniva da piangere, e lui non mi aiuSTORIE/GRIMALDI tò, e mio fratello mi scannava di lignati perché non dovevo piangere e si futtiva tutti i piccioli. Dov'era Dio? Io ero sola solissima, nessuno mi aiutava, mio fratello era ladro ubriaco e magnaccia, mia madre ancora adesso si porta a casa i marocchini per cinquemila lire anche se è tutta vecchia e arrappata che se fossi maschio non me la piglierei manco se non vidissi sticchio da trentacinc'anni. Dov'era Dio? Chi mi doveva aiutare? E la Madonna? Più pulla arrusa e buttana di me. Qui si scannaliarono tutte: "Non bestemmiare!" e si misero in ginocchio. Ma non davanti a Dio e alla Madonna, davanti a me! Hai capito? Si inginocchiarono davanti a me e mi pregarono: "Non bestemmiare! Ti preghiamo e ti imploriamo! Non bestemmiare!" e io gli dissi, tutta confusa: "Ma che fate? Isàtivi !", e si isàru, e io non bestemmiavo più. Però glielo ridissi con la calma: che io ogni tanto ci pensavo a Dio: ma mi veniva di trattarlo male perché lui a me e alle altre mie compagne non ci ha pensato mai. E anche se voleva che noi diventavamo arruse, almeno che non ci facesse trattare così male dalle persone, perché noi anzi ci sacrifichiamo per gli altri e certuni senza di noi sarebbero niente. Loro mi dissero che Dio c'era per tutti e che Dio mi amava; e che quelli che soffrono di più poi saranno premiati. "Ma io come posso andare in paradiso", gli dissi, "se faccio pèccati ogni minuto, ficco con gli uomini sposati e non sposati, mi faccio dare i soldi, non prego mai e bestemmio la Madonna?" Loro mi dissero che il paradiso Dio l'aveva fatto per quelli come noi, per quelli che soffrivano. E mi dissero se volevo andare il mercoledì sera e la do- , 43
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