Linea d'ombra - anno V - n. 21 - novembre 1987

conoscenza pone in discussione le scopcrt.: prcccd.:nti. Sarebbe quindi più preciso parlare di interpretazioni, e non di conoscenza. Eppure la tecnologia, i mezzi di riproduzione e di comunicazione tecnologici stanno condizionando sempre più il nostro modo di vivere. La funzione sociale della scienza non può non essere considerata anche da questo punto di vista. La tecnologia ha inquinato la nostra vita. la televisione ha significato la morte dello spirito. Ci si dovrebbe chiedere cosa sia in realtà la tecnica. Prima della invenzione del treno, ci si muoveva ancora come si muovevano i Romani. Il grande salto di qualità nella ricerca tecnico-scientifica è venuto dopo. Prima la tecnica era strettamente empirica. Per fare il muratore non si aveva bisogno di conoscere tutte le leggi della fisica statica. Per inventare una macchina, è diventato indispensabile conoscere il funzionamento e l'applicazione dell'elettricità. Non è possibile non conoscere la fisica. Questo significa che col tempo la tecnica non poté più fare a meno del sostegno delle scienze teoriche per avanzare. Così per la bomba atomica, a cui siamo giunti dopo esserci resi conto della scomponibilità dell'atomo. Senza precedenti elaborazioni teoriche, questo non sarebbe stato possibile. Lei parla giustamente di "inquinamento tecnologico". Un fenomeno grave. Molto più grave è 40 BibliotecaGino Bianco riflettere sul fatto che nel campo della fisica atomica siamo giunti al punto che qualsiasi media potenza è in grado di fabbricare una bomba atomica. L'invenzione della bomba atomica è irreversibile. Quanto ai computer, sono perfettamente d'accordo con lei quando sostiene che potremmo vivere benissimo senza computer; che il computer è la cancellazione dello spirito. Il fatto che la nostra vita dipenda sempre più da quei marchingegni sta a indicare che stiamo realizzando la nostra stessa distruzione. Vorrei adesso abbandonare le questioni scientifiche per ritornare al problema della sua evoluzione artistica. Esiste tutta una diatriba forma/e attorno al problema dellafunzione della lingua nel teatro di Durrenmatt. Esiste un suo scritto, Considerazioni attorno alla commedia in cui lei approva la tesi di Kart Kraus secondo cui Hitler sarebbe stato un essere assolutamente mediocre, l'espressionepiù netta dellapiccola borghesia fascista, a cui tutto sarebbe stato sacrificato fuorché la lingua. Che cosa intendeva indicare con questa frase? Lessi la Dritte Walpurgisnacht proprio negli anni dei miei ~critti sul teatro. Il problema riguardava sostanzialmente l'incapacità totale da parte dei nazionalsocialisti di compiere astrazioni per mezzo del linguaggio. Quando loro dicevano: "ti faccio a pezzi", non si riferivano a "sottili sfumature" psicologiche, ma ti tagliavano a pezzi sul serio. La mia considerazione aveva come punto di riferimento la celebrefrase di Adorno, secondo cui fare poesia dopo A usch witz sarebbe stato impossibile. Lei invece si è distanziato subito da Adorno, facendo della lingua la "ghigliottina di Hitler". Da cosa le deriva questa fiducia nel potere del linguaggio? Per fortuna dopo Auschwitz abbiamo avuto poeti della levatura di Celane della Bachmann. Le possibilità poetiche della lingua non sono quindi state compromesse dal passato, peraltro terribile. Il problema riguarda ancora la questione della indeterminazione, della frammentazione dei fenomeni vitali. Posto in relazione con essi, il linguaggio si rivela uno strumento fiacco, inefficace e inadeguato. Si sono costituiti nuovi rapporti, nuove relazioni che solo il linguaggio matematico è in grado di riprodurre. Ahimé, una poesia matematica è difficilmente realizzabile. Pensi semplicemente alle ricerche nel campo della fisica atomica. I nostri sensi sono inadeguati a recepire tali fenomeni. Non possiamo recepirli, e quindi tantomeno rappresentarli. Ciò di cui abbiamo bisogno è una nuova lingua, una nuova semantica, che è estrinsecabile solo attraverso rapporti matematici. Proprio come è accaduto con i quark per la fisica. Le parole, quindi, avranno un'altra funzione, in un mondo in cui le nostre tradizionali categorie verranno modificate. Più che come definizioni, le impiegheremo per operare distinzioni, per fare differenze tra i diversi fenomeni. Il mondo tradizionale del positivo e del negativo, come da sempre lo pensiamo, non esisterà più.

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