Pionieri del west (foto di A.J. Russe/I}. In basso disegni di Nissenson, dal suo romanzo. a caccia di cervi, non ne ho ucciso nessuno ma volevo sapere che effetto faceva. Ho bevuto il liquore fatto in casa, ho assaggiato il cibo, ho imparato anche a cuocerlo. Ho cercato insomma di imparare il più possibile, di immedesimarmi in questa ricerca affascinante sul passato americano. Ma più precisamente ha seguito un indirizzo storico particolare? Mi riferisco alla teoria della frontiera. No. Non ho proceduto da nessuna teorizzazione. Ero conscio dell'importanza che la frontiera ha avuto nella formazione della mentalità americana. Sono al corrente del dibattito storico che tuttora si svolge nelle università, ma non è questo che mi interessava. Mi interessavano i dettagli specifici di quella esperienza. Lei definisce se stesso "un ateo militante, ma uno che è ossessionato dall'esperienza religiosa". Ritengo che tuttora questo sia l'aspetto fondamentale della sua narrativa. Colpisce il fatto che il suo protagonista Thomas Keene diventi ateo, ma che le sue riflessioni siano sempre di carattere religioso - compaiono il simbolo del serpente e innumerevoli riferimenti alla Bibbia. Thomas poi è spesso ubriaco, in particolare nel periodo che precede il Natale - quasi non sopporti l'idea di pensare al Cristo e alla redenzione. Mi pare che questo sia il più disperato dei suoi libri. Sì, lo penso anch'io. Questa considerazione sullo stato di ubriachezza di Thomas, prima delle festività natalizie, è senz'altro corretta. L'ho fatto deliberatamente. Ho infatti osservato che spesso alcuni amici cristiani diventano particolarmente depressi vicino a Natale. Anch'io d'altra parte, prima del Capodanno ebraico e del digiuno del Kippur sono piuttosto giù di morale. Penso che non si tratti i religiosità, ma piuttosto che uno in questi momenti sente la mancanza della famiglia, delle grandi riunioni conviviali in occasione delle festività. Questo crea un senso di tensione nella gente. Anche perché uno si sente quasi obbligato ad essere felice quando è festa, e se non lo è si sente ancora peggio. E Thomas non è più capace di affrontare da sobrio le celebrazioni per la nascita di Cristo, in cui non crede più. È vero che mi dichiaro ateo, ma sono anche una persona che ha bisogno di credere in qualcosa. Ed io credo nelle stesse cose in cui Tom crede. Credo nell'amore, la famiglia e l'amicizia. Credo anche nella mia arte. Tutto ciò ha sostituito in me la religione. Tom pure crede nella famiglia - sposa Fanny - e nei figli - oltre ai propri ne adotta uno -, e naturalmente crede nella sua mente creativa, nel suo lavoro, nella sua arte. Ed anche se il libro è buio e disperato, trovo che ci sia un barlume di speranza, ma non è l'attesa di un evento soprannaturale, è la speranza che gli esseri umani hanno attraverso l'amore, il lavoro. Recentemente ha parlato con Henry Roth, che si dichiara come lei ateo fin da giovanissimo, ma il cui libro Chiamalo soQno è profondamente religioso. E il misticismo invade ibliotecaGino Bianco INCONTRI/NISSENSON il suo libro proprio come L'albero della vita. Ho letto e molto apprezzato il libro di Roth, penso che sia davvero un grande romanzo. Sospetto che le radici del misticismo siano da cercare nella psicologia umana piuttosto che nel rapporto con Dio. Il misticismo riguarda piuttosto i ricordi lontani della prima infanzia, di quando ancora non parlavamo. Memorie che tutti gli esseri umani hanno avuto - l'unione di se stessi con la madre. Freud dice che sono le nostre esperienze infantili che ci formano: il ricordo, profondamente nascosto, del tempo in cui eravamo vicini al seno materno, quando ancora non distinguevamo la separazione tra il nostro corpo, il suo e l'universo. Gradualmente avviene poi la separazione dalla madre, dal nostro primo universo. E penso che sia proprio questo senso di unità, provato nel periodo preverbale, questa estasi nell'abbraccio e nelle carezze dell'adulto, che giace dietro l'esperienza mistica. Non si tratta quindi a mio parere di un'esperienza religiosa, ma essenzialmente psicologica. L'artista ha la capacità di ricordare queste emozioni, di mantenerle vive e di trasmetterle. Non è una riflessione intellettuale sofisticata, e forse può essere espressa anche in metafora religiosa. E la corporalità, nel suo libro? È anch'esso un aspetto importante del romanzo. Diciamo una specie di controparte alla spiritualità di cui parlavamo prima. La sessualità è ovviamente parte intrinseca del nostro essere. L'evoluzione ci insegna che lo scopo dello sviluppo della specie - ammesso che ce ne sia uno - è riprodursi e morire. Charles Darwin diceva che ogni specie vivente, ogni individuo di questa specie massimalizza le sue potenzialità riproducendosi. Senza la sessualità e la riproduzione non possono esistere forme di vita superiore. Un'altra grande scoperta di Freud è che il sesso forma l'essenza stessa dell'uomo, fin dalla più tenera infanzia. Chiunque sa quanto profondamente sensuale sia un bambino. Se lo si tocca, se lo si accarezza, egli reagisce e risponde con una specie di estasi dei sensi, in modo meraviglioso. Tutto il suo corpo è sensibile al tatto, all'olfatto, al sentire, perché si tratta soprattutto di feeling. Un uomo tremendo, un grande genio, purtroppo antisemita e fascista, Celine, disse una volta, citando un biologo di cui non ricordo il nome, che se si stimola una ameba, la forma più elementare di essere vivente che conosciamo, essa reagisce, si arriccia, si muove. Celine diceva che è la sensibilità che distingue l'essere umano, non l'intelletto. Questa sensibilità è in sostanza la sessualità attraverso cui rispondiamo fisicamente a uno stimolo. Una delle gioie più grandi della vita è amare. Come nella tradizione ebraica anch'io credo che non esista l'amore senza sesso. La comunione di un uomo e di una donna si esprime in modo sublime attraverso la sensualità. Uno dei precetti del venerdì sera presso gli ebrei è quello di fare l'amore con la propria moglie. È un modo di esprimere l'idea cabalistica e mistica dell'unione di Dio con la Shechinà(2). Quello che è interessante e spaventoso allo stesso tempo è 39
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