tivo. Inoltre, trasformando i miei personaggi in animali ho realizzato un certo distacco dalla materia. In una prima versione della storia avevo rappresentato i miei genitori come erano, ma subito la vicenda aveva preso un aspetto troppo sentimentale. Il fornetto è un linguaggio di segni e l'uso di visi mascherati che nascondono la gente reale fa sì che la metafora sia più efficace. E aggiunge alla storia un'enfasi impossibile da ottenere altrimenti. Se in Italia Maus uscirà in volume quest'anno, in America è già stato pubblicato da Pantheon nell'86 ed è stato un successo di dimensioni sorprendenti, per un fumetto del genere: più di 50.000 copie vendute nel primo mese e mezzo. Maus non è un prodotto della controcultura degli anni sessanta. Non c'è alcuna ragione perché non debba interessare un pubblico più vasto" dice a questo proposito Jules Feiffer. E questo nonostante che non sia tutto sommato un libro in linea con le coordinate culturali della comunità ebraica americana. Nella comunità ebraica ho avuto assimilabili a quelle che suscitò Philip Roth quando pubblicò il suo Lamento di Portnoy, che fu molto criticato per come rappresentava gli ebrei. In effetti, Maus è un libro dai riverberi molteplici, anche sociali e politici. Secondo Bernard Riley, "gli sforzi congiunti di Art Spiegelman e altri nuovi disegnatorifiniranno per cambiare la satira politica nel nostro tempo". Chiedo a Spiegelman se è d'accordo con questa affermazione. In America la consapevolezza della satira politica è molto più scarsa che altrove. Non so dire se noi stiamo cambiando la satira politica o se piuttosto non stiamo solo mantenendo forse una continuità nella coscienza politica della gente. Se hai sensibilità per le dinamiche sotterranee della situazione in cui vivi ne fai inevitabilmente un commento, e suppongo BibliotecaGino Bianco INCONTRI/SPIEGELMAN che questo possa chiamarsi satira. Secondo Bill Blackbeard, direttore della Academy of Comie Art di San Francisco (cito nuovamente da Tucker) "i fumetti vengono letti di solito da un pubblico che vuole soltanto eccitarsi e divertirsi. È un pubblico che non intende leggere per fini seri. L'opera di Spiegelman è una sfida difficile a queste posizioni mentali". Riley dice invece che "Spiegelman porta il fumetto underground su di un terreno nuovo, trasformandolo in una specie di psico-storia, con spunti autobiografici di alto livello letterario e di minuziosa osservazione." Il disegno di Maus è schematico e disadorno. I personaggi vengono delineati con pochi segni e ombreggiati con un tratteggio elementare. Spiegelman dice che la parte grafica di Maus è semplice per una scelta precisa: Vedere queste paginette di disegni simili a rozzi scarabocchi veloci può rendere verosimile l'idea che noi ci siamo trovati per le mani il diario di una certa persona, e che ora ne pubblichiamo dei fac-simili. 55
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