NARRARE LA SCIINZA/WILSON "Più parli, più mi è chiaro che voi uomini siete in errore. La via che avete intrapreso non può che portarvi al peggio ... " ce ne è ormai rimasta. È dal sole che ci viene, oggi, la vita. Al di là dei confini del piccolo e limitato sistema cui apparteniamo; ci è possibile osservare mezzo milione di altri sistemi giunti a differenti stadi del processo per il quale il nostro è passato o a stadi più avanzati che esso raggiungerà in futuro, e cento milioni e più di soli, alcuni dei quali ardono di uno splendore cento milioni di volte superiore a quello del nostro sole. I sistemi di cui parlo si collocano all'interno di un sistema più vasto che ha approssimativamente la forma di questo mio orologio; il sistema solare è situato poco sopra la linea mediana e vicino a un estremo. Il moto dei vari sistemi è strettamente correlato, non sappiamo come; il nostro appare diretto ad altissima velocità verso un gruppo di soli lontani, mentre il sistema più vasto e inclusivo si muov.e, sembra, come un complesso unitario che incorpora sempre nuove stelle nel suo percorso. Ci è naturale concepire come infinito lo spazio in cui si svolgono i vari moti astrali, ma, se da un lato è possibile percorrerlo senza mai raggiungere un limite, dal1'altro abbiamo motivo di credere che esso sia autonomo e limitato, così che il nostro concetto d'infinito nascerebbe da un'assurda illusione (tira l'iguana per la coda). Vedo che dormi profondamente, non hai udito una sola parola del mio discorso. Ma, nonostante la tua stolida indifferenza, passare in rassegna così le mie nozioni scientifiche mi ha gratificato. L'IGUANA (svegliandosi) Ti sbagli; è stato un godimento anche per me. Il garbato flusso e riflusso della tua voce, simile al frangersi dell'onda sulla spiaggia, ha cullato il mio spirito con un ritmo che i frequenti ritornelli rendevano anche più raffinato. Quando hai fatto la tua comparsa qui mormoravi tra te e te un motivo di canzone: il piacere di ascoltarti era lo stesso. Canzone e discorso esprimevano felicemente quel ritmo che tutti noi percepiamo - mangiando, generando, respirando. Ah! questo è il fondamento di ogni cosa: il ritmo, amico mio, il ritmo! LO ZOOLOGO Dunque non ti ho schiuso una nuova visionedel1'universo? L'IGUANA Dalle tue parole mi attendevo la soluzione di un mistero, ma quel poco che ho udito prima di addormentarmi mi ha convinto che ti accingevi a fondare il tuo universo su mi- , steri anche più mirabolanti di quelli che io ti avevo supplicato ; di accettare senza discutere. Che cosa sono gli elettroni di cui 1 parli? che cosa li fa correre all'impazzata? che cos'è in con- creto quell'energia che liberano? La mia immaginazione rimane impotente, muta. Se corrono tanto, gli elettroni devono essere creature viventi come noi e, perciò, incomprensibili. Ma io avevo creduto fin qui che soltanto gli animali fossero vivi, mentre ora tu vuoi convincermi che la vita è in ogni cosa. E poi non riesco a immaginarmi lo strano comportamento di esseri che dapprima girano in una unica orbita per comparire poi improvvisamente in un'altra. È una possibilità contraddetta dalla mia esperienza.Gli uccelliche io vedo volare in questo cielo calano sulla terra o sul mare in una discesa ininterrotta, non in una repentina caduta. Non mi spiego perché schernisci l'uomo che era pago del mistero della tigre quando tu sembri altrettanto pago del mistero dell'elettrone. Lo potresti apostrofare con motivi più fondati: Elettrone! Elettrone! Chi t'impose la folle rotazione? LO ZOOLOGO Noi non accettiamo supinamente il mistero del- ·)' elettrone saltellante; al contrario speriamo di riuscire a penetrarlo. Quando i primi viaggiatori giunsero in questi mari, trecento anni fa, chiamarono le isole di questo arcipelago con il nome di "Las Encantadas" perché sembravano illusoriamente scomparire e riapparire all'orizzonte. In realtà il calcolo delle distanze marine era allora così approssimativo che talvolta le forti correnti portavano quei navigatori fuori rotta senza che se ne rendessero conto, inducendoli a credere di veleggiare in luoghi dove le isole erano già state avvistate. In altre parole, essi attribuivano a un potere misterioso un fenomeno per il quale non avevano ancora scoperto una spiegazione plausibile. E questo è il modello di ogni progresso scientifico. Oggi gli elettroni che scompaiono da un'orbita per riapparire all'istante in un'altra ci trovano senza spiegazioni come allora le isole "Encantadas", talvolta visibili, talvolta apparentemente inghiottite dal nulla. Ma, come abbiamo risolto l'enigma delle isole, risolveremo anche quello degli elettroni. Quanto alla forza che li muove, la scienza non ha mai preteso di giungere alle verità ultime: le lasciamo ai mistici come voi, accontentandoci di sapere come si muovono. La nostra pretesa di scienziati è di comprendere i rapporti naturali impliciti nelle trasformazioni sia degli esseri viventi sia della materia inanimata. Un tempo si credeva che l'origine della vita fosse spontanea - un'illusione, come "Las Encantadas". Si parlava di api nate improvvisamente da una carogna di animale e di topi generati da un pezzo di formaggio e da un mucchio di stracci sporchi; ma non si trattava di api, come abbiamo scoperto poi, bensì dì una particolare specie di mosche use a riprodursi nella carne imputridita. Sappiamo dunque perché mosche e topi comparissero là dentro, come sappiamo il perché delle illusorie apparizioni delle "Encantadas". Chissà che col tempo non si arrivi a comprendere così a fondo la genesi degli organismi viventi da riuscire a produrre noi stessi api e topi usando l'energia e gli atomi che li compongono? In questa direzione si sono finora compiuti passi notevoli. Da sostanze non viventi abbiamo ricavato cellule artificiali somiglianti a quelle naturali, non solo, ma in grado di muoversi, di nutrirsi, di moltiplicarsi come fossero viventi; abbiamo fatto germogliaresemi artificialiche hanno dato foglie e steli simili a quelli delle piante acquatiche. Siamo riusciti a ottenere una sostanza denominata formaldeide, che è un prodotto di sintesi vegetale da sempre considerata inseparabile dagli organismi viventi, immettendo un sale inorganico in un gas in presenza di luce solare; e, mescolando determinati cristalli con determinati liquidi, abbiamo addirittura prodotto quei minuscoli, lanuginosi organismi viventiche chia59
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