STORIE/AT%ENI - Non hai risposto alle mie domande, signore ... -. - È un segreto. Tu, però, sembri un ragazzo onesto. Anche se non è detto, l'apparenza inganna e potresti guastarti più tardi, a contatto con le mele marce. Io sono vecchio, e benché sia compito dei vecchi trasmettere la saggezza appresa in anni di esperienza, nessuno di questi sbruffoni mi ha mai interrogato. Hanno preferito seguire fantasie bislacche, piuttosto che invitarmi a spiegar loro la verità. Vanitosi e stu-" pidi ... Io cercavo erbaluzza quando ancora molti di loro, e tu stesso, non eravate neanche nati -. - Cercherò di non guastarmi, signore. Ancora non hai risposto alle mie domande ... -. - E sia. Ti svelerò il segreto. Una manciata di erbaluzza rende inesauribile l'oro di qualunque baule. Solleverai il coperchio, ci getterai erbaluzza, e prenderai oro a sacchi e badili, spenderai nei vicoli e nei palazzi, pagherai donne e mercanti, e il giorno successivo il baule sarà pieno, come non l'avessi mai vuotato. Questa è la magia dell'erbaluzza. Se qualcuno dovesse raccontarti che sveglia i morti, non crederci. Solo Dio può tanto-. - Ti ringrazio, signore. Perdona la curiosità che mi spinge a un'altra domanda: perché sedete tutti quanti sotto gli alberi, con gli occhi fissi al cielo e i fazzoletti in mano?-. - La tua ignoranza supera ogni limite, ragazzo! Non conosci le leggi del rito, i rudimenti dell'arte! La prima legge afferma: chiudi il nido del picchio col gomorroi-. - Cos'è il gomorroi, signore?- - Non conosci neanche il gomorroi! Ma da dove vieni? - Da un paese lontano, signore-. - Guardalo, allora - e il vecchio indica un disco di metallo dorato che splende al sole dal nido di un picchio. Luccichii e barbagli, tutto attorno, rivelano cento e cento gomorroi, in ogni albero. - Il picchio teme il gomorroi. Scappa appena lo vede, e vola a cercare erbaluzza. Solo il picchio la distingue, fra tante erbe differenti. Strappa trentasette fili, e torna. Davanti al nido vola in segno di croce e stringe forte l'erbaluzza nel becco. La magia si avvera, e il gomorroi sparisce. È così: l'erbaluzza fa sparire il gomorroi nel nulla. La gioia del picchio è grande e apre il becco per cantare. Bisogna stendere il fazzoletto al momento giusto, non un attimo prima né uno dopo, e chiuderlo in un baleno. La terza legge afferma: più in fretta chiudi il fazzoletto, meno erbaluzza volerà nel vento. Si fa così, guarda-. Il vecchio comincia a saltellare, seguendo il volo di un picchio immaginario, ansimando e stendendo il fazzoletto ora a destra ora a sinistra, e più in alto o più in basso, e chiudendolo con gesti veloci da mago illusionista. E si allontana, trascinato dalla finzione dell'inseguimento, e contagia frenesia agli altri cercatori. Cominciano tutti quanti a saltellare dietro picchi inesistenti. Sbandierano i fazzoletti in una danza muta. - Grazie, signore -, urla Luisu, e riprende il cammino fra alberi, profumi e danzatori. La strada è terra scura. Più tardi si copre di ciottoli neri. Nel paese non c'è un anima, non si sente una voce, e si · liotecaGino Bianco muove soltanto un volo di corvi attorno al campanile. Vicoli e cortili aperti echeggiano gli zoccoli sui ciottoli. Araj si ferma davanti all'angolo scuro fra due case. - Come avesse sentito profumo d'acqua - pensa Luisu - Una fontana qua dentro? - e protegge gli occhi dai riflessi del sole sull'intonaco bianco delle case, con la mano aperta. Scruta l'angolo d'ombra, che rivela un sentiero ostruito da un uomo sdraiato e coperto da un'armatura di botti, botticelle e borracce, e con due collane di bicchieri di ferro attorno al collo. - Hai acqua in quelle botti, signore? -. - È acqua - risponde quello con voce roca. - Puoi darmene un sorso? -. - Posso dartene un bicchiere, un secchio, una botte da venti o da quaranta, ma non un sorso: che misura è?-. - Un bicchiere per me e un secchio per il cavallo basteranno, grazie -. L'uomo non si muove. Non tocca i bicchieri né riempie alcun secchio. Luisu aspetta, e il tempo passa. - L'acqua che hai promesso, signore ... -. - Prima il danaro, ragazzo. Cinque centesimi per il bicchiere e mezzo soldo per il secchio -. - Danaro? In questo paese non è possibile bere senza pagare? -. - La fontana è più avanti, lungo la strada. Non è lontana e l'acqua è la stessa delle mie botti -. - C'è qualcuno co•sì tonto da comprare la tua acqua quando può averla più fresca, senza sapore di botte e senza pagare mezzo soldo? -. - Hai fatto una domanda stupida. Se esiste un venditore d'acqua esistono certamente comprato"ri d'acqua, e non è detto che siano più tonti degli altri. Se aspetterai fino a sera capirai perché. I cercatori di erbaluzza torneranno tutti assieme, al tramonto, e correranno alla fontana con le brocche, si ammasseranno, si faranno largo a gomitate e spintoni, urleranno come dannati, e uno impugnerà una leppa, un altro un bastone. Correrà il sangue, come ogni sera, perché a molti non piace farsi scavalcare, calpestare e minacciare dall'impazienza altrui. I più furbi compreranno la mia acqua, risparmiando salute e tempo. Saranno i primi ad addormentarsi e domani si sveglieranno all'alba, ora ideale per l'erbaluzza -. - Da quanto tempo gli vendi la tua acqua? -. - Da trent'anni -. - E hanno sempre cercato erbaluzza? - Da prima che io nascessi -. - Qualcuno l'ha trovata? -. - Mai nessuno -. - Perché?-. - Ho ascoltato i racconti dei delusi, e ne ho tratto una conclusione: il picchio fugge appena vede il gomorroi, e cerca un nuovo albero dove fare il nido. Un cercatore lo segue e prepara il gomorroi. È una catena senza fine. Mai nessun picchio cerca erbaluzza. Non so se l'abbiano mai cercata, nella notte
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