NARRARE LA SCIENZA/WILSON fino a sei. E vi sono addirittura alcuni tipi di atomi che, per forza di attrazione reciproca sono in grado di unirsi in aggregazioni di migliaia e migliaia. L'aria che respiriamo è formata - io lo vedo - da raggruppamenti di atomi chiamati "molecole" o "piccole masse", che, muovendosi rapidamente in linea retta e in ogni senso, entrano continuamente in collisione. L'oceano mi appare invece come una massa più densa, una mescolanza dei raggruppamenti presenti nell'aria con altri, dotati di velocità molto inferiore e tendenti ad attrarsi l'un l'altro. Le molecole, d'altra parte, tendono a combinarsi nella proporzione di sessanta a uno per formare aggregati più complessi. Le rocce e la spiaggia lavica mi appaiono costituite da queste maggiori entità, fissate in formazioni regolari che chiamiamo cristalli. Le molecole si combinano a formare un gas, come l'aria, un liquido, come l'acqua, o un solido, come la roccia, secondo le temperature più o meno elevate cui sono state sottoposte, e io ho una chiara idea delle leggi che regolano queste trasformazioni. Anche i nostri corpi animali sono formati da aggregazioni che, in equilibriomeno stabile di quanto non lo siano le strutture rocciose, si scompongono e si ricompongono continuamente, passando dallo stato fluido allo stato colloidale, nel quale ultimo le molecole si legano a costituire un reticolo che appare simile a schiuma. In un singolo corpo umano si contano trenta milioni circa di tali unità, organizzate in una grande comunità - interagenti l'una con l'altra e con i gas e i solidi circostanti - alcune vive e attive, in grado di sostenere i propri ritmi di dissoluzione e di agglutinazione, altre morte e ridotte all'uso di impalcature e di divisori a protezione e involucro delle viventi. Le cellule - poiché così le denominiamo - misurano longitudinalmente la cinquecentesima parte dell'unghia del mio dito mignolo e appaiono composte di una sostanza gelatinosa e grigiastra cosparsa di granuli, o nucleoli, e sostenuta da un reticolo di filamenti che si estendono dai bordi fino a un corpo centrale o centrosoma. Attiguo ad esso è situato un nucleo di proporzioni maggiori che contiene a sua volta un proprio reticolo, un proprio corpo centrale e propri granuli. Ma all'interno di questa comunità organica esistono cellule di tipo diverso intese ad assolvere compiti specifici. In tutte, invariabilmente, sono presenti granuli atti all'operazione del respirare, ossia a scomporre quella particolare molecola che noi chiamiamo ossigeno ed a fornire alla cellula i suoi atomi separati; altri granuli sono adibiti a mansioni differenti, connesse alla funzione della cellula. Vi sono cellule adibite a immagazzinare i grassi a scopo nutritivo; altre ad accumulare gli amidi che serviranno da combustibile all'apparato muscolare; alcune riforniscono dei materiali adatti al sistema nervoso; altre provvedono alla formazione degli ovuli; altre ancora producono il pigmento che colora la pelle, e così via. Esistono, inoltre, cellule affini tra loro più strettamente legate l'una all'altra e complementari nelle funzioni: sono i tessuti, adibiti alla respirazione, alla procreazione, alla produzione di energia dinamica, impegnati a svolgere nel nostro corpo un lavoro simultaneo le cui modalità, a me note, non ho qui il tempo 58 di enumerare. Importante è sottolineare l'incessante scambio di energia che si svolge sia all'interno di questa comunità biologica, sia tra essa e il mondo esterno. Le cellule vegetali - pensa alle alghe marine che crescono in quest'isola - sono contenute in involucri solidi, in qualche misura differenti dai nostri, dotati di granuli che assorbono energia direttamente dal sole, colorandole di verde. Sia tu che io troviamo nell'alimentazione vegetale i principi di tale energia e grazie all'ossigeno atmosferico la ritrasformiamo a nostra volta, liberandola poi nel moto. Noi uomini non siamo esclusivamente vegetariani, ma anche carnivori, come i rapaci che vivono qui; e immagazziniamo così energia solare di terzo inveceche di secondo grado. Tu, io, e le alghe marine viviamo, in compagnia di molte altre creature, sulla superficie di un'ampia massa solida di molecole cristallizzate, la cui circonferenza è quasi mille volte più grande di quanto quest'isola sia lunga: un corpo dalla crosta rocciosa, dal nucleo quasi sicuramente ferreo e dalla forma sferica come il sole al tramonto, contrassegnato, tuttavia, da lievi incavature, là dove si sono formati gli oceani. Se la terra si presenta così incavata è perché emette continuamente energia, provocando un ammassarsi degli atomi che la costituiscono, il che ne causa la contrazione. È tondeggiante perché gira costantemente intorno al sole, il quale misura un milione e trecento volte la sua grandezza, ed è accompagnata nel suo moto da sette altri corpi celesti di dimensioni variabili, ma di forma simile. Essi si muovono come elettroni intorno al nucleo, in una serie di orbite successive con la differenza che, nel sistema solare, ogni orbita è percorsa da un solo corpo, ogni corpo segue ininterrottamente la propria traiettoria senza spostarsi da un'orbita all'altra, e le varie traiettorie sono disposte su un solo piano a somiglianza di una ruota. Anche il sole gira su se stesso nello spazio: i corpi che lo attorniano non sono che frammenti staccatisi da esso, così come la luna si è staccata dalla terra. Se i pianeti girano in questo modo intorno al sole, e la luna intorno alla terra, è perché lo spazio tende a incurvarsi in prossimità della materia; seguendo una curva, i pianeti scelgono dunque il percorso più diretto, dal quale, una volta in movimento, non possono più deviare. Io conosco le leggi chè regolano i loro moti, così come sono in grado di prevederne il comportamento; non sappiamo invece se nello spazio in cui essi si muovono esistano molecole o atomi - la nostra atmosfera non è che un sottile involucro che avvolge la terra -, ma possiamo supporre un ambiente diverso da quelli che conosciamo, non analizzabile nei suoi componenti, attraverso il quale, tuttavia, l'energia riesce a filtrare sotto forma di calore e di luce. Via via che il sole e i nostri compagni, i pianeti, si raffreddano, tendono, come la terra, a contrarsi, e, se questo processo continuerà, un giorno saranno anch'essi gelidi e morti come la luna che percorre incessantemente la sua breve orbita, simile a un calcinato frammento d'osso. Il sole, tuttavia, ancora resiste e, dal moto frenetico dei suoi atomi sprigiona immani quantità di energia della quale noi, abitanti della terra, siamo tributari, così poca
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