Linea d'ombra - anno VI - n. 25 - marzo 1988

INCONTRI/HN JILLOUN Tornando a Creatura di sabbia, piuttosto che di dualità o sdoppiamento del personaggio bisognerebbe forse parlare di una moltiplicazione dei suoi volti, mentre nel secondo libro, Notte fatale, è il personaggio stesso a prendere laparola, e raccontare la sua storia a modo suo. È molto curiosa, questa dispersione, del personaggio nel primo volume, questa unità e identità rivendiéate nel secondo, credo sia anzi questo a dare al dittico la sua originalità. La prima idea, in fondo, è pur sempre quella di Cuore di tenebra di Conrad e di Citizen Kane di Welles . . Il procedimento alla Citizen Kane, sia in campo cinematografico che in campo letterario, mi ha sempre appassionato, mi ha segnato in profondità. La mia educazione culturale è avvenuta per il tramite dell'immagine e del cinema. Sono un grande consumatore di immagini, e questo nellamia scrittura si nota. I miei maestro sono Bufi.uel,Ozu, Fellini, Welles... anche se il film Citizen Kane - in rapporto al mio libro - mi ha ovviamente segnato in modo inconscio, perché prima d'ora non avevo mai pensato a questo possibileaccostamento. Ma c'è certamente un'influenza di questo tipo. Non solo di Citizen Kane, ma anche di Mister Arkadin, con quel tipo di inchiesta a più voci e a più opinioni o falsità. Perché questa è la vita, la vita è così. Magari sono il primo scrittore realista che non fa del realismo apparente, perché quel che c'è di peggio è il realismo, socialista o rivoluzionario o quel che si vuole. L'importante è un realismo che concordi con la complessità della vita e delle relazioni umane, è questo a poter esserequalcosa di nuovo. Io mi ritengo uno scrittore semplice nell'espressione, ma che dice cose complicate perché la vita è complicata, è tutt'altro che semplice, e il giorno in cui si capisce quanto i rapporti tra le persone siano complessi, nella vita quotidiana, quando ci si rende conto di questa estrema complessità non si può fare che una letteratura ... alla Borges... Nel secondo romanzo del tuo dittico c'è un contrasto piuttosto netto tra la parte del realismo e quella dell'affabulazione, della fantasia, mentre nel primo si va verso, appunto, Borges, che non a caso vi compare come cantore cieco che da la sua versione. Quando ho cominciato a scrivere questa storia non sapevo che ci sarebbe stata una continuazione, non l'avevo affatto previsto. E quando ho deciso di dare la parola alla protagonista, era evidente che dovevo dispormi ad ascoltarla, con la funzione di trasmetterne la parola. Il fantastico è meno evidente, ma è pur sempre presente. Dentro, però, una coerenza, mentre in Creatura di sabbia la coerenza sta nella dispersione, perché ogni voce narrante ha una sua visione, una sua concezione del personaggio e della storia. Attribuisco le differenze tra i due libri a nient'altro che al caso della scrittura, all'azzardo della scrittura. Qual è il tuo metodo di lavoro? Hai qualche "regola" precisa cui ti attieni? Non ho mai avuto l'ambizione di diventare scrittore. 30 Non c'era in me nessuna vocazione particolare per questo ruolo ambiguo, che comporta di lavorare nell'isolamento e di rendere poi pubblico ciò che si è fatto. La scrittura è una forma di impudicizia, che spesso ci tradisce. In che consiste il tradimento? Nell'evocare fantasmi e farli vivere come tali, buttandoli all'esterno. Tornano indietro malconci! I personaggi non sono oggetti teorici, sono esseri veri e propri, anche se prodotti da noi. Si crede che siano di carta, e invece no, sono esseri che esistono, che respirano, che hanno determinate esigenze... Non faccio piani preventivi, non so affatto come evolveranno, ho solo un'idea molto vaga in testa. Non ho idee sullo svolgimento della storia. Verso la metà di Creatura di sabbia non sapevo come avrei mandato avanti la storia. A volte sono i sogni ad aiutare. Mi sono fermato per un po' di mesi. In Italia, a un convegno su Camus, ho avuto l'idea: la storia si è fermata perché il narratore è morto. Mi sono trovato con una difficoltà che era però una sorta di nuova spinta. La storia viene ripresa e raccontata dai fedeli del narratore: ci sono alla fine quattro versioni contraddittorie e diverse della vita della protagonista. E il passaggio da Creatura di sabbia a Notte fatale? Apparso il romanzo, ci sono state delle presentazioni e c'era sempre qualcuno che si alzava per dire: "si resta frustrati, non si viene a sapere la vera storia di questa donna". Allora ho deciso di tagliar corto con questa frustrazione e raccontare la storia dal punto di vista della donna. Ma la storia vera non la sapevo, bisognava inventarla, bisognava far venire fuori la donna da sotto quella maschera d'uomo. Ho inventato il flashback della vecchiapiena di rughe, che torna sui passi del narratore e si mette a raccontare a sua volta. Non sapevo bene cosa avrebbe raccontato. Mi ha detto che il padre era morto, è cominciato così. C'è, nel libro (per esempio nella seconda parte, con l'episodio del villaggiodei bambini) uno spazio dell'utopia, ma colpisce che laprotagonista non trovi un qualche riferimento utopico nelle altre donne, che le altre donne del romanzo non siano mai solidali con lei, ma piuttosto nemiche ... Questo corrisponde a una tua visione della società araba e al ruolo che vi è attribuito alle donne? Nella società araba ci sono donne che si ribellano, ma che non hanno molto seguito. Il mio personaggio è molto marginale, non è una donna che s'incontra tutti i giorni per strada, è per questo che ha un rapporto violento con le altre donne, ce l'ha con loro per ciò che sono, ce l'ha con loro perché hanno accettato il loro status, di essere la seconda o terza moglie in un rapporto poligamico, di essere solo una fabbrica di bambini, ecc. Ce l'ha con la madre, con le sorelle, con tutte, ma ha il suo limite nell'essere eccezionale. Non volendo affrontare un discorso sociologico, mi permetto di scegliereper il mio romanzo un'eroina marginale, essendo convinto che la marginalità è il punto più illuminato per esprimere la realtà. Faccio un esempio: i libri che forse sono meglio riusciti a sensibilizzare i francesi sul problema dell'immigrazione non sono stati quelli

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