Foto di Stanley Kubrick (1948). STORIE/ROMANI ventato un signore. Non gli manca nulla. Ha casa nel barrio dei ricchi, ha le donne che vuole, tre automobili. Dirige una società che è legata alla flotta peschereccia del Venezuela e in più ha in appalto un servizio di trasporti per le Piccole Antille. Non so se mi spiego ... " "Nella società," continuò, "c'è subito posto per me. All'inizio un posto così così, ma sicuro, e per me va già bene, capirà ... Ma poi, col tempo, mi impratichisco, mi do da fare. Insomma, divento l'uomo di fiducia del cugino. Non sto a fargliela lunga. Per alcuni anni dura, una vita liscia. Finché ... " Si portò una mano sugli occhi ed abbassò la voce, come era solito fare quando voleva calcare sui passaggi più oscuri. "Finché un giorno ... ah, che giorno!, si sparge improvvisamente la notizia che la società è sotto inchiesta. Irregolarità amministrative, si dice ... Ma un funzionario, un amico mio, mi mette in guardia. 'Bada', mi avverte, 'che c'è anche dell'altro. Pare che abbiano fermato un battello, a Puerto Sucre. Con della polverina ... Attento, eh!' "Che faccio? Corro dal cugino. Lo trovo tranquillo, quasi sprezzante, anzi. Lo interrogo sulle voci che circolano e lui mi squadra con aria insolente. Ce l'ho ancora davanti agli occhi. 'Se ne dicono tante', fa, svogliatamente, mentre si passa uno stecchino tra i denti. 'È questo che ti allarma? Tutto qui? Senti,' e mi sovrasta dall'alto della sua spavalderia, 'preoccupati se mi preoccupo io. Guarda me!' E si allunga su una poltrona, sornione ... "Ma la sera, la sera stessa lo cercano, il farabutto! E lui non c'è, è scappato! E cercano anche me! Lo vengo a sapere pochi minuti prima che mi acciuffino. E in quei momenti - il tempo di infilare i calzini in una valigia - io devo decidere, farmi un'idea, calcolare tutte le possibilità ... Così, con la polizia alla porta di casa!" Ora la sua voce era un bisbiglio. "Che tormento, dottore! Decidere, e via! In quel subbuglio mi sembra di capire che il peggio è restare a Caracas, dove magari mi toccherà pagare per i maneggi del cugino. E intanto l'inchiesta, il processo ... No, no. E così, di punto in bianco, rieccomi solo, su una strada ... " Qui si interruppe, non so se per accrescere l'effetto del racconto o perché gli sembrava di dover mettere un intervallo, come al cinema. O forse intendeva solo valutare lo stato dei lavori sulla mia testa. Forse era per questo, perché fece un giro intorno alla poltrona e subito riprese con più lena a sconvolgere e setacciare la mia chioma. Ma mi sembrò anche che si aspettasse da me un segno, un invito a proseguire. "Allora?" chiesi. Voleva marcare la drammaticità di quella situazione. Rovistò tra le parole che possedeva cercando la più forte. "Una convulsione!" disse. "Mi trovai scaraventato a terra come se mi avesse strapazzato un cataclisma. Persino il nome mi era diventato di peso. Era un pericolo, quel nome! Lo cambiai, falsificai i documenti. Ecco come divenni Edoardo Mantovani.'' 61
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