Linea d'ombra - anno V - n. 21 - novembre 1987

NARRARE LA SCIENZA/SZILARD "Mi si accusò di aver contribuito al criminale bombardamento di Hiroshima ... " cato nel 1946, ove si dimostrava che la situazione senza scampo del Giappone doveva esser nota a Stimson, dal momento che era descritta a tutte lettere nei rapporti del servizio di informazioni della Marina americana. Gii avvocati difensori di Stimson tuttavia esibirono una dichiarazione del ministro della guerra inglese, come prova che i ministri della guerra non prendono mai le proprie decisioni in base ai rapporti del servizio informazioni della marina. "Al signor Stimson", così dissero gli avvocati della difesa, "non si può rimproverare di aver agito come hanno sempre agito tutti i ministri della guerra nei paesi di lingua inglese". Il presidente del Tribunale, nel riassumere la causa, respinse sia gli argomenti della accusa sia quelli della difesa, e invece sostenne che prima della Terza guerra mondiale non esisteva l'uso di buttare bombe atomiche, e che si trattava perciò di "violazione degli usi di guerra" e quindi di crimine di guerra non giustificabile con la scusa che il governo che l'aveva perpetrato sperasse, così facendo, di far finire prima la guerra. Ci s'aspettava che il signor Stimson fosse riconosciuto colpevole, ma si diceva anche che avrebbe ottenuto una pena mite soprattutto in considerazione dell'articolo da lui pubblicato su Foreign Affairs nel 1947 dove criticava la politica estera del governo Truman. Nel 1947 la sua era stata la voce di un uomo ragionevole e moderato in mezzo alla confusione generale: e questo lo sapevano tutti. Truman fu incolpato di avere praticamente ordinato il bombardamento di Hiroshima. In un primo momento la difesa decise di sostenere che, nel momento in cui la definizione di "crimine di guerra" veniva resa pubblica a Norimberga, Truman si trovava in alto mare - nel vero senso della parola. Era infatti a bordo di una nave da guerra di ritorno da Potsdam e non aveva avuto la possibilità di studiarsi adeguatamente il testo della dichiarazione di Norimberga prima di far bombardare Hiroshima. Questa eccezione fu respinta dalla corte, perché si disse che anche coloro che erano stati condannati a morte ed impiccati a Norimberga avrebbero potuto - se fossero ancora vivi - usare lo stesso argomento a loro difesa. Così la difesa scelse il partito di sostenere che Truman non poteva essere ritenuto colpevole perché non aveva agito di testa sua, ma aveva soltanto seguito il parere altrui e aveva, per così dire, eseguito degli ordini, puramente e semplicemente. A prova, la difesa allegò agli atti un articolo di rivista pubblicato da Garbatov in Russia nel '47, nel quale si sosteneva che Truman aveva sempre preso ordini da questo o da quello. Si noti che l'articolo aveva suscitato, ai suoi tempi, la sdegnata protesta dell'ambasciatore americano a Mosca. Avendo avuto poca fortuna con queste due "tattiche", la difesa di Truman sollevò il problema del perché l'uso di una · bomba atomica dovesse essere considerato "violazione degli usi di guerra" e non invece l'impiego del virus che era costato la vita a tanti bambini. Ma il presidente del Tribunale ordinò che l'obiezione non fosse accolta e messa a verbale, dicendo che questo era il processo ad Harry S. Truman e non a Qualcun altro, e dal momento che Truman non era accusato di aver BibliotecaGino Bianco ordinato l'impiego di virus in tempo di guerra, non c'entrava per niente con gli scopi della sua difesa tirare in ballo argomenti che avessero riferimento ai virus. Tutti s'aspettavano la condanna di Truman, ma si diceva anche che sotto ci fossero stati formidabili armeggi dei russi per cercar di salvarlo. Si facevano ogni sorta di supposizioni sulle ragioni che potessero spingere i russi a questo, e qualcuno pensava che i sovietici proteggessero Truman supponendo che avesse stretti legami con Wall Street, ed è noto che i russi nutrono una segreta ammirazione per Wall Street. Io però credo che i russi avessero piuttosto ragioni politiche; ma era difficile scoprirle in particolare, senza sapere su quale delle loro idee balorde si fondassero. Quello che fu processato subito dopo, fu Byrnes: non lo accusarono soltanto di essere responsabile della decisione di impiegare la bomba atomica contro il Giappone, ma, soprattutto, di aver invocato una guerra contro la Russia "in violazione degli accordi internazionali" nel suo libro Parole chiare, del 1947. Il pubblico ministero inglese citò, da pagina 203: ... Non credo che l'Armata rossa voglia occupare in eterno tutta la Germania orientale. Ma se per caso mi sbagliassi, e quelli arrivassero al punto di tenersi la Germania orientale e di usare del diritto di veto al Consiglio di Sicurezza per impedire il ritiro delle forze di occupazione, noi dovremmo prepararci a far onore a quelli che, sarà chiaro, si riveleranno i nostri obblighi. Se la nostra azione vuole avere efficacia, noi dovremo avere ben chiaro in testa quel che vogliamo fare e far capire a tutti che siamo pronti ad adottare misure estreme, caso mai vi fossimo obbligati per la pace del mondo. Sopra questa citazione, Byrnes fu sottoposto ad un lungo e severo interrogatorio da parte del pubblico ministero. Gli fu chiesto se fosse al corrente del fatto che gli Stati Uniti avevano ratificato la Carta delle Nazioni Unite proprio nella stessa epoca in cui Byrnes era ministro degli Esteri. Gli fu chiesto se era al corrente del fatto che così facendo gli Stati Uniti prendevano l'obbligo solenne di astenersi dalla guerra e che, secondo l'articolo 51 della Carta, gli Stati Uniti conservavano il diritto di far guerra, ma solo in caso di aggressione armata. Gli fu domandato se il semplice rifiuto della Russia di abbandonare i territori occupati dopo la Seconda guerra mondiale potesse secondo lui venir considerato una aggressione armata. Gli fu inoltre chiesto se potesse suggerire una interpretazione di quel che aveva scritto egli stesso in quella pagina 203 del suo libro, che fosse un'interpretazione diversa da quella per cui bisognava considerare quelle parole un palese invito rivolto agli Stati Uniti a violare l'obbligo solenne sottoscritto nella Carta e a far scoppiare una guerra contro la Rùssia nel caso in cui la Russia rifiutasse di accondiscendere alle pretese del governo degli Stati Uniti. La difesa replicò di essere in grado di spiegare il significato della frase "misure estreme" citata dal pubblico ministero d'après il libro di Byrnes. In una conferenza stampa tenuta poco dopo la pubblicazione del suo libro, Byrnes stesso aveva fornito una spiegazione a questa frase - così sostenne la difesa. "Qui non si dice se azione collettiva voglia significare persuasione o 35

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