Linea d'ombra - anno V - n. 21 - novembre 1987

STRADEPERL' A''RAGIONECRITICA'' Giulio Ferroni Giustamente insoddisfatti della condizione della critica letteraria in Italia, impazienti in modi più o meno espliciti della sua "depressione" e dell'ambiguità di certi tentativi di superarla, gli autori dei tre saggi raccolti nel volume La ragione critica. Prospettive nello studio della letteratura (Einaudi, pp. 145, L. 9.000) evitano comunque una troppo radicale "critica della ragione critica": si propongono invece di prendere le misure di tre orizzonti essenziali per l'esercizio della critica stessa, e cioè Interpretazione e teoria della letteratura (Costanzo Di Girolamo), La critica come saggistica (Alfonso Berardinelli), La questione della storia letteraria (Franco Brioschi). Su questi tre orizzonti il confronto con la "depressa" situazione attuale si converte in ricerca di prospettive credibili sia per l'esercizio della critica che per lo "studio della letteratura": al di là dell'insoddisfazione e dell'impazienza si fa strada una via propositiva, disposta a tener conto anche di alcuni "aspetti largamente positivi" di quella insoddisfacente situazione. li punto comune attorno a cui ruotano le "prospettive" dei tre autori è !"eteronomia del testo", il rifiuto di ogni chiusura della letteratura in spazi limitati e asettici, in "specificità" cautelose e autosufficienti: tra tutti gli obiettivi polemici resta così in primo piano (come in precedenti interventi dei tre autori) l'universo strutturalistico e formalistico, con tutte le sue trascorse aspirazioni a una "scienza" della letteratura basata su rigide applicazioni di modelli ricavati dalla linguistica. Contro le consumate sirene dell'autoreferenzialità, La ragione critica chiede una rinnovata tensione verso il "contesto" e verso il "pubblico", verso le molteplici relazioni esterne al testo. li critico si riconoscerà per la sua sollecitudine verso il pubblico: egli dovrà istituire dei rapporti adeguati tra il proprio discorso critico e il suo pubblico, e dovrà nello stesso tempo dare uno spazio centrale, nella sua riflessione e nel suo lavoro, ai fili che legano al pubblico ogni opera letteraria. In questo fascio di rapporti sono evidentemente sul tappeto i problemi, tra loro intrecciati, dell'interpretazione, della lettura, della ricezione: ed è inevitabile il confronto con le prospettive teoriche che più si sono fatte strada negli ultimi anni, quelle dell'estetica della ricezione e dell'ermeneutica. Gli interventi di Di Girolamo e di Brioschi danno un conveniente spazio a questo confronto con l'estetica della ricezione e con l'ermeneutica, ma con molta misura e cautela, come in posizione di attesa verso loro sviluppi futuri, ancora più sottoscrivibili e praticabili degli attuali: mentre forte è la loro diffidenza verso tutti gli sviluppi "post-moderni" ed estremistici del pensiero ermeneutico. Alla proliferazione incontrollata del "fraintendimento", Di Girolamo oppone una salda saggezza pragmatica e storica, coltivata nel1' esercizio della filologia e nello studio della retorica: nel suo intervento una risposta ai problemi posti dall'interpretazione e dal rapporto della letteratura con ciò che a essa è esterno sembra data proprio dalla filologia e dalla retorica, come discipline pragmatiche, legate al processo storico in cui ogni testo si incardina (la filologia mostra materialmente la non autosufficienza di qualunque testo, ricostruentione il tortuoso movimento nella tradizione; la retorica fornisce un modello costruttivo e interpretativo legato direttamente alla funzione e alla circolazione pubblica della letteratura). La natura tutta "storica" dell'istituzione letteraria, la negazione di una specificità soprastorica dello stesso concetto di letteratura, sono al centro dell'intervento di Brioschi, che Ìega la possibilità della storia letteraria alla ricostruzione del valore di esempio che l'opera (termine che, come già in altre circostanze Brioschi preferisce a quello di testo) assume nei confronti di un pubblico, di una comunità interpretativa che si muove in un sistema di relazioni e di '6ibliotecaGino Bianco convenzioni. Funzionando come esempio, l'opera produce uno scambio argomentativo e persuasivo (secondo il modello dell'argomentazione costruito dalla teoria perelmaniana): e ogni criterio di valore in proposito deve appoggiarsi sul consenso della comunità interpretativa. In conseguenza anche la critica e la storia letteraria si pongono come procedimenti di "persuasione" e trovano la loro verifica nel rapporto con la comunità interpretativa. La varietà storica delle istituzioni letterarie, la "pluralità di significazioni che alla letteratura è stata affidata nel tempo", l'apertura estrema dei contesti e delle situazioni di relazione, non rendono possibile nessuna storia letteraria monodirezionale, poggiante su parametri assoluti, ma invitano piuttosto a "narrare tante storie, anche letterarie, quanti sono i modi di essere della storia, anche non letteraria" (p. 128). L'unico controllo possibile sarà costituito dalla "verifica della persuasione''. Questo movimento di "apertura" sembrerebbe aspirare a risolvere la nozione di letteratura nei valori istituzionali e convenzionali elaborati volta per volta dalle diverse comunità storiche: e forse il compito più urgente di quella a cui Brioschi tiene di piu tra le "tante storie" proposte sarà proprio di ricostruire una articolata fenomenologia dei valori istituzionali intorno a cui si sono addensate le pratiche che in qualche modo somigliano a quella che noi chiamiamo ancora "letteratura". Ma intanto Brioschi non può evitare di sovrapporre a questa fenomenologia futura una sua nozione già organizzata di letteratura, una sua immagine globale, per quanto aperta al più ampio movimento delle trasformazioni storiche, dei processi comuni ad ogni istituzione letteraria. Pur rifiutando ogni nozione "scientifica" chiusa della letteratura, Brioschi ci offre una sua teoria della letteratura, legata a ben definiti punti di vista contemporanei, che alla fine rischia di sovrapporsi alla relatività storica delle "istituzioni" letterarie, proiettando su di esse e sul loro passato l'ombra teorica del presente. E nozioni come quelle di esempio e di comunità interpretativa o come quella di riuso (attraverso la quale Brioschi definisce la specificità delle opere letterarie, continuamente reimpiegate e ritrasmesse nella circolazione ·sociale) non sono già delle proiezioni teoriche legate al livello delle "istituzioni" contemporanee, a certi aspetti del loro funzionamento? Queste nozioni richiamano, d'altra parte, altre obiezioni, che possono rivolgersi anche a certi nodi più generali dell'ermeneutica e della teoria della ricezione (e che riguardano anche l'intervento di Di Girolamo). Si può in primo luogo fare il caso di quelle opere letterarie che sfuggono alla funzione di "esempio", che, per la loro struttura interna, per le loro_tensioni irrisolte, ribaltano e distruggono la stessa funzione di esempioche certe società pretendono di imporre; e non è facile vedere che molti usi "esemplari" delle opere più svariate si danno al prezzo di una loro riduzione a feticci, nel gioco di una tortuosa violenza interpretativa? E siamo poi così sicuri che in ogni tipo di società la letteratura (o chi per lei) sia stata indirizzata a una funzione di "riuso"? non si possono individuare società con modelli di comunicazione e di fruizione di tipo del tutto diverso? Quanto al concetto di comunità interpretativa, esso rischia di occultare la natura conflittuale dei rapporti che si danno all'interno di qualsiasi comunità e tra comunità (interpretative e non) diverse e opposte: far risalire la verifica del valore di un'opera (o di un intervento critico) al "consenso della comunità interpretativa" può portare .;1 sancire e a far propri i criteri dei gruppi sociali volta per volta dominanti o emergenti; può far ricacciare nella notte della storia gran parte delle opere e dei discorsi "perdenti" o senza base sociale identificabile; soprattutto può far trascurare in numerosissime opere gli scatti di opposizione, gli scontri, i dissensi verso le stesse comunità a cui si rivolgono.

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