Linea d'ombra - anno VI - n. 25 - marzo 1988

STORIE/SCHREINIR "Potete tenervi tutto il denaro" disse il boscimano, "ma io voglio il barile di brandy. Appiccherò il fuoco alla casa in sei punti, perché un olandese bruciò viva mia madre in una capanna con tre bambini". il fiume con i salici che curvavano i loro rami sull'acqua; e la luna sovrastava tutto. In alto, contro il cielo notturno, le foglie appuntite degli alberi di kiepersol si delineavano chiaramente e le rocce e i salici gettavano ombre scure. Rabbrividì nel sonno, e quasi si svegliò. "Oh, non sono più là, sono qui", disse; si strinse più vicina alla roccia, la baciò e ritornò a dormire. D ovevano essere circa le tre, poiché la luna nel cielo aveva cominciato a tramontare verso occidente, quando si svegliò con un sussulto violento. Si mise a sedere e posò la mano sul cuore. "Che cosa può essere? Di certo un coniglio mi è passato di corsa fra i piedi e mi ha spaventata!" disse, e si voltò per coricarsi nuovamente, ma si rialzò subito. Fuori c'era l'inconfondibile crepitio di rovi che ardono nel fuoco. Strisciò fin sulla porta e scostò leggermente i rami con le dita. Un gran fuoco rosseggiava nell'oscurità ai piedi delle rocce. Un piccolo boscimano sedeva intento ad arrostire della carne sui carboni ardenti che erano stati sottratti alla fiamma. Sdraiato per terra c'era un inglese che indossava una giubba e avèva un viso duro e astioso. Su un sasso accanto a lui c'era Dirk, l'ottentotto, che affilava un coltello da caccia. Trattenne il respiro. Nemmeno un coniglio, in quegli anfratti rocciosi, stava così immobile. "Qui non mi troveranno mai", disse; e s'inginocchiò ad ascoltare ogni parola che dicevano. Riusciva a sentire tutto distintamente. "Potete tenervi tutto il denaro" disse il boscimano; "ma io voglio il barile di brandy. Appiccherò il fuoco alla casa in sei punti, perché un olandese una volta bruciò viva mia madre in una capanna con tre bambini". "Sei sicuro che non ci sia nessun altro alla fattoria?" chiese il manovale. "No, te l'ho ripetuto mille volte" rispose Dirk; "i due cafri si sono recati in città con il figlio, e le ragazze sono andate a ballare; sono rimasti solo il vecchio e le due donne". "Ma supponi", disse il manovale, "che lui tenga il fucile accanto al letto, e magari carico!". "È impossibile", disse Dirk. "Sta appeso nel corridoio assieme alle cartucce. Il vecchio non pensava certo a che cosa sarebbe potuto servire quando lo comprò! Vorrei solo che la bimbetta bianca fosse ancora là", aggiunse Dirk, "ma è morta annegata. Abbiamo rintracciato le sue orme in direzione del grande gorgo senza fondo". Lei ascoltava parola per parola, mentre quelli continuavano a chiacchierare. Più tardi, il piccolo boscimano che stava accucciato accanto al fuoco si rizzò di colpo, in ascolto. "Ah, cos'è?" chiese. Un boscimano è come un cane: ha un orecchio così fine che riescea'distinguereil passo di uno sciacalloda quellodi un dingo. "Non ho sentito niente" disse il manovale. "lo sì" disse l'ottentotto, "ma era solo un coniglio fra le rocce". "Macché coniglio, macché coniglio!" disse il boscimano; "guardate: cos'è quella cosa che si muove nell'ombra oltre quel punto?". "Niente, imbecille!" disse il manovale. "Finisci la tua carne, ché adesso dobbiamo partire". C'erano due strade per arrivare alla fattoria. Una attraversava l'aperta pianura ed era decisamente la più breve, ma si poteva essere visti a più di mezzo miglio di distanza. L'altra costeggiava la riva del fiume, dove c'erano rocce e fosse e salici in mezzo a cui nascondersi. Per quella via correva una piccola figura. · Il temporale aveva gonfiato il fiume sino all'orlo degli argini e i salici tuffavano i loro rami mezzo affogati nell'acqua. Quando fra questi si apriva un varco, lo si poteva veder scorrere rosso e torbido, carico di ceppi d'albero. Ma la figuretta continuava a correre, senza mai guardare, né pensare, ansimando, boccheggiando! Là, dove le rocce erano più fitte; là, dove la luna brillava sullo spazio aperto; là, dove i fichidindia si aggrovigliavano e le rocce gettavano ombre lunghe, correva senza fermarsi: le manine serrate in una morsa, il cuoricino palpitante, gli occhi sempre fissi avanti. Non mancava più molto ora: solo lo stretto sentiero fra le rocce e il fiume. Quando l'ebbe percorso sino in fondo si fermò per un istante. Davanti a lei stava la pianura con la fattoria rossa, così vicina che, se vi fossero state delle persone a passeggio là fuori, si sarebbero viste chiaramente alla luce della luna. Serrò i pugni e disse: "Sì, glielo dirò, glielo dirò! Sono quasi arrivata!". Corse avanti, ma poi esitò. Si riparò gli occhi dalla luce lunare e guardò: tra lei e la fattoria s'interponevano tre figure che si muovevano sui cespugli bassi. Alla luce splendente della luna si poteva vedere come avanzavano lenti e furtivi; il basso, quello con i vestiti chiari e quello in scuro. "Non posso più aiutarli ora!" gridò, e s'accasciò al suolo, con le manine giunte davanti a sé. 5 vegliati, svegliati!" disse la moglie del fattore; "sento un suono strano, come di uno che chiama, chiama e chiama!". L'uomo si alzò e andò alla finestra. "Lo sento anch'io" disse; "sicuramente c'è qualche sciacallo nell'ovile. Caricherò il fucilee andrò a dare un'occhiata". "A me non sembra il grido d'uno sciacallo" disse la donna; e, quando lui se ne fu andato, svegliò la figlia. "Vieni, andiamo ad accendere il fuoco, non riesco più a dormire" disse; "stanotte ho sentito una cosa strana. Tuo padre ha detto che era l'urlo d'uno sciacallo, ma uno sciacallo non emette quei suoni. Era una voce infantile che gridava: Padrone, padrone, svegliati!''. 45

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