Linea d'ombra - anno VI - n. 26 - aprile 1988

STORII/GRIMALDI Ci sono ragazzi belli e alti, e nudi sono ancora più belli, e non lo capisco com'è che le fidanzate non ci fanno l'amore con loro. Meglio per noi, così vengono a ficcare da noi; però il mondo è strano e certe cose non le voglio capire. I vecchi ormai mi fanno incazzare, sono camurrusi, soli, vengono continuamente, e un po' piangono e un po' fanno gli scaltri, e ci vorrebbero trattare con i piedi. Quelle ventimila le vorrebbero fare durare una vita. Prima mi facevano pena, ora li mannassi affanculo. Hanno la pelle rappizzata, sono pure sporchi e fanno puzza. Pure qualche ragazzo non si lava e tante volte ci hanno messo pure i pidocchi. Ma io a certuni glielo dico, "La prossima volta vieni bello pulito e improfumato senò niente". Quelli ubriachi Toti non li fa manco entrare, li butta fuori a calci anche se hanno il coltello. Verso le due e mezza non ci viene quasi nessuno, e restiamo una o due a turno e le altre se ne vanno a casa. A un certo punto poi chiudiamo del tutto, e restiamo chiusi tutta la mattina secondo come vanno le cose. Di pomeriggio ricominciamo e andiamo avanti così. Io ti dico che continuo ancora per una botta di cinque anni e poi me ne vado, ho i soldi da parte, e non ci resto per fare la vecchia e dovermi prendere a tutti quelli schifiati e bavusi. Io me ne vado da questa città di merda, tranquillo che me ne vado. Toti Io non lo potevo vedere, mi faceva schifo. Mi trattava come una bestia, si futtiva tutti i miei soldi, e io me fa doveva fare infilare dieci volte al giorno per fare la festa a lui. Lui si è fidanzato con una di noi, e ora lei fa la signora, aveva persino due figli, se l'è portata in una casa messa bene verso vicolo della Scala e ora la tratta come una moglie, e lei aspetta un figlio da lui! Lei non viene più nel bordello, e quando viene, viene a comandare. Ma una volta una di noi si è avventata, si sono prese per i capelli, e quella glielo diceva: "Tu sei arrusa quanto noi! Dalla ficazza tutta sfunnata!" e dopo quella volta non c'è venuta più, che è meglio. Io vi giuro che non lo potevo vedere perché mi trattava male, e non ci posso pensare che lui si piglia tutta la mezza parte, con questa bella casa dove ci tiene che gli costerà centomila al mese e va bene per i topi e non per i cristiani. Però una volta mi afferrai con un cliente cattivo. Manco mi diede il tempo di parlare: appena gli chiesi i soldi che mi doveva dare si mise a gridare e a prendermi a schiaffi che non si era divertito per niente, che ero un'arrusa schifiata. Lui sentì, entrò, e aveva gli occhi di fuori. Non è più come prima, è diventato grasso e vuncio, e la . faccia ce l'ha tonda. I primi tempi mi pigliava, mi apriva le :gambe, e mi diceva: "Io pagherei un milione per te". Quello, appena Toti entrò, tirò fuori il coltello. Forse era 42 Agenzia Grazia Neri drogato. Ubriaco no perché non faceva puzza. E allora Toti fece questo: mi prese con un braccio e mi tirò dietro di lui per proteggermi, e così quello, con quel coltello, prima doveva avventarsi su di lui senza che mi poteva toccare. - Che vuoi? - ci disse Toti. - Se non ti levi t'amazzo. Io non ci credo che lo faceva per non pagare i soldi; era pazzo, aveva gli occhi di fuori, e forse era drogato. Ormai pure da noi vengono quelli così, mentre prima venivano solo gli ubriachi e gli scanazzati. Toti gli saltò addosso. Mi misi a gridare e a chiamare aiuto, perché pensavo che quello col coltello m'amazzava. Venne Giusi ancora spogliata, che di sicuro stava ficcando con uno, l'aveva posato ed era venuta gridando. Ma Toti l'aveva messo a terra, gli aveva preso il braccio del coltello. Quello si era messo a gridare e a piangere ma ormai Toti gli era di sopra e non lo faceva muovere più. Quello teneva ancora il polso stretto ma Toti glielo stringeva, quello piangeva, tirava i denti, e alla fine vinse Toti e gli fece posare il coltello. Poi gli mollò due belli pugni sulla faccia e gli fece uscire un po' di sangue. Gli pigliò i soldi che ci doveva dare, giusti giusti senza fregargli niente; e glielo disse: - Pezz'i mmerda, i piccioli te li trovavi, sei una merda, ti meriteresti ca te li futtissi tutti! - invece non glieli futtìu e glieli lasciò stare: perché lui è così. E lo buttò fuori a spintoni. Quello, appena uscì, gridò che ci avrebbe ammazzati tutti. Ma va fan'culo! Toti disse: - Embè?!? Ognuno al suo posto! - e con un calcio spedì la Giusi nella sua camera, e a me mi mandò un altro signore. Però io non me lo posso dimenticare che lui mi prese per il braccio, e quello non mi poteva ammazzare e a lui invece si. Io, quando si prese a Lori per fidanzata, ci rimasi troppo male, perché io sono più magra di lei, sono gentile, e non ci avrei nemmeno portato due figli bastardi tra i piedi. La Geova lo mi sono fatta testimone di Geova e ora quelle pulle e stronze delle altre mi chiamano "la Geova", oppure "Maria Maddalena", e mi pigliano per il culo. Una mattina alle nove mi suonano alla porta. Io ero tornata nelle mattinate, alle quattro, alle cinque. - Ma chi minchia è? - e mi trovo queste due signore che cominciano: - Noi facciamo il bene al prossimo e veniamo a portare la parola di Dio. Mi sono messa a banniare come una pazza e a bestemmiare pure la Madonna e Gesù mio, pezze di stronze che andavano a svegliare la gente che lavora di notte. Sono tornata a dormire ma ormai ero troppo nervosa, e a mente mia maledivo quelle disgraziate e non mi venne più di dormire. Dopo una settimana bussano verso l'una o le due. lo manco mi ricordavo più di loro e gli ho chiesto che volevano. Mi

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