Linea d'ombra - anno V - n. 22 - dicembre 1987

INCONTRI/SWln Vorrei cominciare con una sorta di luogo comune che si è creato sul Paese dell'acqua, e cioè che si tratti di un romanzo storico. In realtà, nel corso della narrazione, si sviluppa un'analogia fra il lavoro dello storico e quello del romanziere, così che allafine storia e romanzo sembrano quasi la stessa cosa. Sei d'accordo su questo? Non sono sicurò che esista un'analogia tra lo storico e il romanziere. Tom Crick è un insegnante di storia, non uno storico, il che è diverso. L'insegnante di storia scopre che esistono delle analogie fra il processo attraverso cui si fa la storia e il modo in cui si compone un romanzo, si raccontano delle storie. Verso la fine del romanzo egli tende tuttavia a credere di più nel romanzo in quanto altro dalla storia. Tom, l'insegnante, è assalito da ogni sorta di dubbio sul valore della storia come disciplina, giungendo a credere di più nel potere della narrazione, È per questo motivo che interrompe le sue lezioni e anziché insegnare la Rivoluzione Francese, racconta delle storie su di sè e sul suo passato. Il romanzo è solo un modo di trattare il passato, di venire a patti con esso: la storia è un altro. Credo molto fermamente come narratore che una delle funzioni fondamentali della narrativa sia quella di confrontarsi con il passato e mediare la relazione tra passato e presente. Si può scrivere delle cose solo dopo che sono accadute ... ... come romanziere però sipuò far sì che le cose accadano. Come romanziere si può inventare. Stiamo parlando solo di un aspetto della narrativa. Certamente esistono delle connessioni fra storia e romanzo ma esiterei a dire che il lavoro dello storico sia parallelo a quello del romanziere. Non penso sia così perché lo storico non è mai stato così libero di creare, anche se talvolta si trova a dover "inventare" perché non è in possesso di tutti i fatti. Quanto a me, preferisco essere un romanziere piuttosto che uno storico o un irisegnante di storia. Una tendenza recente della storiografia, affermatasi negli ultimi anni, sostiene che la storia è, principalmente, narrazione e costruzione letteraria con una sua specificità testuale. Ne/l'elaborare l'idea della storia nel Paese dell'acqua eri a conoscenza di questa problematica? Ne sapevo qualcosa, ma non molto. L'unica risposta che ho avuto in sede storica è stato un articolo sulla rivista "History Today". In un certo senso mi aspettavo di più. Non avevo certo scritto il libro perché gli storici reagissero ma, dato l'argomento, mi aspettavo una risposta maggiore. D'altra parte sebbene la storia sia il tema principale del romanzo non direi che la storia mi interessi in maniera particolare. C'è solo un elemento che assimila il lavoro dello storico a quello del romanziere: ambedue partono da fatti e informazioni che devono· organizzare in modo da avere un certo effetto sul lettore. Sebbene nella mia prima domanda abbiaparlato del Paese dell'acqua come un romanzo storico non è in questo senso .. liotecaGino Bianco Graham Swlft In una foto di Orsolya Drozdik. che io l'ho letto. Credo in effetti che il tema principale del Paese dell'acqua sia la narratività e i suoi modi d'essere. Sì, sono d'accordo. Per me Tom è sì un insegnante di storia ma anche laproiezione del romanziere che lotta con il suo materiale, alle prese con un romanzo che è un miscuglio di realtà e finzione. I due fratelli mi sono apparsi come figure complementari: Dick rappresenta il lato estetico/oscuro e Tom quello razionale/illuminato del romanziere-come-eroe. Si può considerare Il paese dell'acqua come un romanzo consapevolmente riflessivo? Consideriamo un punto per volta. L'interpretazione di Tom come storico e al tempo stesso come romanziere è perfettamente legittima. Posso accettarla, anche se non ho scritto il romanzo consapevolmente in questo senso. Capisco però come il lettore possa avvertire qualche analogia fra lui e il romanziere. Quanto a Tom-ragazzo e Dick, essi rappresentano, in un certo senso, aspetti diversi della natura umana, sono due metà o un personaggio composito. Ma, quando scrivo, questi discorsi non mi interessano. Mentre scrivo sento che sto reagendo a cose più immediate e spero che nel lettore possano evocare cose più profonde. La situazione dei due fratelli mi è apparsa in questi termini: uno è intelligente, l'altro non lo è; ho voluto mostrare come siano cresciuti insieme, e come Dick, sebbene meno intelligente, abbia una_sua strana forza su cui Tom si appoggia, così che l'uno dipende dall'altro. Ciò che mi interessa è il senso psicologico immediato più che le grandi idee che i personaggi possono rappresentare. Essi esistono. Io conto solo sulla loro esistenza. Non penso di dover spiegare nulla. Altri sono liberi di interpretare. Qual è il background letterariodel Paese dell'acqua? Molte recen~ioni lo IJanno collegato ad una tradizione di romanzi locali e regionali quali quelli di George Eliot, di Hardy, o di Dickens. Lo hanno anche paragonato a Faulkner o a Ford Madox Ford. Quali sono stati gli autori importanti nella tua formazione letteraria? Sì è vero, alcuni critici hanno risposto in questo modo al romanzo perché gran parte di esso è ambientato in una particolare zona del paese, ma non mi pare che questo sia rilevante rispetto al libro. Ciò che intendevo fare era prendere una regione che per la peculiarità del suo paesaggio è una sorta di paese straniero all'interno del mio paese e che per questo possiede una specie di valenza universale. Trovo quindi che la discussione sul regionalismo sia fuori luogo, e se prendiamo uno degli autori che hai menzionato, ad esempio Faulkner, il motivo della sua grandezza sta proprio nella sua capacità di avere espresso significati universali attraverso racconti strettamente legati a una regione particolare, a un territorio particolare degli Stati Uniti. Facciamola finita con i localismi e i provincialismi. Quanto agli autori che mi hanno influenzato, e devo presumere che non ti riferisci solo al Paese dell'acqua, sono stati probabilmente molti. Non è sempre facile capire chi ci ha

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