Linea d'ombra - anno VI - n. 24 - febbraio 1988

STORIE/WHARTON suo sguardo vagava dalle rovine che le stavano di fronte, al1'oblunga verde cavità del Foro, al fulgore ormai attenuato delle chiese, fin giù all'immensa mole del Colosseo. Improvvisamente le venne da pensare: 'Va bene credere che le nostre ragazze hanno chiuso con i sentimentalismi e i chiari di luna. Ma se Babs Ansley non è uscita per intrappolare quel giovane aviatore, quello che è marchese, allora io non capisco più nulla. E Jenny, accanto a lei, scompare. Anche questo lo so. Chissà se è per questo che a Grace Ansley piace tanto farle uscire insieme? La mia povera Jenny usata come pietra di paragone! ... ' Mrs Slade emise una risatina a stento percettibile che indusse tuttavia Mrs Ansley a posare il suo lavoro. ''Dicevi? ... " "lo ... oh, niente. Pensavo soltanto a quanto impegno la tua Babs mette in tutte le cose. Quel giovane Campolieri è uno dei migliori partiti di Roma. Non fare l'innocentina, mia cara: lo sai anche tu. E io mi domandavo, con tutto il rispetto, capisci ... mi domandavo come due personaggi equilibrati come te e Horace siate riusciti a produrre qualcuno così dinamico". E Mrs Slade uscì in un'altra risata, questa volta con una nota di asprezza. Le mani di Mrs Ansley posavano inerti sopra i ferri da calza; il suo sguardo era fisso sopra la frana immane di passioni e di splendori che giaceva ai suo piedi. Ma il suo piccolo profilo era pressoché inespressivo. "Credo che tu sopravvaluti Babs, mia cara", disse infine. Il tono di Mrs Slade si fece più sciolto: "No, non è vero, l'apprezzo invece, e forse t'invidio. Oh, mia figlia è un tesoro: se fossi inferma vorrei ... be', credo che preferirei essere affidata alle cure di Jenny. Ci devono essere dei momenti che... ma appunto! Avevo sempre desiderato una figliola brillante ... e non ho mai ben capito perché invece mi sia capitato un angelo." Mrs Ansley fece eco con un mormorio sommesso all'ilarità dell'amica. "Anche Babs è un angelo." "Certo, certo! Ma un angelo con le ali color dell'arcobaleno. Bene: a quest'ora loro passeggiano con i loro giovanotti in riva al mare, e noi ce ne stiamo sedute qui ... e ci lasciamo coinvolgere dal passato in modo un po' troppo acuto." M rs Ansley aveva ripreso a sferruzzare. Qualcuno avrebbe anche potuto immaginare (qualcuno che l'avesse conosciuta meno a fondo, pensava Mrs. Slade) che, anche per lei, troppi ricordi scaturissero dalle ombre ormai allungate delle auguste rovine. Ma no: lei era semplicemente assorbita dal suo lavoro. Quali motivi di preoccupazione poteva avere? Sapeva quasi per certo che Babs sarebbe tornata per annunciarle il suo findanzamento con quel pregevolissimo Campolieri. 'E si venderà la casa di New York, e verrà a stabilirsi a Roma vicino a loro senza mai dar fastidio ai figlioli... ha troppo tatto per questo. Ma avrà una cuoca eccellente 66 e la gente giusta per i bridge e i cocktail... e una vecchiaia pacifica e serena circondata dai nipotini.' Mrs Slade interruppe questo volo profetico con un moto di disgusto per se stessa. Nessuno al mondo meritava i suoi pensieri maligni meno di Grace Ansley. Non sarebbe proprio mai guarita da quel senso d'invidia nei suoi confronti? Forse aveva cominciato a nutrirlo troppi anni addietro. Si alzò e si appoggiò al parapetto per acquetare i suoi occhi turbati nella rasserenante magia dell'ora. Ma, invece di tranquillizzarla, il panorama sembrava accrescere la sua esasperazione. Spinse lo sguardo verso il Colosseo, il cui fianco dorato era già sommerso da un'ombra di porpora: al disopra, la curva del cielo era limpida come cristallo, senza più luce né colore. Era l'ora in cui pomeriggio e sera si fondono nel cielo aperto. Mrs Slade si volse e posò la mano sul braccio dell'amica con gesto così inatteso che Mrs Ansley levò confusa lo sguardo. "Il sole è tramontato. Non hai paura, cara?" "Paura? ... " "Della febbre romana o della polmonite? Ricordo quanto fosti ammalata quell'inverno. Da ragazza eri molto delicata di gola, non è vero?" "Oh, quassù si sta benissimo. Sotto, giù al Foro, il freddo scende improvviso, mortale ... ma qui no." "Eh, tu sei ben informata, si capisce, perché hai dovuto usare tanta prudenza ... " Mrs Slade si voltò di nuovo verso la balaustra. 'Devo fare ancora un piccolo sforzo per non odiarla', pensò. E disse ad alta voce: "Ogni volta che contemplo il Foro da quassù, mi torna alla mente la storia di quella tua prozia ... una prozia tremendamente cattiva, vero?" "Sì, la prozia Harriet. Quella di cui si diceva che una sera, dopo il tramonto, avesse mandato al Foro una sorella minore per farle cogliere un fiore che le mancava nell'album, un fiore che si apre di notte. Tutte le nostre nonne e le nostre prozie hanno tenuto un album di fiori disseccati." Mrs. Slade annuì. "In realtà l'aveva mandata perché erano innamorate tutt'e due dello stesso uomo ... " "Be', quella era una leggenda di famiglia. Si diceva che zia Harriet anni dopo l'avesse confessato. Comunque, la povera sorellina si buscò la malaria e ne morì. Quando eravamo ragazze, la mamma amava farci paura con il racconto di questa vicenda." "E tu mettesti paura a me, raccontandomela, quell'inverno che passammo qui da ragazze. Fu quell'inverno che mi fidanzai con Delphin." Una debole risatina venne da Mrs Ansley. "Ah, davvero? Ti ho proprio messo paura? Non mi pare che tu sia facile agli spaventi." "Non succede spesso, ma accadde quella volta. Non fu difficile spaventarmi perché ero troppo felice. Mi chiedo se sai che cosa questo significhi." "Lo so... lo so .... ", balbettò Mrs Ansley. "Ecco. Suppongo che quello sia stato il motivo per cui la

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