INCONTRI/BALLARD "È questo il mio timore: che tutto sia già successo, che niente di eccitante o nuovo o interessante possa accadere in futuro ... che il futuro non possa essere altro che un vasto, coni ormista quartiere residenziale dell'anima ... " Ci interessano anche le storie di criminali - cerchiamo di scovare quelli davvero dotati di immaginazione. E poi la storia delle guerre, dei disastri, degli assassinii di massa, dei campi di concentramento, eccetera, con tutti i particolari possibili - c'è un materiale vastissimo ... Sono d'accordo con voi - anch'io trovo molto interessante tutto quello che avete elencato. Naturalmente, il problema è avere accesso a questo genere di materiale. Io ora ho più di cinquant'anni, ma mi baso ancora, entro certi limiti, sul materiale che ho avuto modo di esaminare quando ero uno studente di medicina, tra il 1949 e il 1951, quando potevo attingere liberamente a tutti i testi della facoltà di medicina della Cambridge University. Mi baso ancora sul materiale, una specie di biblioteca della mente, che ho raccolto quando lavoravo per una rivista scientifica a Londra, alla fine degli anni '50 e agli inizi dei '60. Un mio caro amico, Christopher Evans - ora purtroppo deceduto - era un e§.P.erto di iqformatica. Lavorava nel settore dell'informatica del National Physical Laboratory, che si trova solo a dieci minuti di macchina da qui. Diventammo molto amici verso la metà degli anni '60. Avevamo un accordo che durò per anni. Lui era il direttore di un grande laboratorio di informatica e mi mandava il contenuto del suo cestino della carta straccia. Le carte arrivavano dentro grandi buste; circa una volta alla settimana la sua segretaria mi mandava opuscoli scientifici, ri- . viste, bollettini, stampati di cui nessuno si serviva più ... ogni sorta di scarti di laboratorio. Stavano ideando programmi da usare nelle diagnosi mediche: quelle macchine diagnostiche con i pazienti che parlano al medico e il medico alla macchina. Affascinanti. Dal punto di vista del linguaggio, quei primi, rozzi tentativi di ideare i programmi erano davvero straordinari. Comunque, una volta alla settimana arrivava questa enorme busta, piena di carta straccia. Ed era una miniera d'oro - senza scherzi! È impossibile esagerare nel descrivere quanto fossero eccitanti quegli strani spaccati dal mondo della comunicazione: psicopatologia, psicologia sperimentale applicata - tutta roba che, messa insieme, forniva una specie di meraviglioso concime del quale si cibava la mia immaginazione. Quando il mio amico morì tutto questo ebbe fine, e non ho problemi ad ammettere che sento molto la sua mancanza. Il canale dell'informazione Quello che spero produca la rivoluzione dei computer e della televisione è un canale di informazione scientifica per il quale basti schiacciare un bottone e... voglio un flusso di informazione molto più ricco di quello che posso avere ora - voglio sapere tutto di tutto! Per esempio, voglio sapere qual era la lista passeggeri di quel DC-10 che si è schiantato vicino a Malaga due settimane fa; voglio sapere qual è l'ultima vernice per automobili che la divisione Pontiac della generai Motors usa adesso; voglio avere dettagli precisi, informazioni dettagliate su tutto! Voglio sapere cosa mangiava a colazione Charles Manson - tutto! È molto difficile avere questo genere di informazioni - è un problema di accesso. Il paradosso è che abbiamo questo enorme flusso di comunicazioni - comunicazioni via satellite, TV via cavo, video e tutto il resto, eppure le informazioni reali che vengono trasmesse sono sempre meno. Si riesce ad avere solo l'ennesima replica de Il presagio o Lo squalo. lo preferirei vedere un documentario davvero forte sugli squali, un documentario di due ore, che guardare Lo squalo. Senza tagli - non il tipo di documentario destinato al pubblico televisivo di prima serata, ma il tipo di documentario destinato a un congresso di biologi. È questo il tipo di informazione cui si vorrebbe avere accesso, ma - il problema è proprio l'accesso. (... ) Ferite da Incidente Ora vi mostro l'altro libro che è la mia "bibbia", un libro incredibile, che vi raccomando di procurarvi: Feriteda incidente. È un testo di medicina sulle ferite da incidente - un libro che bisogna assolutamente avere. Ho dovuto scrivere negli Stati Uniti per procurarmelo. È il massimo - tutti quei confronti tra ferite facciali da capotamento, confronti tra Buick del '52 o del '55 - connessioni bizzarre. In realtà lo si può leggere senza sentirsi in alcun modo morbosi; allo stesso modo in cui si può leggere il rapporto Warren. Perché si ha a che fare con entità fondamentali come la propria muscolatura, il tipo di reazione altamente convenzionale al proprio corpo, la propria collocazione nello spazio e nel tempo, tutte cose che si danno per scontate ... e che in realtà sono completamente arbitrarie. Il fatto che siamo fatti come siamo è totalmente arbitrario - è un fatto che diamo per scontato. Una cosa come un incidente di macchina con le conseguenti ferite a, diciamo, la faccia, non dovrebbe essere oggetto di attrazione morbosa; e non è vero nemmeno il contrario, che chiunque dimostri interesse per queste cose sia chiaramente un pervertito. Bisognerebbe avere nei confronti di questo materiale lo stesso approccio che, diciamo, un ingegnere ha per le deformazioni da stress che subisce la coda di un aereo - un fatto che bisogna prendere in considerazione per evitare che l'aereo possa schiantarsi. Il corpo umano può schiantarsi, quindi cerchiamo di guardarlo con occhi nuovi. Testi come questo sono un nuovo modo di guardare all'essere umano, una cosa molto difficile da fare. E l'accesso a libri del genere non è facile. Intanto di solito non si è nemmeno a conoscenza della loro esistenza ... Quel libro ha avuto una grande importanza nella stesura del mio romanzo Crash - non voglio dire che senza di esso Crash sarebbe stato un libro sostanzialmente diverso, ma mi" è stato utilissimo come<locumentazione, per creare un substrato di realtà. Senza quel libro Crash sarebbe stato un'opera di fantasia e basta. Ferite da incidente e Il rapporto della commissione Warren sono le mie due "bibbie". Storia editoriale La mia storia editoriale negli Stati Uniti è un vero disastro. 47
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==