dietro alcune fattorie. Poi fu sopra di loro. Da sotto, le ali parevano curiosamente familiari e follemente stravaganti al tempo stesso, come una nave nel porto. E mentre osservavano lo splendido biplano, esso era già sopra il bosco un'altra volta, piccolo e malinconico. Questa volta tutti guardarono verso le fattorie. Poiché erano in attesa, stavolta il girò sembrò più lungo, ma eccolo invece, ugualmente improvviso, spuntar fuori dal nulla. Volò cinque volte sopra il bosco e intorno a un'orbita invisibile, tornando ogni volta sulle fattorie. Non era ancora a terra e già le voci davano per certo che fosse il vincitore del Prix. Aveva volato cinquanta chilometri in quarantanove minuti e ventiquatt~o secondi. Vinceva trentamila lire. La tribuna della banda fu tutta in piedi ad applaudirlo quando Curtiss s'arrampicò fuori della macchina alata. La moglie gli andò incontro scortata da un gruppo di uomini. Il sangue le stava riaffluendo al viso e cercò di sorridere. L'uomo di nome Wittgenstein continuava à tenersi il polso sinistro, massaggiandolo come se gli dolesse. Sentirono dire che Calderara s'era ferito sul serio e che il suo Wright era un relitto. Curtiss non fece in tempo a toccar terra che già altre tre macchine avevano acceso i motori. Calava la sera, una nebbiolina scura con una sfumatura dorata. La polvere si mischiava alla polvere. STORIE/DAVENPORT La folla divenne inquieta. Ora s'era alzato in volo Rougier fra due grandi ali poggiate su una slitta i cui pattini s'incurvavano all'estremità per sostenere un paio d'ali più piccole. Pareva che non ce l'avrebbe fatta a tirare e a premere tutte quelle leve. Ma in realtà stava manovrando alla perfezione, come uno che trovi del tutto naturale scrivere con le due mani contemporaneamente. Anche Blériot s'era alzato in volo un'altra volta. Nel cielo, il monoplano di Leblanc sembrava più rosso che a terra. Intanto la folla si muoveva per andare a occupare i posti sul treno, che ovviamente solo pochi avrebbero trovato. Arrivarono al treno di corsa, appena in tempo per ficcarsi a bordo. Rougier era ancora nel cielo quando il treno cominciò a muoversi. "Ancora là!" L'apparecchio ronzava sopra di loro come una vespa alla fine di un lungo pomeriggio di mietitura, ubriaca della sua stessa esistenza e della opima bontà del mondo. - Franz! disse Max senza riflettere, perché i tuoi occhi sono pieni di lacrime? - Non so, disse Kafka. Non so. (traduzione di Alberto Rossa/ti) Copyright Guy Davenport 1987. DUE LIBRI CHE SCUOTONO LE COSCIENZE DELLA GERMANIA E DELL'EUROPA CHRISTA WOLF GUASTO UN NUOVO BELLISStMORACCONTO DELL'AUTRICE DI CASSANDRA CHE E' ANCHE LA PRIMA RIFLESSIONEDI UNO SCRITTORESUL DOPO-CERNOBYL CHRISTOPH HEIN L'AMICO ESTRANEO UN BESTSELLERNELLE DUE GERMANIE. IL QUADRO IMPIETOSO DI UNA GENERAZIONE CHE HA PAURA DEI PROPRI SENTIMENTI edizioni e I o·
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==