Linea d'ombra - anno VI - n. 25 - marzo 1988

STORIE/GRACQ L'idea che sia possibile circolare in quella dimora minuscola - ma che comprende comunque una cortissima galleria vetrata e un accenno di giardino d'inverno - di andare e venire a proprio piacimento da sopra e sotto per una scala privata, che si tratta quindi (perché il piano per me, dalla mia infanzia né resta il segno distintivo) di quella che si può chiamare una casa vera, ma issata molto in alto al di sopra del suolo su trampoli giganteschi e quasi staccata da esso come nel Paese aereo di Giulio Verne - tale idea mi immerge in una fantasticheria allegra e domestica; scambio di tanto in tanto attraverso la strada un saluto cerimonioso con una signora - gentile e matura - che svolazza dietro le finestre di una residenza molto lontana da terra; questo accenno di cortesia muta mi fa sognare a una comunità di Piompo che associ per una via di relazioni aerea e informale, molto in alto al di sopra del fondovalle fangoso delle strade, la piccola aristocrazia dei confini dell'aria pura. Più a sinistra, la Lussuria - timida, segregata, lontana dal-lo sguardo dell'Uomo - s'imbosca dietro le tende bianche delle finestre che il calore dei pomeriggi estivi socchiude: due ragazze, ritte in pose graziose, comparano, a volte un istante, davanti un armadio a specchio, ifrutti maturi della loro pubertà. Verso mezzogiorno, l'allegria leggera e vaporosa dei tetti mattutini si riassorbe; il sole sparisce dietro la mia casa e picchia a piombo sui lembi di muro che si susseguono e si sovrappongono a metà come strutture teatrali nei crinali dei tetti in primo piano; una luce gessosa e dura li staglia brutalmente contro il cielo che ne colora i bordi di malva: luce verticale e arida 66 I Storiadel CINEMA di Gianni Rondollno La nuova aggiornata edizione di un classico della letteratura cinematografica Trevolumdi i complessivpeag.1600 con1900illustrazioni che mangia le ombre e mi avverte anche attraverso le tende, in assenza di un'occhiata diretta, che il momento più desertico della giornata, il più ostile, piove seccamente sulla città come su una carriera tralasciata. Ma quando il pomeriggio declina, prima che il sole tramonti, ritorna a posarsi sui tetti l'ora trasognata e matura, l'ora tuttà baudelairiana della giornata: e non per i "fiumi di carbone che salgono nel firmamento" - il fumo di nafta che mangia lo zinco, filtra appena tremolante dai comignoli di metallo ch'esso buca a poco a poco - ma per la sola magia della luce obliqua che fa infiammare i lembi di muro divenuti a un tratto granosi, gialli e polposi. E il sole, la sera, fluente e superbo ... Il canyon della strada, quando i negozi s'illuminano, è già immerso e rinchiuso nel crepuscolo, ma la luce delle cime che guardano il sole lungamente e si dorano sopra le spalle delle valli, raggiunge ancora le ripidità modeste dei tetti e dei comignoli, che sembrano dilatare intorno a sé lo spazio allegro e vigoroso che bagna il più alto ponte del bastimento. Poi un grigiore ceneroso piove dal cielo decolorato; la successione nitida dei piani si abolisce e il sentimeno della profondità svanisce, non resta allora che un'immagine piatta e spenta, impressa sul vetro che sbiadisce pallidamente nella distrazione dietro il sipario: il teatro senza pretese delle grondaie, delle mansarde e dei camini ripiega e arrotola il suo ciclorama, le sue tele e i suoi supporti: è ora di accendere la mia lampada. (traduzione di Lidia Breda) Per gentile concessione di Julien Gracq e delle edizioni Corti. r n nuiner\ • •abbonQlllentoppe gU ls(:r\tt\ .. 000Ure. er l\ costa 4(). , b\ente, alta a alla 1,ega per l aWWF costa aolo nostra o al \ b\bl\oteche e 3~.000 \\fe. Per en\' n\ 60,000 \\fe. QBBOC\aoz t\ vanno b '--nainen GU a uu \ 1,rc\ s.r.l., . Ed\z\on 196 \nd\r\zzat\ a. V\co 22, 00 Vi.aG\ainbatt\11ta rrente postale Roina aul conton~~ero 7\333009·

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