Linea d'ombra - anno V - n. 20 - ottobre 1987

CHESUCCEDEIN RUSSIA? NOTEA MARGINEDELLA''PERESTROJKA'' Pia Pera D ue intellettuali discutevano il destino dell'Unione Sovietica: "Come pensi che sarà il nostro futuro, fra due o tre anni?" disse il primo. "Non chiedermelo. Non riesco nemmeno a immaginare come sarà il passato". L'Unione Sovietica è il paese delle ristrutturazioni continue, dove nemmeno un conformismo tranquillo può dare molte garanzie. Per esempio, nel paese ch,eha esordito come dittatura del proletariato si respira una voglia di nobiltà. Almeno ai tempi di Baffone, nel periodo del "classicismo socialista", si tendeva a vedere nel proletariato rivoluzionario la vera e legittima aristocrazia del nuovo regime. Per esempio nel romanzo di Vsevolod Kocetov, I Zurbin, si narra l'epopea di una stirpe proletaria fondata come noblesse d'épée dal nonno che assale nel 1917 il Palazzo d'Inverno, maturata poi negli anni '40 in noblesse de robe col nipote laureato in ingegneria; certo, seriza per questo ottenere blasone e titolo, ragion per cui il giovane Zurbin esclama frustrato: riallacciare le fila spezzate con l' intelligencija emigrata. Sintomatico in questo senso un romanzo di Daniil Granin, Zubr ("Novyj Mir", gennaio 1987). Ne è protagonista un professore emigrato nel 1925, che torna nel '56 a Mosca per un congresso internazionale: quanto integralmente egli sia russo lo si vede anche dagli antenati, che risalgono fino al tempo di Ivan il Terribile, periodo che, fra l'altro, vide la prima clamorosa fuga in Occidente di un aristocratico: il Principe Kurbskij. Di esempi di questa nostalgia di nobiltà testimoniata dalla letteratura se ne potrebbero fare moltissimi: non è poi cambiato tanto dal tempo in cui Andrej Belyj iniziava il suo romanzo Pietroburgo con queste parole: "Il senatore ... discendeva da nobile e antica prosapia: i suoi antenati risalivano fino ad Adamo". "Perché mai principi e conti hanno ____________________ Morto nel 1981 a soli 42 anni, Viail diritto di andar fieri dei loro cogno- dimir Vysockij è il cantautore più pomi, e noi no?". Difficile rispondere, polare dell'Unione Sovietica, dove le ma constatiamo che all'aristocrazia sue canzoni circolano da anni in proletaria non è riuscito di piantare "L'UiJiH,eSo't'letica è JJ paese "magnitizdat" e sono conosciute a salde radici nemmeno di Unione So- memoria praticamente da tutti: un vietica, e stupiamoci quindi meno del cieli« r/stn,ttunuioni continue, vero culto. gran rifiorire nostrano di coroncine, dove nemmeno UB conformismo In aprile, su "Voprosy Literatustemmi e alberi genealogici. tnmquJllopuò dare ry", Jurij Andreev ha celebrato in Nel giugno 1987, su "Voprosy molte garanzie. Vysockij l'eroe degli emarginati, di Literatury" Metter osserva che, som- Per esempio, ael paese quelli che lavorano in nero, di chi si messamente a partire dalla seconda arrangia. Una sera Andreev andava guerra mondiale, sempre più marca- della dittlltara del proletariato a festeggiare Vysockij che compiva tamente poi, "è mutato in maniera si respira una voglia · gli anni e, non trovando un taxi, ferveramente bizzarra il modo di mii- di nobiltà e di ricchezza". mò una Volga guidata da un autista lantare la propria estrazione sociale che evidentemente non era restio ad e di casta"; mentre "una volta si era arrotondare i guadagni col lavoro fieri di un'estrazione operaia ... ades- "in nero"; costui, appresa la meta so si nota come una moda ... a dire: dei passeggeri, rinunciò al suo comquello è imparentato cori una famiglia nobile, quell'altro è penso: "Bevete per me alla salute di Volodja! ". O santa virun conte; oppure: questo appartiene ali' intelligencija dalla tù del santo nome, che tocca anche i cuori dei profittatori seconda, terza generazione. Una cosa .di cui prima ci si sa- assetati di guadagno, inducendoli ad azioni disinteressate! rebbe vergognati salta fuori all'improvviso come un pregio Questo di coinvolgere nella ristrutturazione economica indiscutibile". Evidentemente l'Unione Sovietica sta ridiven- forze sociali sinora rimaste fuori dal processo produttivo ritando quella Russia dove vorrebbero vivere tutti come in conosciuto è un tema molto sentito nella Russia di GorbaGuerra e pace, invece di sopportare le frustrazioni sociali dei cev, con manifestazioni talvolta curiose qualora sulle riviste personaggi di Dostoevskij. letterarie si stampino opere intese a toccare strati sociali marIndubbiamente la vecchia classe nobiliare esercita un fa- ginali. scino anche per altre ragioni più scusabili dell'idiozia snobi- Un ulteriore esempio di questa tendenza è offerto da un stica. Rivalutare la vecchia aristocrazia è anche una forma racconto di Sergej Kaledin, Il quieto cimitero , uscito nel nusacrosanta di ribellione a un aggressivo spirito democratico mero di maggio di "Novyj Mir". Non ne raccomandiamo che troppo spesso si è espresso in cattivo gusto e ingiustizia la lettura, anzi, però merita un accenno. L'ambiente è quelsociale di fatto. Ad aristocratici e intellettuali emigrati dopo lo della fauna di un famoso cimitero di Leningrado, quello la rivoluzione si devono dopo tutto opere ammirate e ricer- dove sono sepolti i decabristi. È un sottobosco di becchini, cate nel paese d'origine; adesso l'Unione Sovietica è dispo- vecchine di chiesa, popi, trafficoni del mercato nero, specusta a riconoscere questo grande patrimonio spirituale che ha latori di vario genere, ubriaconi che alternano il segno di croce troppo a lungo rinnegato. Ed ecco porsi il problema di come ai rutti e alle botte alla moglie: una vera immersione nel ca72 BibliotecaGino Bianco

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